Blog di Marco Castellani

Tag: bimbi Page 3 of 4

Santa’s Little Helpers


Santa’s Little Helpers
Inserito originariamente da fastcat

Bellissima questa foto, davvero un angolino di simpatia in questa giornata con un tempo… da lupi!

i “little helpers” dell’immagine, mi fanno pensare alle volte che io e Paola abbiamo raccontato ai pupini più piccioli, degli “aiutanti” di Babbo Natale;, che appunto vanno in giro per aiutarlo (sennò da solo non ce la può fare per tutto il lavoro che ha!) – tanto che si è sviluppato più volte il dibattito, tra le mura domestiche, se la tal persona con il vestito di Babbo Natale, magari vista a scuola o nei negozi, sia il “vero” Babbo Natale oppure uno dei suoi aiutanti, e come si faccia a distigure i due casi, senza errori… 😉

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Suonerie… ridicole?

Mi piace molto tutto il processo di apprendimento del linguaggio, mi diverte e intriga vedere come i bimbi spesso apprendono il corretto uso dei termini quasi per approssimazioni successive: prima apprendendo il “suono” di una parola, sovente, e poi determinando per mezzo di “prove e sbagli” quando e come usarla propriamente…

Il linguaggio, l’espressività umana, ha qualcosa di insondabilmente profondo, misterioso, legato alla parte più intima di noi stessi, secondo me. E la libertà del linguaggio dei bimbi, quando le parole non sono incasellate nel loro comune significato, ma più libere appunto di spaziare, essere agganciate in contensti insospettabili, imprevedibili, inusuali… spesso nell’adulto che ascolta, muove delle connessioni, produce delle piccole sorprese linguistiche, spesso anche godibili e divertenti….

Per dire un piccolissimo episodio (ma tanti ne conosce ogni genitore, certamente): stamattina, grande opera di parlamentazione (si dice, a proposito di linguaggio?) con Agnese, che non voleva andare a scuola.. ad un certo punto delle trattative, squilla  il mio cellulare, e la bimba – in bagno a prepararsi – esclama a gran voce:

“Papà, ma il tuo cellulare ha una suoneria… ridicola!!”

“Ridicola eh…”, faccio io, pensando quasi qualcosa tipo “non le va bene nemmeno questo, oggi…?”

Ma invece lei con entusiasmo specifica “Sì sì ridicola… bellissima!”

Allora è il papà che non aveva capito.. per lei “ridicola” era qualcosa a che vedere con il riso, dunque con una cosa bella… ecco che ridicola voleva semplicemente dire molto bella… ! 😉

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Tredici formiche nello zaino…

Avrei un… aggiornamento veloce sulla storia delle “formiche” (vedi i post precedenti): stamattina Agnese mi ha infatti gentilmente informato che le formiche (prima due, poi tre…) che porta a scuola nel suo zaino, sono in realtà diventate TREDICI (!). Per la precisione, pare che nel suddetto zaino vi siano un alloggiamento da sei formiche (con relative cinture di sicurezza) vicino ad uno da sette formiche (sempre con le dovute cinture disponibili per gli sballottamenti dello zaino, ovviamente…)

Beh, mi fa sorridere anche solo immaginare Agnese che arriva a scuola, si siede, apre lo zaino, fa uscire tredici formichine (ognuna con la relativa dotazione scolastica: libri, matite, penne…) e le dispone ordinatamente sul banco… se solo penso alla faccia che farebbe la maestra ! 😉

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Cinture di sicurezza… e formiche!

D’accordo, è un pò tardi. Ma per.. gli affezionati, non posso trascurare di registrare un paio di aggiornamenti alla storia delle due formiche di cui si parlava nel post precedente; quella che stiamo inventando con Agnese per convincerla ad andare a scuola 😉

Orbene, stavolta le invenzioni e gli aggiornamenti, sono tutti suoi… della piccolina! A parte informare la mamma, ieri all’uscita di scuola, che le formiche stavano bene, e non erano state schiacciate (meno male!), stamattina mi ha spiegato, mentre le portavo lo zaino su e giù per le scale (con le formiche dentro pronte per la scuola, suppongo), rassicurandomi alquanto, che le formiche non si facevano alcun male, anche se lo zaino veniva agitato… perchè (e questo mi ha diverto parecchio) si erano assicurate all’interno dello zaino con tanto di cinture di sicurezza!!

Ah.. se ci penso, alle due formichine, con quadernini e penne e tutto il resto, legate con cinture di sicurezza dentro lo zaino, per non farsi sballottare … 😉 Le due formiche che – in realtà – ora sono tre! Essì: tre. Perchè proprio oggi Agnese mi ha informato che la formica di cui avevamo parlato, quella che si era fatta male e stava a casa col braccio ingessato, si è finalmente ristabilita ed è tornata con le altre (ne sono contento, anche se non ero poi tanto preoccupato…)

Mi appunto queste cose, anche perchè parlando con Paola, mi ha suggerito di farne un raccontino, un pò come la favola di Gatto Tigrato suggeritami da Simone. Quasi quasi…

Beh, mi fermo qui, è tardi ormai. D’altra parte, Agnese dorme da un bel pezzo. E le formiche, pure… 🙂

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Due formiche nello zaino…

    Il papà sta cercando, come molti altri giorni, di convincere la piccola Agnese a prepararsi per arrivare in tempo a scuola. Tal papà frigge, il tempo stringe, ha paura di arrivare tardi, stavolta.

