Bisogna dire proprio che i telescopi moderni si dimostrano efficaci nello scovare oggetti lontanissimi… questa volta ? il turno di una ricerca congiunta effettuata al Canada-France-Hawaii telescope (CFHT) e al Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, che ha permesso di identificare una galassia il cui redshift risulta pari a 6.17 !

La galassia, che ha preso il nome – non troppo familiare, in realt? – di “z6VDF J022803-041618” ? stata scoperta con una camera a largo campo al CFHT nel corso di una ricerca dedicata alla scoperta di oggetti molto lontani. E’ stata identificata principalmente per il suo colore peculiare (il picco dell’emissione luminosa avviene nell’infrarosso vicino), tramite l’uso di un filtro che ha permesso di isolare la luce di tale galassia rispetto agli oggetti vicini.


La galassia appena scoperta, come
appare a diverse lunghezze d’onda

(Credits: ESO)

Il suo redshift di 6.17 ? stato determianto dall’analisi di spettri acquisiti con lo strumento chiamato FORS montato sul VLT. Da tale redshift deduciamo che, poiche’ il tempo che la luce impiega per raggiungerci e’ assai lungo, vediamo tale galassia come era quando l’universo era assai “giovane”, con un’eta’ di circa 900 milioni d’anni (ricordiamo che le stime pi? recenti indicherebbero un’et? attuale dell’universo pari a circa 13.7 miliardi di anni).

z6VDF J022803-041618 ? una delle galassie pi? lontane delle quali si sia riuscito ad ottenere uno spettro: l’analisi dello spettro medesimo – oltre ad aver fornito il valore del redshift, da cui si ottiene la distanza – ha mostrato come la gran parte della radiazione luminosa della galassia sia dovuta a stelle giovani, di grande massa.

Per approfondimenti si consiglia di consultare la relativa press release dell’ESO.

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