Che buffo però. Che strano, provare a gestire una risorsa che rimanga, nel mondo poliedrico e in rapido movimento di Internet. Dove è tutto centrato nel presente, ma così nel presente che – in realtà – non ci sei mai. Perché non ti puoi fermare, non puoi respirarlo questo presente. Muta troppo in fretta.
Tutto funzionale ad attirare l’attenzione, contenderti l’attenzione di un momento, magari due. Una gara per catturarti, dentro questo o quel social, in un sito, in un sistema di consultazione e di acquisto.
Anche questa idea che ora è in questo sito, idea che prese forma nel lontano 1997 come breve bollettino di notizie astronomiche, ospitato nello spazio web dell’Osservatorio di Roma (va detto, in un panorama di risorse divulgative enormemente più povero di adesso), ha cambiato varie forme, indirizzi. Ma sostanzialmente è rimasto. E ho cercato di preservare tutto quello che è stato scritto – da me e da altri – senza abbandonare mai nulla.
Nel frattempo, ho cambiato stato di vita, modalità di vivere e lavorare, ho mutato opinioni, lavorato sui miei limiti (dove era possibile), ho fatto esperienze, ho visto la mia famiglia e i rapporti, personali e professionali, evolversi e mutare. Per qualche motivo, però, non ho mai abbandonato per tanto questo spazio. Per alcuni tempi, sì. Ma poi sentivo sempre il bisogno di tornare.
Continua a leggere