    Per parte sua, Agnese si sta domandando, con una calma davvero olimpica, se sia opportuno  indossare il grembiule rosa in luogo di quello bianco (che è a lavare), dopidichè – a valle di una affannosa trattativa che ha coinvolto anche una telefonata alla mamma – comincia a riflettere (sempre con calma) sulla possibilità di mettersi dei sandali, valutando i vantaggi (colore in tono con le calze e col vestito) e gli svantaggi (la terra può entrare nei buchetti delle scarpe, durante la ricreazione in giardino).

    Mancano pochissimi minuti, non si riesce a venirne fuori… Il papà sa per (amara) esperienza, che se si esaspera o si arrabbia, la bimba si blocca e piange, scenario assolutamente da evitare perchè porterebbe ad un blocco difficilmente superabile, in tempi brevi.

    Ed allora spuntano le due formiche. Giò già, proprio le due formiche. “Lo sai Agnese, che hai nello zaino due formichine che vogliono andare a scuola con te? Sbrighiamoci, sennò non fate in tempo!!”
   
Lei  guarda il babbo un pò perplessa, poi decide subito di stare al gioco: “Due formiche ? Cosa fanno? Che dicono…?”

    (Ok – la situazione si sta sbloccando, forse ce la facciamo: ora tocca inventare qualcosa subito, però……..)

“Beh, vedi.. sono lì che vogliono salire sul tuo banco, tanto la maestra non le vede…
            … e poi hanno il quaderno, piccolo piccolo così, e le matita, piccolissime così…”

    (Il papà fa vedere con la mano quanto sono piccole, intanto stanno uscendo dall’androne di casa, la bimba segue divertita e fa domande..)

        Agnese (guardando lo zaino!): “Formichine… ci siete? Andiamo?  “
       Il papà (facendo le vocine piccole piccole – sperando nessuno lo noti!) : “Siii… dài Agnese, portaci a scuola. Ma stai attenta a che nessuno ci schiacci.. un amico mio lo hanno schiacciato per sbaglio e..
          …ora sta a casa con una fasciatura, appena può torna a scuola!”

E se qualcuno stamattina ha visto per caso una bimba che correva a scuola parlando con lo zaino, accompagnata da un adulto che faceva le vocine buffe… beh, forse ha visto bene…! 😉

   

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Simone & i compiti…

E’ davvero incredibile, la fantasia dei bambini… anche quando non vogliono fare i compiti, come oggi pomeriggio Simone!

Son due ore che stiamo cercando di finire delle semplici sottrazioni… e lui è una fucina di invenzioni e si incuriosisce di tutto (tranne che dei compiti), poi gli viene fame, sete, poi litiga col fratello, poi fa pace… poi ricomincia!! 😉

L’ultima che ha detto, al fratello: Io ho sempre qualcosa che non puoi rompere!!” Beh, mi viene da pensare, per parte mia, che a noi genitori, invece, qualcosa che può “rompere” forse forse c’e’.. !

Argh… ce vò pazienza, lo so…. 🙂

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Piacersi…(!)

Il papà, tornando dal lavoro : “Agnese, ma ti hanno detto a scuola che eri vestita molto bene, oggi?”

La bimba (seria): “No ma… mi sono piaciuta tanto!“. 😉

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Diventar grandi…

Stamattina mentre varcavamo la porta dell’asilo, io ed Agnese, mano nella mano, mentre la accompagnavo, come cento altri giorni, ad appoggiare lo zainetto al solito posto, mentre poi l’accompagnavo in classe … “e ricordati di salutare bene le tue maestre, eh…!”, le dicevo… Insomma, mentre facevo tutto questo, come tanti e tanti giorni ho fatto, per quest’anno, per quello precedente… ero attraversato da un sentimento strano, una senzazione particolare… sì, è l’ultimo giorno di asilo per Agnese, l’anno prossimo affronterà la prima elementare.

E io sentivo – sento tuttora – come tale traguardo sia un segnale del modificarsi delle cose, delle situazioni, dello scorrere del tempo… e come tante volte ci pare di essere dentro una iterazione di certi atti, atteggiamenti, abitudini, e non ci si rende sempre conto che c’è una evoluzione, una perenne trasformazione…

Per come sono fatto, io me ne rendo conto in occasione di determinati “passi”, traguardi, come può essere il raggiungimento della scuola elementare per la mia figlia più piccola, appunto. Mi sono reso conto – in questa occasione- con una lucidità inconsueta, che nessuno dei miei bimbi è ora veramente piccolo… che anche loro stanno crescendo, che anche io sto cambiando, continuando a crescere, ad evolvere….

Grandi e piccini, mano nella mano, camminando insieme… e io che sempre devo reimparare dai miei (non troppo…) piccoli bimbi le cose elementari, devo reimparare a stare nelle cose che faccio, a farmi stupire da ciò che incontro, a non dare tutto per già noto, a spalancare (ancora) lo sguardo alla realtà…

Forse per un adulto è più difficile, a volte: ma quando succede, quando ci viene concesso, qunado ci viene regalato, è proprio bello…

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