Blog di Marco Castellani

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Dei mondi da vivere

Non è tanto l’esteso disco intorno alla stella PDS 70 a suscitare l’attenzione degli esperti. Per quanto, certo, sia degno di grande interesse. E nemmeno, a pensarci bene, il pianetino che si trova entro l’anello, nella parte destra, appena dentro il disco.

PDS 70, il disco, il pianeta e… le future lune!
Crediti: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO); M. Benisty et al.

Nossignori. C’è dall’altro, in questa immagine acquisita nel 2021 dall’Atacama Large Millimeter Array (ALMA, per gli amici), situato a cinquemila metri di altitudine nel deserto di Atacama in Cile.

Quel che è veramente da guardare nell’immagine è piuttosto quella apparente foschia che circonda il pianetino in questione, chiamato PSD 70 c. Quella foschia è infatti il segno dell’esistenza di un disco di polveri che ora è tutto preso (diciamo) dal compito specifico di formare lune. E specifico, questa cosa non si è mai vista prima.

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Phobos davanti Marte

Veramente straordinaria questa foto. Fobos è una delle due lune di Marte, la più grande. Anche, è la luna più scura di tutto il Sistema Solare (che di suo, di lune ne ha moltissime).

La luna Phobos davanti al pianeta Marte
Crediti: ESADLRFU BerlinMars Express; Processing & CC BY 2.0 LicenseAndrea Luck

La sua orbita particolare ed il colore indicano che potrebbe essere un asteroide catturato nell’orbita del pianeta, composto da un misto tra ghiaccio e roccia scura. L’immagine è stata catturata dalla Mars Express (che continua ad orbitare attorno al pianeta) un paio di anni fa.

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Nettuno e Tritone, crescenti

Scivolando attraverso gli strati più esterni del Sistema Solare, nell’anno 1989 la sonda Voyager 2 girandosi verso il Sole, scopriva questa vista meravigliosa di Nettuno, il pianeta più distante, e della sua luna Tritone. Ambedue in fase crescente.

L’eleganza cosmica di Nettuno e Tritone
Crediti: NASAVoyager 2

L’immagine, di indiscutibile eleganza, è stata acquisita appena dopo il momento di maggior avvicinamento della sonda al pianeta.

Da notare che non avrebbe mai potuto essere ottenuta da Terra perché Nettuno non mostra mai una fase crescente dalla nostra posizione. Ormai in viaggio verso l’eliopausa ed anche oltre, il particolare punto vantaggioso di osservazione toglie a Nettuno perfino il suo familiare colorito blu.

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Elena, la misteriosa

La varietà di ambienti che ci propone il nostro universo è sempre qualcosa da cui imparare. Saturno, ad esempio, vanta ben settantacinque satelliti naturali con orbite confermate, sessantaquattro hanno poi anche un nome proprio, anche se sono appena tredici quelli con un diametro maggiore di cinquanta chilometri.

Elena, una curiosa luna di Saturno  
Crediti: NASAJPL-CaltechSSI; Processing: Daniel Macháček

Elena è stata scoperta appena nel 1980 ed è uno dei quattro satelliti troiani, ovvero quelli posizionati ad un particolare punto di stabilità gravitazionale (tecnicamente parlando, si tratta dei punti lagrangiani L4 oppure L5)

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Iperione, l’arte sottile di muoversi a casaccio

Per capire cosa si nasconde dietro gli stranissimi crateri di Iperione, niente di meglio che andare a vedere. L’ha fatto per noi alcuni anni fa la sonda Cassini che orbitava intorno a Saturno. Con l’occasione ha preso alcune immagini ad un livello di dettaglio assolutamente straordinario.

