Blog di Marco Castellani

Tag: cinema

E vissero felici e contenti…

Dopo la bella sorpresa di Toy Story 3, era ora di tornare al grande schermo. Sono andato finalmente anch’io a vedere questo capitolo conclusivo di Shrek,  “E vissero felici e contenti”; con la scusa di portare al cinema i due più piccolini, Simone e Agnese (ma quando saranno tutti grandi, che scusa potrò mai adottare?)
Diciamo subito che a livello di grafica (già anche il 2D) e di musiche, il film è più che godibile e certamente ben realizzato. Per quanto riguarda la scenaggiatura,  a mio avviso il film riesce abbastanza bene nell’esercizio di delicato equilibrio – ormai proprio dei migliori titoli del genere – di parlare, nella stessa storia, a due livelli diversi, ossia quelli del pubblico bimbo e quello del pubblico adulto, tipicamente il genitore “accompagnatore”.  
Se pure il messaggio che viene proposto per l’adulto è a tratti piuttosto scoperto e abbastanza esplicito (il tema è chiaramente quello del rischio –  modulato intorno ad uno Shreck “papà” affannato nella vita quotidiana, progressivamente provato fino alla tentazione della fuga – di non percepire più la bellezza e la profondità di quello che si ha, in termini di cose e di affetti), nondimeno la fantasia della storia assieme al suo carattere scoppiettante e deliziosamente burlesco, riescono a scansare le possibili cadute retoriche in una festa assai godibile di colori, luci ed episodi davvero divertenti (il gatto che fa “gli occhioni” lo metterei da solo nella storia del grande cinema di animazione…)
I bimbi sono stati ovviamente presi dalla narrazione incalzante, senza un momento di noia. Alla fine siamo usciti tutti e tre contenti. E non è poco. 
Pensavo uscendo, sì il messaggio sarà pure scoperto, facilmente tracciabile. Perché allora ero contento di aver visto il film? Azzardo allora una interpretazione, necessariamente personale. Per me è sempre più bello trovarmi di fronte a qualcosa che non cede alla tentazione del nichilismo, che in tante forme, più o meno gaie, attraversa le opere culturali della nostra epoca. C’è qualcosa qui, qualcosa che ha a che fare con la mia evoluzione. 
Prima lo assorbivo, questo nichilismo (chiamo così quell’opzione per cui niente vale davvero, ovviamente operando una drastica semplificazione) cercandone le motivazioni culturali. Ora mi fa venire più il mal di pancia, mi sembra frutto di un’opzione ultimamente disonesta, nel senso di un’opzione che non è aperta del tutto alla realtà:  che nel proporne un modello, censura dei fattori importanti. 
E’ meglio stare con gli occhi spalancati come un bambino, allora. 
O come il gattone del film….

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Godersi l’universo di Hubble in 3D…

L’immagine che riproduciamo qui sotto rappresenta un vasto canyon di polvere e gas: siamo nella Nebulosa di Orione, o meglio in un suo modello tridimensionale costruito basandosi su osservazioni del Telescopio Spaziale Hubble, e creato da da esperti di “visualizzazione scientifica” del Space Telescope Science Institute (STScI) in Baltimora (USA). Nella fattispecie, è stato realizzato un filmato che conduce gli osservatori uno stupendo viaggio di quattro minuti attraverso il canyon, largo la bellezza di quindici anni luce (ovvero, un pò di più dei canyon a cui siamo abituati…).

Il viaggio non è – decisamente – dei più consueti: si consideri infatti che porta i visitatori attraverso l’eccitante scoperta dell’interno della Nebulosa di Orione, ovvero una “fabbrica di stelle” sorprendentemente efficiente, che si trova a circa 1500 anni luce da noi. E non è un “gioco spaziale” di ultima generazione, ma una realizzazione astronomica e grafica di tutto rispetto: l’odissea spaziale cinematica è parte del nuovo film Imax “Hubble 3D” (del quale ha già parlato la nostra Sabrina in un post recente)  da pochissimo in distribuzione nei cinema con tecnologia Imax sparsi per il mondo (per ora non sembra si abbiano date certe per l’arrivo in Italia; comunque appena ne veniamo a conoscenza ne daremo conto in questo sito!).

Attraverso la Nebulosa di Orione, in uno spettacolare  viaggio a  tre dimensioni…

Crediti: NASA, G. Bacon, L. Frattare, Z. Levay, and F. Summers (STScI/AURA)

Il film attraverserà in circa tre quarti d’ora i 20 anni di vita e la splendida carriera di Hubble, includendo naturalmente i dettagli della recente missione di “ringiovanimento” del telescopio, avvenuta a maggio dello scorso anno e coronata da uno splendido successo (che contempla tra i suoi punti forti il montaggio della nuova Wide Field Camera 3, già “responsabile” di meravigliose immagini di oggetti celesti).

Bene, l’argomento è decisamente “appetitoso”: le scoperte di Hubble nel suo ventennio di attività – riportate in vari articoli su web, anche in questo sito – sono tali e tante che decisamente il loro contributo all’astronomia non corre il rischio di essere sovrastimato! Che altro aggiungere, se non un “ci vediamo al cinema?” 😉

NASA Press Release

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