Blog di Marco Castellani

Tag: smartphone

Quell’iPhone 14, senza luce

Sì in pratica mi pare senza luce, e per quel che costa non mi pare poco. Senza luce quando è spento, quando non lo usi. Cioè, schermo nero. Voi direte, ma è normale, no? Fino ad un certo punto, normale fino ad un certo punto.

Perché anche molti telefoni di fascia più bassa (sì, sto pensando anche al mio Samsung Galaxy M31) hanno un always on display che ti mostra delle informazioni di base (ad esempio ora, lista di app che hanno notifiche, carica batteria) anche quando non lo stai utilizzando. Quando è appoggiato lì, sul tavolo. Gli butti un’occhiata, e ti dice qualcosa. Comodo, senz’altro. C’è una cosa simile ma solo per la versione Pro oppure Pro Max (prezzi sopra i 1300 Euro per il primo, sopra i 1400 per il secondo).

D’accordo, se sei fuori a vedere le stelle, va bene. Altrimenti, magari ti piacerebbe che lo schermo, anche se non manipolato, ti dicesse qualcosa.

Un cavetto USB-C, che ambirebbe ad essere universale

Un’altra cosa che non mi garba è che non lo carichi con la USB-C, come quasi tutto il resto del mondo ormai. Cioè se stacchi il Kindle, o il tablet, e attacchi il tuo bel nuovo iPhone, devi cambiare cavo. Questo sembra una stupidata ma nella vita pratica ti secca, ti secca proprio. Magari sei lì la notte che traffichi sul comodino, vuoi un modo semplice per mettere in carica il telefono, e invece no, il cavo che avevi già attaccato non va bene, ti devi alzare e prenderne un’altro. Poi dove l’avrò messo il cavetto dell’iPhone?

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Quel pizzico di astronomia…

… che magari non ti aspetti! Lo sappiamo bene, viviamo in un mondo di informazione. Le notizie ci arrivano continuamente, da vari media. Al punto che il difficile è scansarle, semmai. Oppure almeno, eliminare la parte ridondante, ritornare all’essenziale.

Credo però che vi sia ancora spazio per iniziative mirate, che possano trarre vantaggio specificamente dall’uso ormai intenso e continuato dei dispositivi mobili. Anche e soprattutto per l’accesso ad Internet, tanto che  telefonare è quasi diventata una funzione accessoria, ormai, anche complici i vari sistemi di messaggistica, come WhatsApp o Telegram.

Quel non so che di universo, ogni mattina...

Quel non so che di universo, ogni mattina…

Proprio a Telegram ci appoggiamo per lanciare una nostra piccola iniziativa, che si è resa praticabile dall’ultimo aggiornamento della ormai sempre più diffusa piattaforma alternativa a WhatsApp. Specificamente, pare assai interessante il lancio della piattaforma di pubblicazione telegra.ph e la possibiltà di realizzare articoli che, una volta rilanciati sui canali Telegram, si possono aprire facilmente da cellulare, con la nuova funzione “instant view”.

Pilloline di universo, da assumere ovunque... ;-)

Pilloline di universo, da assumere ovunque, senza controindicazioni… 😉

Dunque l’idea è di proporre – tentativamente – ogni mattina, un piccolo articolo su un tema di attualità della ricerca astronomica, o magari un commento che riteniamo interessante da introdurre o rilanciare, sempre su tematiche concernenti l’indagine dello spazio. L’articolo in questione è pensato per una lettura veloce, e dunque sarà breve e non andrà ad approfondire le tematiche coperte, eventualmente demandando ad uno o più link i possibili approfondimenti.

Mi piace pensare ad una lettura veloce ma al tempo stesso istruttiva, da fare magari sull’autobus, o in metropolitana. Così, tanto per rendersi conto che, oltre al referendum o al governo Renzi o all’ultimo spettacolo televisivo di tendenza, c’è come un binario sottotraccia a tutte queste cose, c’è uno sforzo paziente e costante, di indagine e di scoperta, che produce ogni giorno risultati interessanti e da condividere. Per aiutarci ad avere la mente aperta allo spazio infinito, che è probabilmente una gran buona idea. Anche  e soprattutto per valutare ed inquadrare correttamente le sfide quotidiane di quaggiù.

Leggere magari dall’autobus, accanto al flusso di notizie delle più varie, che c’è una sonda su Marte che sta lavorando in tranquilla operosità, o che adesso sappiamo immensamente di più su Plutone di quel che abbiamo sempre saputo, è magari una piccola cosa, ma è anche, probabilmente, un inizio di una piccola ma significativa rivoluzione del pensiero e del modo di essere: davvero consapevoli della vastità incredibile in cui siamo immersi.

Per questo appunto ci appoggiamo al nostro canale Telegram, e vi invitiamo caldamente a partecipare a questa avventura, iscrivendovi al canale  se già non lo avete fatto.  E se non aveste ancora Telegram (sì, è possibile)…

… beh, quale occasione migliore per scaricarlo ed istallarlo?

 

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