Blog di Marco Castellani

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Ogni volta…


Poesia
Originally uploaded by Roby1kenobi

Ogni volta che leggo di poesia
mia moglie diventa
più bella


e ho più voglia
di amarla


ho più voglia
di sentire musica,


di sorridere.


Si solleva il velo opaco
della realtà
e il grande inganno
per un poco si svela.


Si scopre il cuore
di carne


la possibilità laterale
della felicità


Cos’ forte che quasi la temo,
questa gioia.


Chi sei tu, dunque,
poesia?

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Cose di incontri…

Pittrice. Ha fatto varie mostre. Moglie del fratello della suocera. Ti viene a cercare durante la cena che segue una Cresima dove siete entrambi stati invitati, ti dice che ha letto il tuo libretto di poesie e ne è rimasta molto colpita.. 

E quali sono i poeti che preferisci? Ungaretti? Ma sai che ho messo il tuo libro proprio vicino ai suoi... (no no è troppo, speriamo che ad Ungaretti non dispiaccia, che perdoni l’accostamento “arditissimo”…)

Poi, ti parla del tuo stile in modo che tu non ti saresti aspettato, ti cita parti delle tue poesie. Capisci che le ha lette con molta attenzione. Quella su tuo padre, quell’altra… ti parla del modo in cui tu vedi la tua donna, e della delicatezza e del pudore con cui raffiguri le altre… poi parla del Papa, di Cristo, della sua posizione di fronte al cattolicesimo (diversa dalla tua, ma non banale nè aprioristica); si discute delle ideologie e dei loro limiti… 

Ti parla di alcune mostre che ha fatto, di come siano state costruite intorno ad un concetto (come quello del vento) esplorato da diversi punti di vista (letteratura, religione, arte, linguaggio). Ascolti per capire, spinto – diresti –  dalla stessa urgenza interiore di Teresa, la tua interlocutrice.




Una persone di età e condizione certamente diverse, eppure si crea un ponte, su questi argomenti, un dialogo dell’anima che non si cura dei “dettagli”… e capisci pure quanta parte di te passa attraverso le tue piccole poesie… e capisci pure (finalmente) che fatto così banale di averle messe in un libretto ha creato delle occasioni di incontri, inaspettati… 


… e ti dice di continuare, e capisci che non lo dice per cortesia.. 





Cose piccole, cose di incontri…

(rielaborazione di un post su Buzz)

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Papà alto spilungone…

   Certo non è di tutti i comuni mortali, avere la soddisfazione di essere oggetto di una poesia. Non parliamo poi di quando la descrizione che vien fatta sembra – almeno per talune parti – rispondente abbastanza alla realtà (citerò soltanto i piedi molleggiati, leggendo capirete…)

   Pertanto venuto a conoscenza di questo mio indiscusso privilegio, no.. non me la sono proprio sentita di lasciarlo passare sotto silenzio, proprio no! Ecco dunque, senza ulteriori preamboli, la poesia a me dedicata, presa dal quaderno di Simone…

Papà alto spilungone,
ti vesti di verde o di marrone,
cammini sui piedi molleggiato,
e sei spesso per questo sbeffeggiato,
con noi sei invece buono e assai paziente
anche se spesso non meritiamo niente.
Ti vuole tanto bene quel figlio un pò puzzone
di nome Simone.

Che dite? Io “sospetto” anche lo zampino della mamma, in ogni caso…
Comunque, in ossequio al detto per il quale una immagine val più di mille parole (visto che sono riuscito a mettere le mani sul prezioso originale) ecco qui la poesia corredata da una spassosissima illustrazione (per la cronaca, sono io con la borsa della palestra…)

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Anni diVersi, il primo libro di poesie

E’ abbastanza curioso, ma non ne ho ancora scritto nulla, nonostante lo abbia completato da qualche settimana. Eppure è una cosa che davvero, fino a tempi anche recenti, avrei pensato appartenesse al dominio dei sogni. Ma tutto sommato, i sogni sono interessanti perchè a volte presentano delle intersezioni non nulle con la realtà: a volte fanno la gentilezza di diventare materia. Ora, da un certo punto di vista, la premessa potrà apparire esagerata, trattandosi solo (diciamo, finalmente diciamo l’oggetto!) di un piccolo libretto: Anni diVersi è il mio primo libretto di poesie, una collezione elaborata e predisposta per la stampa, grazie alle possibilità offerte dal sito di Lulu.com.

