Blog di Marco Castellani

Tag: James Webb

Gli anelli di Nettuno in infrarosso

Il Telescopio James Webb continua a mostrarci quel nuovo universo al quale ci dobbiamo progressivamente abituare, quel nuovo modo di vedere le cose che avrà inevitabili ricadute (anche fuori dall’ambito astronomico, ne sono certo) che noi, con la nostra scarsa immaginazione, ancora difficilmente possiamo valutare. Meno male che la scienza ci aiuta.

La bellezza degli anelli, non riguarda solo Saturno…
Crediti: NASA, ESA, CSA, STScI

Questa è la visione più chiara degli anelli di Nettuno che abbiamo in più di 30 anni, dalle immagini della venerabile sonda Voyager 2. Lo strumento NIRCam a bordo del James Webb ha catturato questa bellissima visione dei sottili anelli che circondano il pianeta, domandoci la prima immagina infrarossa in assoluto di questa meraviglia celeste. In questo intervallo di frequenza il pianeta appare piuttosto scuro, eccetto dove sono presenti nuovi a grande altitudine. Difatti, queste nubi di metano ghiacciato sono particolarmente visibili a queste frequenze infrarosse, riflettendo la luce solare prima che sia assorbita dal gas metano.

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Una prospettiva mai vista: il James Webb Space Telescope

I primi scatti del telescopio spaziale James Webb, mostrati al mondo martedì 12 luglio, sono riusciti a stupire, a commuovere, gli stessi astronomi. Gente che di immagini del cielo ne vede tutti i giorni, davanti a queste nuove immagini rimane a bocca aperta. C’è anche chi ha pianto, raccontano le cronache.

 La foto dell’ammasso di galassie SMACS 0723 copre un’area di cielo paragonabile a quella coperta da un granello di sabbia tenuto alla distanza di un braccio. Ci mostra un Cosmo popolato da migliaia di galassie, donandoci la vista più dettagliata di sempre sull’Universo lontano.
Crediti: NASA, ESA, CSA e STScI

Lo capisco, anche io sono rimasto impressionato. Il grado di dettaglio è veramente sorprendente. Il modo nuovo che abbiamo di vedere l’Universo è tale, che risulta difficile sovrastimare il salto in avanti che abbiamo compiuto. Verissimo, già avevamo compreso come fossero tempi particolarmente interessanti per la scienza del cielo, ma con l’entrata in funzione del James Webb, è come se ora fossimo tutti sottoposti ad una accelerazione ulteriore…

[Continua a leggere sul sito dell’Associazione Italiana Teilhard de Chardin]

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Occhi chiari sul cosmo

Posso ben concordare sul fatto che una stella di nome 2MASS J17554042+6551277 non sia esattamente facile da ricordare né, magari, da menzionare agli amici. Tuttavia la sua importanza è indubbia, anche se questa figura di diffrazione ci dice molto di più sulle bellezze che potremo scoprire in futuro, che sulla stella in sé stessa.

La stella 2MASS J17554042+6551277 osservata da JWST.
Crediti Immagine : NASASTScIJWST

Questa figura di diffrazione infatti è creata dai diciotto segmenti esagonali del James Webb Space Telescope. Dopo essersi dispiegato nello spazio, i diversi segmenti si sono assemblati per far sì che possano operare in modo concertato come un singolo specchio dal diametro di 6.5 metri. Uno specchio così grande ovviamente non poteva essere spedito intero nello spazio, e la manovra di assemblaggio automatico – per la sua indiscutibile complessità – è sempre stata oggetto di grande preoccupazione.

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Un’esplosione di colore

L’immagine è catturata dal satellite Landsat 8 e mostra un’area sopra l’Australia occidentale, il giorno 12 maggio 2013. In bella evidenza, i ricchi sedimenti tipici di un florido estuario tropicale.

Un pezzetto di Australia, “visto” in modo particolare…
Credit: NASA/USGS Landsat; Geoscience Australia

Certo, come si capisce facilmente, l’immagine è stata processata per mettere in evidenza l’acqua e alcune porzioni di terreno. Davanti a queste elaborazioni – spesso usate anche per lo spazio – sovente si sente dire eh ma non sono i veri colori, e certo l’affermazione è indiscutibile, presa alla lettera.

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Si aprono gli specchi per JWST

Qualcosa di epico sta accadendo nello spazio. Ieri il team del James Webb Telescope ha annunciato che è terminata con pieno successo la complessa sequenza di posizionamento per i diciotto tasselli rivestiti in oro che formano lo specchio primario del telescopio, da sei metri e mezzo di diametro.

Il James Webb Telescope in una illustrazione artistica, con tutti i componenti importanti dispiegati.
Crediti: NASA GSFC/CIL/Adriana Manrique Gutierrez

Tutte le principali operazioni di dispiegamento sono ora completate, e si aspetta che il telescopio raggiunga il suo punto di osservazione (il secondo punto di Lagrange, a circa un milione e mezzo di chilometri da Terra), dove avrà inizio la lunga e meticolosa fase di messa a punto. Ci vorranno mesi, ma è bene non avere fretta, perché la messa a punto è di importanza decisiva per la qualità delle osservazioni che potranno essere effettuate.

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JWST è nello spazio

Sì, c’è un grande nuovo telescopio nello spazio, ora. Si tratta appunto del James Webb Space Telescope (JWST, sigla con la quale presto ci abitueremo a coesistere). Non solo ha uno specchio cinque volte più esteso in area, rispetto al famoso Hubble, ma può vedere assai meglio in luce infrarossa.

Il James Webb Space Telescope già alto sopra la Terra (Crediti: ArianespaceESANASACSACNES)

L’immagine mostra il JWST già ben alto sopra la superficie terrestre, appena dopo essere stato “mollato” dallo stadio più alto del vettore Ariane V, che ha effettuato il lancio proprio il giorno di Natale.

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JWST è partito, finalmente

Mi fa strano pensarlo. Sono cresciuto – come persona prima studente e poi praticante in astronomia – con questa idea del grande telescopio che sarebbe dovuto partire, in un qualche punto del futuro. Era una cosa di là da venire, ma anche una cosa che aspettavamo tutti.

Crediti: NASA/Bill Ingalls

Così ora mi pare strano pensare che il James Webb Telescope sia effettivamente stato lanciato.

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Invito al viaggio

Ancora il Telescopio Spaziale Hubble ci fornisce una stupenda immagine: è la galassia NGC 3568, una meravigliosa spirale barrata che si trova a circa 57 milioni di anni luce da noi.

Nel 2014 ha raggiunto la Terra un lampo di luce corrispondente alla titanica esplosione di una stella di grande massa, proprio dentro questa galassia. La cosa interessante è che – sebbene la gran parte delle scoperte astronomiche sia ormai opera di team di astronomi professionisti – questa supernova è stata scovata da un appassionato astrofilo, affiliato al progetto Backyard Observatory Supernova Search.

La stupenda galassia NGC 3568
Crediti: ESA/Hubble & NASA, M. Sun

C’è da dire che gli astrofili effettuano spesso scoperte assai interessanti, specialmente per fenomeni transienti come supernove e comete. Del resto, il cielo è troppo grande e troppo pieno di cose che accadono, per essere lasciato solo agli astronomi professionisti.

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