Blog di Marco Castellani

Tag: mostre

Amazonia

In ultima analisi, il messaggio che ti viene addosso è lo stesso. L’urgenza di prendersi cura del pianeta più ospitale che abbiamo mai scoperto, ovvero il nostro. Identico messaggio, ma proposto in modo molto diverso. Forse per questo mi viene da mettere in relazione la bellissima mostra Amazonia, ora al MAXXI di Roma (rimane fino al 13 febbraio), con il film Don’t Look Up, di cui ho scritto di recente.

L’amazzonia raccontata dagli occhi di Sebastiano Salgado è prima di tutto poetica. Le grandi foto in bianco e nero scolpiscono i paesaggi della foresta immensa con decisi colpi di luce, giocano con i contrasti e con le ombre, per sgombrare il campo da ogni possibile indifferenza, annullare ogni diffidenza, azzerare ogni distanza.

Non importa cosa facevi, cosa pensavi, prima di entrare alla mostra. Certo, complice un allestimento pensato veramente bene. Un gioco di luci che valorizza al massimo le creazioni di Salgado. Complice anche la musica perfetta di Jean-Michelle Jarre. Dicevo, non importa nulla quello che eri e che facevi, tu adesso sei qui. Sei dentro la foresta amazzonica, sei circondato dal suo linguaggio, dalla sua poesia. Sei catturato. E questa è la vera poesia. Ti cattura, e basta. Salta tutti gli strati protettivi che hai costruito, punta dritto alle zone interne e avvia il dialogo, lo scambio dati. Punta al cuore, si sarebbe detto un tempo. Quello, comunque.

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Tutte le galassie di Gianfranco Bianchi

Gianfranco Bianchi è nato a Massa nel 1962, abita a Pistoia e dipinge, da diversi anni.

gbianchiProviene da un passato artistico musicale evolutosi dal 2003 con la pittura nella realizzazione di “Veri Falsi d’Autore”. Ho cominciato a dipingere opere originali nel 2009. La principale tecnica usata è il Dripping e le sue opere appartengono alla Corrente Artistica denominata “Espressionismo Astratto”.

Dal 2013 fa parte del Movimento Artistico e Culturale del Metateismo. Gianfranco Bianchi farà una Mostra Personale a Padova dal titolo a noi molto caro: Le Galassie (ecco perché trova il suo spazio qui). Nella mostra “Le Galassie” esporrà 15 opere. L’evento si terrà alla Galleria Maison d’Art di Padova (Via Battisti 77) dal 24 Gennaio al 24 Febbraio 2015.

Per l’interesse che il nostro sito rivolge ai territori di confine tra scienza ed arte, ben volentieri diamo risalto al suo lavoro.  Vi anticipo già che Gianfranco ha accettato di tornare qui di tanto in tanto per presentare alcuni suoi lavori di interesse prettamente astronomico.

GalassiAndromeda

la galassia di Andromeda

Pubblico di seguito degli stralci, rimaneggiati in modo un po’ libero (mi perdoni l’artista!), dalla interessante introduzione al suo catalogo, perché mi pare un bell’esempio di come la sensibilità più nuova ed attenta ormai non possa più trincerarsi dietro una sola tecnica, dietro una sola espressività culturale, ma ricerchi una sua speculare fecondità proprio indulgendo nel territorio  di confine, sperimentando una ibridazione che – seppure ormai non totalmente inedita – ancora aspetta di dispiegare le sue complete potenzialità espressive ed evocative.

Come dice bene in chiusura, l’arte deve comunicare e far pensare. L’immagine artistica di una galassia – ad esempio – è una convoluzione tra il mero dato tecnologico/scientifico con la sensibilità e la interpretazione umana. Ben si presta, pertanto, ad una assimilazione sintetica, laddove la grezza immagine scientifica è ovviamente strumento indispensabile per l’accorta analisi del dato, prezioso tesoro offerto al lavoro paziente dello scienziato. Ma lascio parlare l’artista, adesso:

Se riuscissimo a viaggiare alla velocità della luce impiegheremmo 86 mila anni per arrivare alla Galassia più vicina, 2 milioni e mezzo per arrivare su Andromeda e 13 miliardi per “toccare” la più lontana (ammesso che alla fine del viaggio cosmico essa esista ancora). Questa enorme distanza fra noi e loro ci fa capire bene quanto grande, enorme sia l’Universo (quello conosciuto) e che la Terra è solo un microscopico insignificante puntino visto da lassù (ammesso che  lassù abbiano dei potentissimi telescopi).

