Davvero suggestivo questo scatto che mostra un ben noto osservatorio astronomico davanti ad un meraviglioso cielo stellato. Abilissimo il fotografo, devo dire.
Sapreste dire di quale osservatorio si tratta? Attenzione, non è facile…
Certo, soltanto che questo famoso osservatorio fatichereste a trovarlo… perché non esiste. Almeno nel mondo reale. Esiste nel mondo dell’intelligenza artificiale, perché l’immagine è stata realizzata con Bing Creator (ora già vedo il vostro dubbio… tranquilli, le altre immagini di questo sito sono vere o comunque se non lo sono, è sempre indicato). Va da sè, che non è stato scomodato nessun fotografo per realizzare questa foto.
Grande circa come la Terra. LP 791-18 d è tutto tappezzato di vulcani, tanto che potrebbe essere vulcanicamente attivo quanto la luna Io di Giove, che è considerata – da questo punto di vista – il corpo più esuberante in tutto il Sistema Solare.
Immagine di fantasia del mondo vulcanico LP 791-18 d Crediti: NASA’s Goddard Space Flight Center/Chris Smith (KRBwyle)
Ma lui è ben più lontano, perché orbita non attorno al nostro Sole ma ad una stella nana rossa a circa 90 anni luce da noi (il Sole è poco più di otto minuti luce da Terra, al confronto).
Diceva la poetessa Muriel Rukeyser che l’universo è fatto di storie, non di atomi. In dialogo con Marco Casolino, sulla provocazione salutare che genera questa affermazione, ho provato a dare qualche cenno di un racconto di astronomia che parte dalla sonda Gaia e il suo meraviglioso lavoro di censimento della Galassia, per sfiorare la meravigliosa e luminosa possibilità che l’astronomia stessa si faccia in qualche modo racconto essa stessa, per vivere fuori dai laboratori e dai telescopi, raggiungendo le giovani generazioni e chiunque si fidi della straordinaria potenzialità che ha il raccontare.
Qui puoi rivedere la diretta che si è svolta l’altro venerdì sera. Si è appunto partiti dal lavoro per Gaia del gruppo di Roma (il problema di come Gaia affronta i campi affollati e come in fondo se la può cavare), si è passati per i racconti del primo e secondolibro di Anita (e del lavoro presso una scuola che si è fatto su alcuni di questi racconti), ci si è fermati un momento sulle attività del Gruppo Storie dell’INAF, si è passati al volo sulla rubrica di Edu INAF Lo spazio tra le pagine, dedicata proprio all’intersezione della letteratura con l’astronomia.