Ormai ci siamo. Il giorno 22 marzo sarò a Grosseto nell’ambito di una bella iniziativa, la rassegna “Sguardi di luce”, organizzata dall’instancabile amico Pasqualino Casaburi, che con la sua creatività intelligente ha dato forma a queste possibilità di incontro.

Questa la locandina dell’iniziativa. Quello che mi fa più piacere è partecipare a qualcosa che non è soltanto mio, non è una cosa che organizzo io, ma è un’opera collettiva. Una piccola opera che si innesta in una più grande opera comune.

Così che Gabriele Guzzi è già intervenuto, Davide Sabatino interverrà più avanti. Mi trovo a comparire in questa linea spaziotemporale tra due persone che stimo, che ho conosciuto nell’ambito di Darsi Pace (e più in particolare, appena due tra le molte belle persone del movimento l’Indispensabile che mi trasmettono un senso frizzante di giovinezza che non ha età e che infatti mi si appiccica piacevolmente addosso). Persone dalle quali imparo costantemente.

Così, dico che arrivare “tra loro due” mi piace davvero, mi conforta, mi ristora. Quasi, mi protegge. E non dico degli altri perché non li conosco direttamente e non perché altri potrebbero dire, con ogni probabilità, esattamente lo stesso. Secondo me infatti potrebbero, magari lo stanno già dicendo, in altre sedi. Anita ne sarebbe convinta, per dire.

Ma del resto non sarei da solo, ci sarebbe appunto Anita che mi accompagna, questa piccola ragazza curiosa con la quale dialogo già da alcuni anni. Questa ragazza che ogni volta che la incontro (mi mimetizzo spesso da scrittore, per sentirla ragionare con sua mamma, o solo per imparare ad osservare come lei osserva tutto) mi stupisce.

Mi piace che l’evento sia inserito nel calendario degli eventi di Darsi Pace, anche questo me lo fa sentire come opera comune, non come uno sforzo personale di riconoscimento e di esposizione. E questo video “promozionale” così bel realizzato, è un’altra piccola opera comune (ringrazio tanto tanto Barbara Sanchini che ha letto benissimo alcune frasi dai racconti di Anita, e Mimmo Casaburi per il montaggio video).

Sarò dunque a Grosseto la mattina in rapporto con gli alunni della scuola Giovanni Chelli e il pomeriggio alla galleria d’arte Il Quadrivio, per incontrare chi vuol venire a conoscere Anita. Che poi Anita è questo (e lei lo sa bene), è la possibilità sempre aperta, perpetuamente fresca e bambina, di un ritorno, di un lasciar spazio allo stupore davanti allo spettacolo – consueto eppure sempre straordinario – di un cielo tutto pieno di stelle.

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