PilastriCreazione

I Pilastri della Creazione

Per modellare il cosmo la Natura, attraverso l’esplosione nota come Big Bang, ha distribuito in maniera apparentemente caotica gli ammassi interstellari, creando le condizioni per la vita (non solo nel nostro pianeta ma probabilmente in tanti altri, lontanissimi e irraggiungibili).

Esiste una logica in tutto ciò? E’ stato un evento casuale o un intervento Divino?

Tante sono le domande che la mente si pone, al cospetto dell’infinitamente grande, e ognuno di noi, guardando l’infinito, può cercare di trovare una risposta.

Possiamo anche non porci domande, e semplicemente ammirare la bellezza di queste Galassie, con i loro colori e le loro forme (che spesso assomigliano ad oggetti o animali terrestri).

Tutto questo grazie alle foto fatte dal telescopio spaziale Hubble, che mi sono servite come riferimento per dipingere la mia serie.

TestaDiCavallo

Le nebulosa Testa di Cavallo

Riproducendo su tela queste gigantesche meraviglie ho provato un’emozione intensa: dipingendo ero consapevole che nella realtà non avrei mai potuto vederle da vicino ma contemporaneamente ero lì, a due passi da loro. 

Schizzando il colore sulla tela mi sono sentito come fossi io il Big Bang, come se avessi la capacità di creare l’universo dal nulla. Una sensazione di potenza e di magnificenza.

Vorrei vedere questa  stessa  mia emozione nei volti di chi guarda.

Vorrei far nascere delle discussioni su come è nato l’Universo, sul perché siamo al mondo, su cosa ci riserba il futuro. L’Arte deve saper comunicare e far pensare….

Piccola nota a margine. Non posso trattenermi dal pensare che – sia pure partendo da un altro punto, dal territorio della ricerca – è proprio l’anelito che ci muove qui a GruppoLocale. Al di là del mero dato tecnico – a volte esso stesso portatore di meraviglia e stupore – alla scienza è ormai richiesto di non sottrarsi al suo ruolo di vettore culturale, tanto più valido quanto più la scienza stessa si apre ad un pensiero nuovo, quello dell’incontro oltreconfine (anche perché i confini sono retaggi di un antico modo di pensare e di dividere il mondo) che prelude ad una necessaria e ancora inedita riunificazione culturale.

E’ un sogno, ancora, ma io penso che l’uomo nascente si muoverà in un territorio in cui arte e scienza, filosofia e metafisica, si accorderanno in un unico sapere. Queste opere sono, da come la vedo io, il tentativo importante di segnare un cammino possibile.

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Tutte le galassie di Gianfranco Bianchi

Gianfranco Bianchi è nato a Massa nel 1962, abita a Pistoia e dipinge, da diversi anni.

gbianchiProviene da un passato artistico musicale evolutosi dal 2003 con la pittura nella realizzazione di “Veri Falsi d’Autore”. Ho cominciato a dipingere opere originali nel 2009. La principale tecnica usata è il Dripping e le sue opere appartengono alla Corrente Artistica denominata “Espressionismo Astratto”.

Dal 2013 fa parte del Movimento Artistico e Culturale del Metateismo. Gianfranco Bianchi farà una Mostra Personale a Padova dal titolo a noi molto caro: Le Galassie (ecco perché trova il suo spazio qui). Nella mostra “Le Galassie” esporrà 15 opere. L’evento si terrà alla Galleria Maison d’Art di Padova (Via Battisti 77) dal 24 Gennaio al 24 Febbraio 2015.

Per l’interesse che il nostro sito rivolge ai territori di confine tra scienza ed arte, ben volentieri diamo risalto al suo lavoro.  Vi anticipo già che Gianfranco ha accettato di tornare qui di tanto in tanto per presentare alcuni suoi lavori di interesse prettamente astronomico.

GalassiAndromeda

la galassia di Andromeda

Pubblico di seguito degli stralci, rimaneggiati in modo un po’ libero (mi perdoni l’artista!), dalla interessante introduzione al suo catalogo, perché mi pare un bell’esempio di come la sensibilità più nuova ed attenta ormai non possa più trincerarsi dietro una sola tecnica, dietro una sola espressività culturale, ma ricerchi una sua speculare fecondità proprio indulgendo nel territorio  di confine, sperimentando una ibridazione che – seppure ormai non totalmente inedita – ancora aspetta di dispiegare le sue complete potenzialità espressive ed evocative.

