Blog di Marco Castellani

Tag: campo magnetico

Il campo magnetico nel vortice

La storia della moderna astronomia (sopratutto nella nobile branca della divulgazione) è in gran parte quella di rendere mostrabile quello che non si vede. Il che non significa alterare i fatti, come già c’è stata occasione di specificare: piuttosto vuol dire spostare delle informazioni sulle frequenze visibili (o udibili) dall’uomo, per far cascare all’interno della sua area percettiva, le informazioni che desideriamo contemplare.

Il campo magnetico nella galassia Vortice. Crediti: NASASOFIAHAWC+Alejandro S. BorlaffJPL-CaltechESAHubbleText: Jayanne English (U. Manitoba)

In questa immagine la Galassia Vortice (che si trova dentro M51) mostra in rosso le linee del campo magnetico, che seguono la curvatura dei bracci con impressionante precisione. Segno che alla composizione di questa forma così aggraziata, che vediamo con gli occhi, concorrono entità che non vediamo (come il campo magnetico, appunto).

C’è spesso qualcosa che non vedo, che è responsabile di una bellezza che vedo. Occorre cercare, avere altri occhi, aperti ad altre frequenze oltre quelle ovvie. Occorre, probabilmente, un lungo (e confortante) lavoro.

Forse è proprio il lavoro per cui siamo vivi.

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Come ti formo una spirale…

In ideale continuità con l’ultimo post, dove siamo andati a curiosare dentro la complessa meraviglia di una grande galassia a spirale, oggi andiamo a vedere un po’ meglio come si formano queste meravigliose strutture.

E qui subito dobbiamo fare i conti con quella parte di mistero, di cose ancora ignote, che ci accompagna orma fedelmente nell’indagine dei cieli e di quel che in essi ci desta meraviglia.

Sì, perché sappiamo abbastanza bene come la gravità modella la materia, definendo delle precise morfologie, sagomando il mondo – possiamo dire – secondo la dinamica esatta della sua modalità di azione. Questo sì, lo conosciamo abbastanza bene ormai.

Quello che non conosciamo quasi per nulla, è come intervengano altri attori, nella scena galattica. Attori che ormai sappiamo essere ben presenti. Quali ad esempio, il campo magnetico.

Crediti: NASA/SOFIA; NASA/JPL-Caltech/Roma Tre Univ.

Ed eccoci alla specificità di quanto stiamo guardando. Questa è una immagine di una galassia chiamata Messier 77 ma è una immagine particolare (e non solo per il suo colore rosato). Le linee che vediamo infatti sono la mappa fedele delle linee di forza del campo magnetico, così come derivate da ricerche effettuate tramite lo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA, in breve).

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Un magnetismo… galattico

Esistono vari livelli di bellezza “invisibile” nel nostro Universo, potremmo dire. Ci sono cioè segni di simmetrie, di complessità di variazioni, gradazioni, progressivi disvelamenti, armonie e consonanze, che non sono semplicemente, ordinariamente visibili. Che cioè avvengono totalmente fuori dalla portata dei nostri sensi (ma avvengono, avvengono).

L’astrofisica moderna, nel mentre che ci indica e ci descrive vari ambiti fuori dalla classica “astronomia ottica” – sempre più appena una tra le tante modalità di approccio alla complessità del cosmo – ci fornisce gli strumenti per poter iniziare anche a percepire segni di bellezza e simmetria fuori appunto dalle frequenze e pertinenze che potremmo registrare con i nostri sensi.

Per esempio, è indiscutibile la delicata bellezza di questa immagine.

Il “centro magnetico” della Via Lattea
Crediti: NASASOFIAHubble

Questo è il cuore magnetico della nostra Galassia. Come spieghiamo questa bellezza? Ebbene, dobbiamo pensare ad un flusso di particelle che, ruotando in concordanza con il campo magnetico galattico, emettono fiotti di luce polarizzata in banda infrarossa. Questo segnale ci viene restituito e deliziosamente rimappato nel visibile, dagli strumenti a bordo di SOFIA, che è attualmente l’osservatorio “aerotrasportato” più grande del mondo.

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