Blog di Marco Castellani

Giorno: 2 Novembre 2006

Quando l’evoluzione stellare si fa in 3D…

Utilizzando modelli stellari in tre dimensioni, alcuni scienziati sono riusciti ad ottenere risultati che aiutano a spiegare la quantità dell'isotopo elio 3 prodotta dalle stelle, e a riconcilarla con i valori predetti dal Big Bang…

Per molto tempo, gli scienziati che studiano l'evoluzione stellare (ovvero che indagano la “vita” delle stelle, dalla nascita da una nube di gas e polvere fino agli ultimi stadi come l'esplosione a supernova oppure il raffreddamento come nana) hanno ritenuto problematico il fatto per cui le stelle sembravano dover produrre – e successivamente riversare nello spazio – una grande quantità di elio 3 (isotopo “leggero” dell'elio) in quantità superiore a quanto ritenuto possibile dalle valutazioni delle abbondanze nell'universo, collegate a loro volta alle predizioni del modello del Big Bang.

I nuovi modelli, infatti, hanno messo in luce l'esistenza di una zona interna delle stelle – appena al di sopra del nucleo di elio – essenzialmente “deputata” alla combustione nucleare di elio 3, zona in precedenza ritenuta stabile. Poichè anche l'elio 3 presente negli strati più superficiali, viene richiamato in tale zona e quindi distrutto, tale modello riesce di fatto a rendere ragione delle abbondanze di tale elemento senza dover postulare meccanismi di distruzione “aggiuntivi” come fatto in passato (esempio, una forte rotazione stellare)…

http://www.llnl.gov/pao/news/news_releases/2006/NR-06-10-07.html

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Per Hubble, un nuovo inizio…!

Dopo più di un decennio di onorata carriera, nella quale la ricerca astronomica si è giovata di Hubble per fare degli incredibili passi in avanti verso la maggior comprensione dell’universo vicino e lontano, il telescopio spaziale sta per essere aggiornato con nuovi strumenti…

Il 31 ottobre infatti la NASA ha deciso di approfare una missione spaziale dedicata al ripristino e al miglioramento degli strumenti di bordo dell’osservatorio spaziale. Un “nuovo inizio” per Hubble che ci potrebbe portare ad ulteriori e più suggestive scoperte riguardo l’universo nel quale viviamo…!




“Non ci può essere una fine alla scienza che possiamo fare con una macchina come Hubble”
, ha detto David Southwood, Direttore scientifico di ESA, “Hubble è il nostra via per esplorare le nostre origini. Ognuno dovrebbe essere orgoglioso del fato che ci sia una parte di contributo europeo in esso, e che in qualche misura dunque noi tutti siamo parte del suo successo…”


http://www.spacetelescope.org/news/html/heic0618.html

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