Blog di Marco Castellani

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Spicchio di Terra

Il nostro bel pianeta sfoggia una mezzaluna curva e sfiorata dal sole, su una sfondo di un nero limpodo, in questa straordinaria immagine.

Uno spicchio di Terra “crescente”, vista dall’Apollo 17
Crediti: Apollo 17NASARestoration – Toby Ord

Qui la nostra Terra è piccola come un’immagine telescopica di un lontano pianeta, l’intero orizzonte infatti è dentro il campo visivo. Ben diversa è l’immagine del pianeta che si gode dalla Stazione Spaziale Internazionale, per esempio: una vista molto più ravvicinata a motivo della bassa orbita terrestre. Lì, orbitando ogni novanta minuti intorno al pianeta, si vedono scorrere spettacoli di oceani, nuvole e terre emerse, in un susseguirsi sicuramente emozionante.

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Essere liberi

Volare liberi nello spazio. Essere liberi. A cento metri dalla stiva del Challenger, Bruce McCandless stava davvero vivendo un sogno, fluttuando nello spazio più distante dalla navicella di appoggio, di quanto fosse mai stato fatto.

Essere liberi, nello spazio.  
Crediti: NASASTS-41B

Era il 1984, ma già da diversi anni la NASA aveva sperimentato le passeggiate spaziali: il primo americano a condurre una di queste passeggiate fu, infatti, l’astronauta Edward H. White nel lontano 1965, che si intrattenne al di fuori della navetta Gemini 4 per ben venti minuti.

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Alba sul Pacifico

Belle le nuvole! Belle le nuvole sul Pacifico nei pressi della Nuova Zelanda, come si potevano ammirare il 10 febbraio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ad un’altezza di più di quattrocento chilometri.

Un’alba vista da una posizione… spettacolare!
Crediti: NASA

Gli astronauti a bordo della stazione spaziale possono gustarsi sedici albe e tramonti ogni “giorno”, a motivo della grande velocità orbitale, superiore ai 27.000 chilometri all’ora. In più di venti anni di attività, le persone che hanno vissuto a bordo, hanno circumnavigato la terra migliaia di volte.

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Tre miliardi e sei, in colore pastello

Il Pilbara, che si trova nell’Australia nordoccidentale, espone delle rocce più antiche sulla Terra, di oltre 3,6 miliardi di anni. Mi mette davanti agli occhi i segni della mia storia, una storia che mi appartiene. Addirittura, le rocce ricche di ferro si sono formate prima che fosse presente ossigeno in atmosfera e ovviamente, prima della vita stessa. Sì, in questa roccia sono vergati miliardi di anni di storia. Una storia per cui io mi trovo qui, adesso.

La storia della Terra, in una immagine…
Crediti: NASA/METI/AIST/Japan Space Systems, and U.S./Japan ASTER Science Team

Fenomenale. Qui si trovano stromatoliti fossili , colonie di cianobatteri microbici, antiche più di tre miliardi e mezzo di anni. A colpo d’occhio, davvero, in una sola immagine un sunto del percorso della vita sul nostro pianeta. L’immagine così bella e anche così significativa è – dal lato tecnico – una composizione di alcune bande osservative di ASTER che sono qui mappate nello standard RGB.

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Cosa è la scienza

Sono anni difficili. Il ragazzo alla cassa del supermercato notava stamattina, giustamente, che nemmeno si è usciti dal COVID che già si affacciano alla coscienza le avvisaglie di una nuova guerra mondiale (e speriamo che così non sia).

Forse sono i tempi esatti per chiedersi di nuovo, la natura delle cose, delle parole. Smettendo di dare tutto per scontato. Sono infatti tempi rifondativi, o tempi di collasso. Quel che è tolto di mezzo, brutalmente, è la possibilità di vivere in uno strato intermedio, in una zona tiepida dove sostanzialmente si viene spinti avanti in modo abbastanza inconsapevole.

Secondo me, è questo il tempo giusto per tornare a chiedersi cose fondamentali e scomode, tipo cosa è la scienza. Di riferimenti alla scienza ne abbiamo assorbiti (e subiti) in gran quantità, negli ultimi tempi. Sospinti dal lo dice la scienza oppure questo non è scientifico oppure la scienza ha torto, sballottati da tabelle e proiezioni di andamenti di contagi, di decessi, di guarigioni, c’è stata una spinta fortissima a rendere scientifico quasi ogni respiro, oppure – per ritorsione mentale, o rimbalzo – a rigettare tutto questo, cercando più confortevole dimora in visioni alternative e pseudoscientifiche, in ragioni paradossali di scenari improbabili, in un mix di superstizione e favolistica associata, vibrazioni cosmiche e negazionismi estremi.

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Questo bel pianeta blu

Questa volta vi consegno una foto di un pianeta molto… particolare, ovvero il nostro. Questa immagine è stata acquisita dall’equipaggio della Apollo 17, ed è diventata una delle immagini più famose in assoluto (sicuramente l’avete incontrata da qualche parte). Si riesce a vedere tanto l’Africa quanto il continente antartico.

Il pianeta che conosciamo meglio
Crediti: NASAApollo 17 Crew

La Terra è il terzo pianeta in ordine di distanza dalla stella chiamata Sole. E’ composta soprattutto di roccia. Oltre il 70% della superficie è composta di acqua. Il pianeta è circondato da una tenue atmosfera composta principalmente di azoto ed ossigeno.

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Un’esplosione di colore

L’immagine è catturata dal satellite Landsat 8 e mostra un’area sopra l’Australia occidentale, il giorno 12 maggio 2013. In bella evidenza, i ricchi sedimenti tipici di un florido estuario tropicale.

Un pezzetto di Australia, “visto” in modo particolare…
Credit: NASA/USGS Landsat; Geoscience Australia

Certo, come si capisce facilmente, l’immagine è stata processata per mettere in evidenza l’acqua e alcune porzioni di terreno. Davanti a queste elaborazioni – spesso usate anche per lo spazio – sovente si sente dire eh ma non sono i veri colori, e certo l’affermazione è indiscutibile, presa alla lettera.

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Custodi di un pianeta vivente

Mentre la Stazione Spaziale Internazionale orbita attorno alla Terra, l’equipaggio compie osservazioni sia dell’universo che del nostro pianeta natale, ancora l’unico che siamo certi ospiti forme di vita.

Sembra una remota luna, ma non lo è… Crediti: NASA

Questa immagine che farebbe pensare ad un contesto extraterrestre – qualche remota luna o pianeta lontanissimo – in realtà è esattamente una istantanea del pianeta Terra, e mostra le acque tra il blu ed il verde, in una zona di oceano in prossimità delle Bahamas.

Non sempre ci pensiamo, ma la nostra Terra ospita una diversità di ambienti e panorami veramente incredibile. Davvero è la nostra casa tra le stelle e rappresenta un ambiente rigoglioso ma molto delicato che va adeguatamente protetto.

Ci siamo spinti veramente avanti nella nostra capacità di conoscenza. Ora dobbiamo anche aprirci ad una attitudine di rispetto per ciò che vediamo. Tutto ci dice che è ora di cambiare, di cambiarci. La scienza nuova dei cieli chiama ad una umanità nuova.

Possiamo stipulare una nuova alleanza con la Terra, ora. In effetti, basta volerlo, perché qualcosa inizi a cambiare. Nel nostro cuore, ovvero (probabilmente) nel centro focale dell’intero universo.

Una bella sfida, senza dubbio. Io provo ad essere fiducioso. E voi?

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