Iperione, la più bizzarra tra le lune di Saturno.
Crediti: NASAESAJPLSSICassini Imaging Team

Siamo davanti ad un mondo di crateri e soprattutto una superficie stranissima, davvero simile ad una spugna. Iperione ha un diametro di cerca 250 chilometri ed è strano perfino nella rotazione, che è caotica, ovvero il suo asse di rotazione si sposta in modo imprevedibile nel tempo. In realtà è l’unico corpo del Sistema Solare, a quanto ne sappiamo, che mostri una rotazione caotica. Inoltre possiede una densità così bassa che si ritiene molto probabile che ospiti al suo interno un sistema incredibilmente vasto di caverne.

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L’oceano (nascosto) dei gamberetti

Correva la fine degli anni Novanta del secolo scorso. Mentre sulla Terra eravamo alla prese con gli effetti della fine della guerra fredda e – qui in Italia – anche con gli strascichi del caso tangentopoli, la sonda Galileo intanto proseguiva la propria tranquilla indagine nei dintorni di Giove, regalandoci alcune stupende immagini della luna Europa. Immagini che in seguito sono state rimasterizzate e ricalibrate per aumentarne la chiarezza, secondo una palette di colori che si accorda meglio a quello che potrebbe percepire l’occhio umano, in questa situazione.

Li vedete i gamberetti? Ancora no? Forse in futuro…
Crediti: NASAJPL-CaltechSETI Institute, Cynthia Phillips, Marty Valenti

La cosa proprio forte comunque è che diversi indizi fanno di Europa uno dei posto migliori per cercare vita extraterrestre. Si ritiene infatti che sotto la superficie di Europa esista un oceano di acqua, probabilmente mantenuta allo stato liquido dall’energia generata per le forze di marea che, a loro volta, si originano dall’orbita chiaramente ellittica Europa che mantiene rispetto a Giove.

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Mondi in formazione

Colti proprio nel momento giusto, potremmo dire. Il grande disco intorno alla stella PDS 70, sede di formazione di pianeti. Anche, il pianeta gigante già formato, sulla destra della stella. Si chiama PDS 70c e pare simile in grandezza e massa, al nostro Giove. Ma non è tutto qui.

PDS70, pianeti e lune in formazione. Crediti: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO); M. Benisty et al.

La cosa veramente strabiliante – che non si era mai vista prima – è quell’alone opaco intorno a PDS 70c. Anche quello si ritiene che sia un disco di gas e polveri, verosimilmente destinato a produrre delle lune intorno al pianeta stesso.

L’immagine ci viene dall’Atacama Large Millimeter Array, una schiera di sessantasei radio telescopi posti in una zona desertica del Cile. Dalle caratteristiche del disco intorno al pianeta, sembra che sia destinato a produrre una spicciolata di satelliti delle dimensioni della nostra Luna. Più o meno come i quattro satelliti medicei di Giove, insomma: Io, Europa, Ganimede e Callisto.

Siamo dentro un Universo che non rinuncia a nascere nuovo, ogni giorno. Dobbiamo essere grati alla tecnica perché, fortunatamente abbandonata l’idea di un cielo “perfetto” ed immutabile, possiamo accorgerci di questi processi di nascita, onnipresenti e quotidiani. Forse anche, perché possiamo far nostra questa esigenza di rinascere, sempre e di nuovo.

Nei momenti difficili, possiamo sempre guardare al cosmo, sintonizzarci a vivere la sua stessa avventura. E ristorarci, in questa sommessa partecipazione all’immenso.

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Vado a vivere sulla luna…

Ma allora… vado a vivere sulla Luna! Questa poteva essere una frase (magari dettata da  un momento di esasperazione) con un suo senso compiuto – fatta salva ovviamente una sua difficile attuabilità, perlomeno in questo momento. Ora però, per colpa del progresso nella conoscenza e comprensione della caratteristiche del sistema solare, rischia di perdere il suo significato originale. O meglio, rischia di perdere la sua univocità. Difatti diventa lecito chiedere, di rimando: ma quale luna?

La domanda è lecita. Eh sì perché ormai di lune potenzialmente abitabili ne sono state rintracciate diverse. E a volte l’idea di abitare sulla luna (o meglio, su una luna) risulta assai meno peregrina – perlomeno per un astrobiologo – rispetto al progetto di provare a colonizzare un pianeta vero e proprio.

