Si chiamava proprio Chissà chi lo sa? e può darsi che qualcuno tra i lettori non proprio giovanissimi ancora se lo ricordi. E’ stato infatti un programma televisivo per ragazzi trasmesso negli anni sessanta sul Programma Nazionale (oggi diremmo su Rai 1). Due squadre di ragazzi, provenienti da diverse scuole medie, gareggiavano nel rispondere ad indovinelli di cultura generale. La squadra vincitrice della puntata faceva guadagnare alla propria scuola una fiammante ed ovviamente cartacea enciclopedia (no, wikipedia era ancora lontana, a quell’epoca…).
Sicuramente il quiz è uno dei modi più di successo per giocare con la cultura, e benché semplice e diretto, a volte è utile per riprendere quello spirito del gioco che è sempre più necessario riprendere e coltivare, perché dopotutto è proprio il gioco l’occupazione più “seria” alla quale possiamo dedicarci, per capire e crescere.
Così viene spontanea la domanda,perché non dedicare uno spazio ad un quiz a tema astronomico? L’idea mi è venuta notando che la piattaforma Telegram ha appena implementato una modalità quiz, dove si possono formulare varie risposte di cui una è quella esatta, e al momento del voto viene rivelato se si è “acchiappata” la risposta giusta o no.
… che magari non ti aspetti! Lo sappiamo bene, viviamo in un mondo di informazione. Le notizie ci arrivano continuamente, da vari media. Al punto che il difficile è scansarle, semmai. Oppure almeno, eliminare la parte ridondante, ritornare all’essenziale.
Credo però che vi sia ancora spazio per iniziative mirate, che possano trarre vantaggio specificamente dall’uso ormai intenso e continuato dei dispositivi mobili. Anche e soprattutto per l’accesso ad Internet, tanto che telefonare è quasi diventata una funzione accessoria, ormai, anche complici i vari sistemi di messaggistica, come WhatsApp o Telegram.
Proprio a Telegram ci appoggiamo per lanciare una nostra piccola iniziativa, che si è resa praticabile dall’ultimo aggiornamento della ormai sempre più diffusa piattaforma alternativa a WhatsApp. Specificamente, pare assai interessante il lancio della piattaforma di pubblicazione telegra.ph e la possibiltà di realizzare articoli che, una volta rilanciati sui canali Telegram, si possono aprire facilmente da cellulare, con la nuova funzione “instant view”.
Dunque l’idea è di proporre – tentativamente – ogni mattina, un piccolo articolo su un tema di attualità della ricerca astronomica, o magari un commento che riteniamo interessante da introdurre o rilanciare, sempre su tematiche concernenti l’indagine dello spazio. L’articolo in questione è pensato per una lettura veloce, e dunque sarà breve e non andrà ad approfondire le tematiche coperte, eventualmente demandando ad uno o più link i possibili approfondimenti.
Mi piace pensare ad una lettura veloce ma al tempo stesso istruttiva, da fare magari sull’autobus, o in metropolitana. Così, tanto per rendersi conto che, oltre al referendum o al governo Renzi o all’ultimo spettacolo televisivo di tendenza, c’è come un binario sottotraccia a tutte queste cose, c’è uno sforzo paziente e costante, di indagine e di scoperta, che produce ogni giorno risultati interessanti e da condividere. Per aiutarci ad avere la mente aperta allo spazio infinito, che è probabilmente una gran buona idea. Anche e soprattutto per valutare ed inquadrare correttamente le sfide quotidiane di quaggiù.
Leggere magari dall’autobus, accanto al flusso di notizie delle più varie, che c’è una sonda su Marte che sta lavorando in tranquilla operosità, o che adesso sappiamo immensamente di più su Plutone di quel che abbiamo sempre saputo, è magari una piccola cosa, ma è anche, probabilmente, un inizio di una piccola ma significativa rivoluzione del pensiero e del modo di essere: davvero consapevoli della vastità incredibile in cui siamo immersi.
Per questo appunto ci appoggiamo al nostro canale Telegram, e vi invitiamo caldamente a partecipare a questa avventura, iscrivendovi al canale se già non lo avete fatto. E se non aveste ancora Telegram (sì, è possibile)…
Potremmo metterla così, dopotutto: da bravi scienziati, ci piace sperimentare. Ed in particolare ci piace molto sperimentare varie possibili declinazioni tecniche della nostra idea, che è segnatamente quella di coltivare lo studio del cielo sotto i più diversi aspetti (scientifico, certamente, ma anche artistico e culturale), sempre per ricercare un momento di sintesi creativa di cui, a nostro avviso, si avverte sempre di più la urgente necessità. E’ infatti proprio questo l’intento che ci anima, e insieme la specifica impronta che speriamo di poter imprimere, nel nostro piccolo, nel panorama dell’informazione sulla Rete.
Una declinazione tecnica che si sta ritagliando un profilo sempre più definito e interessante è senz’altro quella di Telegram, il programma di messaggistica “alternativo” al più noto WhatsUp. Di fatto, le possibilità di Telegram si sono rapidamente evolute fino a delineare un prodotto di indubbio interesse, tale infatti da calamitare l’attenzione anche di quotidiani importanti.
Al di là della curiosità stessa per i nuovi modi di comunicazione, in perpetuo e rapido mutamento, a noi interessa appena proseguire ed estendere il nostro modo di guardare al cielo e alle stelle nelle modalità tecniche di volta in volta ritenute più appropriate. Per questo, un pochino incuriositi dalla progessiva diffusione di questo mezzo, abbiamo deciso di aprire un canale ed un gruppo Telegram: il canale permette di ricevere le notizie più importanti o curiose, laddove il gruppo è un ambito di discussione e di confronto, sempre (auspicabilmente) incentrato sui temi del sito.
Sono appena due esperimenti, allo stato attuale: in particolare il canale – in un tempo relativamente breve – ha superato le ottanta persone iscritte, e possiamo considerarlo un buon risultato. Il gruppo è certo troppo giovane per essere valutato, dunque vedremo nel tempo come si sviluppa.
Pertanto invitiamo gli utilizzatori di Telegram a supportare con la loro adesione, se credono, la nostra presenza su questo segmento di Internet. Al di là dello specifico dato tecnico, ci piace ribadirlo, a noi preme sempre e soltanto questo: approfondire e diffondere una modalità nuova (e al tempo stesso antichissima) di guardare al cielo, una modalità che non separi ma integri, che non distingua ma unisca. In fondo, proprio come fa il cielo stesso, che in un enorme abbraccio comprende ed accoglie tutto il variegato e pulsante universo dell’umana avventura.