Basandosi su osservazioni compiute al Very Large Telescope dell’ESO, un gruppo di astronomi italiani ha scoperto che l’ammasso globulare M12 avrebbe perso, nel suo turbolento passato, circa un milione di stelle…!

“Nei dintorni del Sole come pure per la maggior parte degli ammassi stellari, risulta che le stelle più comuni sono le più piccole, e di gran lunga”, asserisce Guido De Marchi (ESA), “Le nostre osservazioni con il telescopio VLT di ESO mostrano che non ? cos? nel caso di M12”.

Il team di scienziati, che include anche Luigi Pulone (INAF, Osservatorio Astronomico di Roma) e Francesco Paresce (INAF), ha misurato la luminosità ed il colore di più di 16000 stelle all’interno dell’ammasso globulare Messier 12, con lo strumento FORS1 dislocato al Very Large Telescope.

Con tale strumentazione, gli astronomi hanno potuto rilevare stelle che sono ben 40 milioni di volte più deboli di quanto l’occhio umano possa rilevare (ovvero, stelle di magnitudine 25).

L’ammasso globulare Messier 12

Sappiamo bene che gli ammassi globulari possono venire “disturbati” allorché le loro orbite li portano verso le regioni più dense dell’alone della nostra Galassia, ma di certo non sapevamo che l’entità del fenomeno potesse essere – in taluni casi – così rilevante: si stima da tale lavoro, infatti, che M12 abbia perso finora una quantità di stelle pari a circa quattro volte la sua popolazione attuale, ovvero all’incirca un milione di stelle, “strappate” dalla Via Lattea all’ammasso ed immesse nell’alone galattico…!

Nel complesso, un brillante risultato della ricerca astronomica… tutto italiano. Complimenti!

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