Blog di Marco Castellani

Tag: spazio

Qualcosa di noi

Mi dico, forse sta avvenendo tutto troppo velocemente. Intendo, la conquista dello spazio, l’esplorazione degli ambienti planetari, l’odierna nuova corsa alla Luna. Troppo in fretta perché scivoli dalla nostra testa al nostro sistema circolatorio, perché veramente se ne possa fare esperienza, perché divenga tutto davvero concreto. Per millenni lo spazio e quanto contiene, è rimasto completamente irraggiungibile, e nell’arco di pochi decenni questa situazione è drasticamente mutata.

“Rover in meditazione su Marte” di Davide Calandrini – @davidecalandrini 


Solo per l’esplorazione del pianeta Marte, le sonde inviate sono ormai varie dozzine. Ci sono panorami di Marte – la cui distanza media da Terra è superiore ai 250 milioni di chilometri, insomma non proprio dietro l’angolo – che possiamo ammirare con un grado di dettaglio ormai superiore a quello delle foto che possiamo portiare a casa dalle gite fuori porta della domenica, quelle con amici e parenti. Ciò che per secoli e secoli è stato oggetto di immaginazione e speculazione, ora improvvisamente è reale… [Continua a leggere sul portale EduINAF]

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Lo spazio, che si piega

Avviene. Per quanto sembri strano, avviene. Ne abbiamo parlato varie volte. La fisica moderna (segnatamente, la relatività generale e la meccanica quantistica, ma anche tanta parte della più nuova fisica) è — anche e soprattutto— un’avventura del pensiero che trascende in moltissimi aspetti il nostro senso comune. E che ci invita ad allargare la mente, a forzare i nostri schemi di pensiero, per abbracciare un punto di vista più grande e più inclusivo, più morbido.

Già da cento anni sappiamo che la materia piega lo spazio, ne altera davvero la geometria. Pensiamo però (quando ci pensiamo) che sia qualcosa che acquista senso solo su scale cosmiche, che sia qualcosa di ordinariamente trascurabile. Invece è veramente una proprietà dello spazio tempo di cui troviamo traccia anche su scale stellari.

CreditiNASAESA, and K. Sahu (STScI)

Vediamo. La stella brillante al centro della foto è la nana bianca Stein 2051B, abbastanza vicina a noi (roba di poco meno di diciotto anni luce, un’inezia su scala cosmologica). La stellina meno luminosa, in basso, è invece a circa cinquemila anni luce di distanza.

Gli astronomi hanno osservato in diversi momenti la combinazione delle due stelle, colte nelle diverse posizioni a seconda delle rispettive orbite. Osservando che durante la fase di allineamento, la nana bianca modifica veramente il tragitto della luce della stella lontana. Facendola spostare ai nostri occhi di circa due milliarcosecondi rispetto alla sua vera direzione di provenienza.

L’entità dello spostamento è veramente minima, è come osservare una formica muoversi su una moneta posta a 2300 chilometri di distanza.

Ma c’è. La luce è piegata, o meglio lo spazio si piega, per la presenza della stella più vicina a noi.

Pensateci: viviamo in un mondo strano. Come definire un mondo in cui un sasso altera la geometria dello spazio? Dove la forma del contenitore dipende dal contenuto?

Strano, ma affascinante.

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