Come dice bene in chiusura, l’arte deve comunicare e far pensare. L’immagine artistica di una galassia – ad esempio – è una convoluzione tra il mero dato tecnologico/scientifico con la sensibilità e la interpretazione umana. Ben si presta, pertanto, ad una assimilazione sintetica, laddove la grezza immagine scientifica è ovviamente strumento indispensabile per l’accorta analisi del dato, prezioso tesoro offerto al lavoro paziente dello scienziato. Ma lascio parlare l’artista, adesso:

Se riuscissimo a viaggiare alla velocità della luce impiegheremmo 86 mila anni per arrivare alla Galassia più vicina, 2 milioni e mezzo per arrivare su Andromeda e 13 miliardi per “toccare” la più lontana (ammesso che alla fine del viaggio cosmico essa esista ancora). Questa enorme distanza fra noi e loro ci fa capire bene quanto grande, enorme sia l’Universo (quello conosciuto) e che la Terra è solo un microscopico insignificante puntino visto da lassù (ammesso che  lassù abbiano dei potentissimi telescopi).

PilastriCreazione

I Pilastri della Creazione

Per modellare il cosmo la Natura, attraverso l’esplosione nota come Big Bang, ha distribuito in maniera apparentemente caotica gli ammassi interstellari, creando le condizioni per la vita (non solo nel nostro pianeta ma probabilmente in tanti altri, lontanissimi e irraggiungibili).

Esiste una logica in tutto ciò? E’ stato un evento casuale o un intervento Divino?

Tante sono le domande che la mente si pone, al cospetto dell’infinitamente grande, e ognuno di noi, guardando l’infinito, può cercare di trovare una risposta.

Possiamo anche non porci domande, e semplicemente ammirare la bellezza di queste Galassie, con i loro colori e le loro forme (che spesso assomigliano ad oggetti o animali terrestri).

Tutto questo grazie alle foto fatte dal telescopio spaziale Hubble, che mi sono servite come riferimento per dipingere la mia serie.

TestaDiCavallo

Le nebulosa Testa di Cavallo

Riproducendo su tela queste gigantesche meraviglie ho provato un’emozione intensa: dipingendo ero consapevole che nella realtà non avrei mai potuto vederle da vicino ma contemporaneamente ero lì, a due passi da loro. 

Schizzando il colore sulla tela mi sono sentito come fossi io il Big Bang, come se avessi la capacità di creare l’universo dal nulla. Una sensazione di potenza e di magnificenza.

Vorrei vedere questa  stessa  mia emozione nei volti di chi guarda.

Vorrei far nascere delle discussioni su come è nato l’Universo, sul perché siamo al mondo, su cosa ci riserba il futuro. L’Arte deve saper comunicare e far pensare….

Piccola nota a margine. Non posso trattenermi dal pensare che – sia pure partendo da un altro punto, dal territorio della ricerca – è proprio l’anelito che ci muove qui a GruppoLocale. Al di là del mero dato tecnico – a volte esso stesso portatore di meraviglia e stupore – alla scienza è ormai richiesto di non sottrarsi al suo ruolo di vettore culturale, tanto più valido quanto più la scienza stessa si apre ad un pensiero nuovo, quello dell’incontro oltreconfine (anche perché i confini sono retaggi di un antico modo di pensare e di dividere il mondo) che prelude ad una necessaria e ancora inedita riunificazione culturale.

E’ un sogno, ancora, ma io penso che l’uomo nascente si muoverà in un territorio in cui arte e scienza, filosofia e metafisica, si accorderanno in un unico sapere. Queste opere sono, da come la vedo io, il tentativo importante di segnare un cammino possibile.

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Astri e particelle, la mostra a Roma

E’ stata presentata ieri con una conferenza stampa presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra “Astri e Particelle  – Le Parole dell’Universo”, che rimarrà aperta al pubblico da domani fino al 14 febbraio 2010.

Alla conferenza, cui hanno assistito parecchi giornalisti, sono intervenuti Mario De Simoni, Direttore generale dell’Azienda Speciale Palaexpo, Tommaso Maccacaro, Presidente INAF, Enrico Saggese, Presidente ASI, Roberto Petronzio, Presidente INFN, Roberto Battiston, Direttore scientifico della mostra e Umberto Croppi, Assessore alle Politiche Culturali e Comunicazione del Comune di Roma.

La mostra “Astri e Particelle” è stata realizzata dall’INFN,  INAF e ASI. E’ senz’altro una ottima occasione per “mettere il naso” nella ricerca e soprattutto nell’affascinante punto di contatto tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, che trovano una convergenza soprendente nella ricerca attuale.

La mostra si accompagna a un ricco calendario di eventi, incontri, cinema, musica e teatro dedicati all’Universo.  Un vero e proprio festival di spazio che trasforma il Palazzo delle Esposizioni in una piattaforma spaziale con tanto di caffè scientifici, visite spettacolo e una rassegna cinematografica sui grandi classici  della fantascienza.

 Dal comunicato stampa di INAF e ASI

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