Blog di Marco Castellani

Mese: Dicembre 2005

Auguri…!

Auguri di Buon Natale, a presto con nuovi aggiornamenti…!
A proposito, stavolta l’immagine associata a questo post non
proviene da qualche grande telescopio o qualche sonda che se ne va a spasso tra i pianeti…

…Ho invece “preso a prestito” un disegno che ha fatto mio figlio Simone, di sei anni, per questo Natale…

Auguri a tutti… riprendiamo dopo le feste con gli aggiornamenti dall’astronomia e dall’astrofisica!

Marco C.

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Il concerto dell’universo…

Parla il cosmologo Brian Greene: ?Il bicchiere della conoscenza ? mezzo vuoto. Finora abbiamo osservato solo una parte della realt??

A firma di Luigi Dell’Aglio, appare oggi sulle pagine del quotidiano “Avvenire” una interessante intervista a Brian Greene, sulle onde gravitazionali: ?Per la cosmologia si profila un?et? dell?oro. Penso che impareremo presto ad “ascoltare” l?universo: allora una stella di neutroni sar? percepita come un cinguettio?

Il testo completo dell’intervista si puo’ leggere all’indirizzo:

http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2005_12_07/articolo_601651.html

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Da Hubble, bellissime immagini della Nebulosa del Granchio…

Una nuova stupenda immagine fornita dal Telescopio Spaziale Hubble – tra le pi? estese mai prodotte da tale “osservatorio” in orbita – ci fornisce la vista pi? dettagliata mai avuta finora, dell’intera Nebulosa del Granchio…

Si potrebbe dire che la


Nebulosa del Granchio
sia tra gli oggetti pi? interessanti, e anche uno dei pi? studiati, tra la miriade di cose che si possono osservare in cielo. L’immagine appena rilasciata da Hubble ? stata acquistia con la camera WFPC2, ed ? certamente una delle pi? estesa mai realizzate con osservazioni di questa camera (che ha un campo di vista piuttosto piccolo).


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Image credit: NASA, ESA and Jeff Hester (Arizona State University)

Il risultato ? veramente “mozzafiato” (secondo me, almeno) e vale la pena di essere ammirato: per vedere un’immagine abbastanza grande, potete
seguire questo link
.

L’immagine fornita da Hubble ? stata costruita con 24 singole esposizioni acquisite dalla camera WFPC2 (Wide Field and Planetary Camera 2) del telescopio, e rappresenta l’immagine di pi? alta risoluzione tra quelle che abbiamo che mostrano l’intera nebulosa…


http://www.spacetelescope.org/news/html/heic0515.html

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Le tempeste dentro l’ammasso di galassie Perseus…

Ben 270 ora di osservazione dalla sonda Chandra rivelano che la regione centrale dell’ammasso di galassie Perseus mostra chiare evidenze degli ‘sconvolgimenti’ che hanno disturbato l’ambiente per centinaia di milioni di anni…

Perseus è sicuramente uno dei più massivi oggetti nell’intero universo: l’ammasso contiene infatti centinaia di migliaia di galassie, immerse in una vastissima nuvola di gas alla temperatura di diversi milioni di gradi, per una massa totale comparabile con migliaia di miliardi di volte la massa del Sole…

Credit: NASA/CXC/IoA/A.Fabian et al.

Dalla immagine prodotta da Chandra, risulta come la regione centrale sia sede di fenomeni estremamente energetici: si possono infatti scorgere “loop” luminosi, onde, e flussi a forma di jet… Il filamento scuro al centro e’ causato probabilmente da una galassia che è stata “strappata” dagli effetti della forte attrazione gravitazionale, cadendo dentro NGC1275, ovvero Perseus A, la galassia gigante al centro dell’ammasso…

Insomma, davvero non è un posto “tranquillo”… 🙂

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Forse trovato il piu’ piccolo “sistema solare”…

Attraverso i dati raccolti da telescopi a terra e nello spazio, gli scienziati hanno forse colto il pi? piccolo “sistema solare” conosciuto, nel momento della sua formazione…

L’oggetto stellare che ha destato l’interesse degli studiosi in realta’ e’ una “stella mancata”, a motivo della massa troppo piccola (circa un centesimo della massa del Sole) per innescare le reazioni nucleari tipiche delle stelle…

Questa appare come il pi? minuto oggetto di tipo stellare che ospita nei sui dintorni un disco di gas e polveri, e frammenti rocciosi… Un giorno tale disco potrebbe evolvere nella formazione di pianetini veri e propri, e dunque si potrebbe venir a creare cos? una sorta di “mini sistema solare”.

Un team di astronomi guidati dal prof. Kevin Luhman (Penn State University) sta per pubblicare il risultato di tale ricerca, che apparir? nel numero del 10 dicembre di quest’anno della rivista “Astrophysical Journal Letters”.



http://www.science.psu.edu/alert/Luhman11-2005.htm

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