Utilizzando il telescopio da 3.6 m a La Silla, in Cile, un team internazionale di astronomi ha appena scoperto un articolato “miraggio cosmico”: una lente gravitazionale fornisce almeno quattro diverse immagini dello stesso quasar!

Il miraggio consiste appunto nelle immagini multiple dello stesso oggetto (il quasar) insieme ad un “anello di Einstein”, ovvero ad un’immagine a forma di anello, costituita dalla galassia nella quale risiede il quasar.

L’effetto di lente ? generato, come sappiamo, da un corpo che si trova sulla linea di vista tra noi e l’oggetto del quale vediamo le immagini multiple, ed in questo caso ? risultato essere costituito da una galassia. L’intero sistema prende il nome di RXS J1131-1231 (non molto mnemonico, in verit?…) e con la sua “modesta” distanza di circa 6300 anni luce, rappresenta, tra quelli sottoposti a lente gravitazionale, il sistema a noi pi? vicino comprendente un quasar.


L’immagine originale (a sinistra) e la sua “deconvoluzione” (a destra) che rende pi? visibili le quattro immagini del quasar (i puntini bianchi) e l’anello di Einstein associato (formato dall’immagine distorta e allungata della galassia che ospita il quasar stesso).
(Credits: ESO website)


La fisica che regola il fenomeno delle lenti gravitazionali ? ben nota fin dal 1916, come conseguenza della teoria della relativit? di Einstein: in breve, poich? il campo gravitazionale degli oggetti massivi (come ad esempio, una galassia) “curva” la porzione di universo circostante, ile traiettorie dei raggi di luce che passano vicino all’oggetto vengono modificate, analogamente a quanto succede nell’esperienza comune, quando i raggi luminosi passano per una lente ottica.

Approfondimenti: si consulti la
press release dell’ESO

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