A differenza di quella “domestica”, la polvere cosmica non è affatto un fastidio o una seccatura. Piuttosto, è una concentrazione di elementi che sono responsabili della formazione delle stelle, tanto nella nostra galassia come ovunque nell’Universo…

Nell’immagine che vedete qui sotto, questi addensamenti opachi di gase e polveri sono chiamati “globuli di Bok”, e assorbono luce dal centro della regione di formazione stellare chiamata NGC281. I globuli prendono la loro denominazione dall’astronomo Bart Bok, che ipotizzò la loro esistenza già negli anni ’40.

Per la precisione, Bok suppose che queste nubi molecolari giganti (dell’ordine di centinaia di anni luce di ampiezza!) possono essere “perturbate” e formare piccoli addensamenti dove la polvere ed il gas risultano fortemente concentrati.


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Credit: NASA, ESA, and The Hubble Heritage Team (STScI/AURA)
Acknowledgment: P. McCullough (STScI)

Tali regioni “addensate” diventano allora gravitazionalmente legate e cominciano ad accumulare polveri e gas a spese delle regioni circostanti. Se riescono a catturare abbastanza massa, acquisiscono allora la capacità di creare stelle al loro interno. Va detto comunque che non tutti i globuli di Bok riescono a formare stelle: alcuni sono destinati a dissiparsi prima di riuscire a collassare per formare le stelle. Questo è proprio quello che sta probabilmente accadendo ai globuli individuati dal Telescopio Spaziale Hubble nella regione in NGC 281…



Hubble Press Release

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