Al proposito, il sito di APOD per la giornata di oggi ci offre una interessante compilazione delle quattro lune in questo senso più attraenti del Sistema Solare. Ovvero, quelle dove le condizioni sembrano essere le più favorevoli per la vita. Nell’immagine, che riportiamo qui sotto, sono riprodotte in scala: così potete agevolmente scegliere anche quella che più vi aggrada,magari in base ai metri quadri di cui volete disporre… C’è da dire che viaggi organizzati ancora non esistono: questione di tempo, probabilmente 🙂 Noi ci limiteremo qui ad un breve tour immaginario. 

LuneAbitabili

Iniziamo da Europa (la luna di Giove, non il nostro continente). E’ anche uno dei satelliti più massicci di tutto il sistema solare. La sonda Galileo a Giove ha scoperto che la superficie è probabilmente formata da una crosta ghiacciata al di sotto della quale dovrebbe trovarsi un oceano di acqua allo stato liquido. Certo la temperatura media è un po’ bassina per girare in maglietta e pantaloncini (siamo intorno ai -170 gradi sotto zero) ma decisamente c’è di peggio, possiamo accontentarci. Comunque, in caso, il messaggio è: portatevi roba pesante.

Anche per Ganimede, il principale satellite naturale di Giove, il più grande di tutto il nostro sistema (tanto che sorpassa in grandezza lo stesso pianeta  Mercurio), il discorso sull’abitabilità è piuttosto interessante. Anche per lui ci sono robuste indicazioni dell’esistenza di un oceano sotto la superficie. Vale anche qui la prescrizione di portarsi maglioni pesanti, perché la temperatura media è praticamente quella di Europa.

Possiamo poi spostarci nei pressi di Saturno, dove, osservando la luna Encelado, la sonda Cassini ha trovato fantastiche fontane di ghiaccio d’acqua, che indicano naturalmente la presenza di uno strato acquoso sotto la superficie. Sulla superficie non è bene andar troppo scoperti, però: ci aggiriamo intorno ai meno duecento gradi sotto lo zero.

Cercando tra gli annunci immobiliari lunari, è bene anche non trascurare Titano, un’altro dei satelliti naturali di Saturno (il più grande, per la verità). Titano è composto principalmente di ghiaccio d’acqua e di rocce, e – manco a dirlo – è comunque piuttosto freddino (ma ormai siamo abituati). La cosa interessante è che è considerato simile alla Terra primordiale, ma appunto con temperatura molto più bassa, tanto che il ciclo del metano (che si trova vicino al suo punto triplo, dove coesiste in forma liquida, solida e gassosa) riesce a sostituire il normale ciclo idrogeologico presente su nostro pianeta. Per la precisione, su Titano si possono trovare agevolmente (basta camminare un po’…) dei suggestivi laghi di idrocarburi, mentre la densa atmosfera è composta principalmente di azoto.

Questo per chi non volesse andar troppo lontano, è il quadro dei posti più appetibili. Se non sembrano davvero così invitanti, possiamo consolarci pensando che  – per quanto le condizioni sembrino proibitive – è sempre il meglio che il nostro sistema solare può offrire. Terra esclusa, ovviamente!

Per chi è disposto a viaggiare un po’ di più, guardando anche al di fuori del sistema solare, ci sono comunque ottime notizie:  le nuove ricerche ci dicono che le lune potenzialmente abitabili potrebbero tranquillamente superare, nel complesso, il numero di esopianeti. E’ così: le lune potrebbero benissimo rivelarsi il posto più abitabile in tutto l’universo.

Insomma, tirando le somme: cominciamo a renderci conto che anche per quanto riguarda le lune abitabili, potremmo presto avere l’imbarazzo della scelta. 

Andiamo a vivere sulla luna? Sì ma quale, in caso?

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