Omega Centauri è uno dei gioielli più spettacolari del cielo del sud, come ben illustrano le ultime sbalorditive foto dell’ESO. Contiene diversi milioni di stelle, e si trova a circa a 17.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Centauro.

L’ammasso Omega Centauri (NGC 5139) brilla ad una magnitudine di circa 3,7 ed è visibile nei cieli del sud, con un diametro apparente largo addirittura quasi quanto la luna piena. L’ammasso globulare è visibile anche ad occhio nudo, se osservato in un posto sufficientemente scuro nelle notti abbastanza limpide. Ma già utilizzando un telescopio modesto, si schiude alla vista un incredibile densissima sfera con una miriade di stelle “impacchettate” assai densamente.

In ogni caso, se vogliono svelarne davvero le recondite bellezze, gli astronomi devono ricorrere ad un telescopio professionale. E’ proprio quello che hanno fatto per raccogliere questa immagine, che è stata acquisita con lo strumento chiamato Wide Field Imager montato al telescopio da 2,2 metri di diametro posto nella stazione osservativa di La Silla, nel deserto di Atacama nel Cile.

L’immagine ESO dell’ammasso globulare Omega Centauri Credit: ESO/EIS

Omega Centauri si estende nel cielo per circa 150 anni luce, è l’ammasso globulare più grosso della nostraGalassia, tanto che si pensa possa contenere addirittura qualche decina di milioni di stelle! In realtà tali sono le sue dimensioni che ormai da qualche anno è considerato dai ricercatori, più che un “classico”
ammasso globulare, quasi una piccola galassia.

Sotto questo riguardo, è interessante notare come le ricerche più recenti mostrano come Omega Centauri possieda in effetti caratteristiche tipiche delle galassie, come una distribuzione di abbondanze chimiche diverse, segno della compresenza di popolazioni stellari di diversa natura (ricordiamo che – pur con qualche eccezione di minore entità – gli ammassi globulari sono perlopiù costituiti da una singola popolazione stellare, dominante o addirittura esclusiva componente dell’ammasso stesso)

Il fatto che la sua origine sia peculiare, tipo una piccola galassia nana “risucchiata” dalla nostra Via Lattea, sarebbe poi confermato anche dal fatto che diverse indicazioni puntano a ritenere che al centro dell’ammasso vi sia un buco nero di media grandezza: le stime lo pongono a circa 40.000 volte la massa del nostro Sole

Come che siano le cose (è un campo di studi al momento decisamente aperto e in grande attività) è comunque un ammasso che risulta davvero suggestivo, soprattutto se guardato attraverso queste foto di ESO!


ESO Press Release

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