Da tanti anni, con intervalli di maggior e minore convinzione, ho scritto poesie. Un pò tutti i computer su cui ho messo le mani, prima o poi hanno materializzato nel loro disco rigido una cartellina scrivere con qualche poesia, completa o in forma di abbozzo su cui lavorare. Alcune sicuramente le ho anche disperse; in tempi più recenti, per ovviare alla mia tendenziale entropicità mi sono spostato on the cloud e lavoro su Google Documenti: almeno le ritrovo sempre tutte lì. Magari ne riprendo una che all’inizio non mi convinceva e ne traccio una direzione nuova, che più mi lascia indifeso, mi convince a continuare.

Bene, ma tutto questo è ancora nulla, al confronto di trovarsi tra le mani un libretto, un libretto vero, materiale, consistente di una consistenza dignitosissima di cosa, oggetto tra gli oggetti. Semplicissimo ed esistente: che si può aprire, leggere, lasciare appoggiato sul comodino, sul tavolo, sul letto. Esiste, fuori da ogni computer e idea e progetto e speranza e sogno: esiste, finalmente! Che sensazione particolarissima toccarlo, aprirlo, sfogliarlo.

Poi si aprono cammini dall’inizio non previsti, nè calcolati. Che ad esempio ai più vicini e ai congiunti piaccia, e davvero, non è cosa che io consideri scontato, piuttosto mi gratifica realmente. Che la madre lo abbia mostrato alla zia, che ne chieda una copia, mi fa contento davvero. Che apprezzi la poesia sulla scomparsa di mio papà, anche di più: quando la avrei mostrata alla mamma, alla zia, altrimenti?

Così potrei comprarlo solo io, la cosa non perderebbe d’importanza, per me. Anzi sto pensando al libro con i racconti e le poesie, o un secondo libro di poesie. E’ bello dare sostanza concreta ai propri sogni.

Così sarei ipocrita se non vi invitassi a leggerle alcune, delle poesie, se volete: il libretto oltre alla versione a stampa permette di essere scaricato anche in forma digitale, e ho fatto sì che fosse gratuita. Se poi voleste lasciare una breve recensione (veritiera, non lusinghiera..) mi fareste certo anche più contento. C’è il tastino “Scrivi una recensione” proprio nella pagina del libro…  😉

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Fiamme antiche


Silent Night
Inserito originariamente da Philippe Sainte-Laudy

Quella mano
che non strinse
– come un flash, ora.

Uno sguardo e un sorriso,
d’altra carne,
prima di te.

Quei gesti immaginati soltanto,
rappresi in possibilità
inespressa

– ghiacciati nel loro arcobaleno,
o come chiusi nell’ambra.

Come già sapessi
che altra doveva arrivare, ancora.

Come eco fosse giunta
da sentieri ancor distanti,
come tu mi avessi
già chiamato

e quasi all’orlo
trattenuto:

dolcemente fermato
in attesa vibrante

di te.

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Autumn Skyline


Autumn Skyline
Inserito originariamente da Witty nickname

Sono nuovi i colori dell’autunno
sono nuovi –
ora.


Le cose stupìte quasi si interrogano
pervase dal quieto sentore
di una rinnovata
meraviglia

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Home Time


HOME TIME
Inserito originariamente da Amblekingrat

…nel mare
d’azzurro insondabile


del tuo amore
mite e fedele….

(Dalla poesia “Lieve“)

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Dell’amore, il riverbero…

Immaginare tutto l’amore che c’è
intorno

Percepirne a volte il riverbero,
come una nostalgia d’infanzia.

Ti penso vestita di una tunica leggera
camminare a piedi nudi su un parquet
di legno scuro

Il tuo corpo che stampa
una forma buona nello spazio

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