Utilizzando una mappa di più di 4000 quasar luminosi dispersi nelle zone più remote dell’universo, gli scienziati della Sloan Digital Sky Survey (SDSS-II) hanno potuto dimostrare che questi oggetti brillanti sono chiaramente “addensati” in alcune zone, separate da vaste regioni di spazio vuoto. Il forte “clustering” indica come i quasar si trovino in realtà all’interno di vaste concentrazioni di materia oscura…

“Le mappe precedenti mostravano come i quasar vicini si distribuissero come ‘normali’ galassie”, ha spiegato Yue Shen (della Princeton University) , a capo del team di ricerca che ha individuato l’addensamento dei quasar, “ma il fattore di addensamento nelle nostre mappe è dieci volte maggiore, la differenza che esiste tra una fotografia ad alto contrasto, ed una copia Xerox slavata.”

Un “cubo” largo 360 milioni di anni luce, mostra la distribuzione della materia oscura, degli aloni massivi, dei quasar luminosi, in una simulazione in cui l’universo aveva appena 1.6 miliardi di anni (vedi la figura ingrandita per i dettagli)

(Credit: Paul Bode and Yue Shen, Princeton University)

I quasar sono concentrazioni ultraluminose di gas in caduta verso buchi neri di grande massa, che spesso si trovano al centro di galassie perfettamente “normali”. La loro forte luminosità ci permette di osservarli anche a grandissime distanze, e grazie al fatto che la luce si muove a velocità finita, anche di ottenere delle “istantanee” dell’universo quando la sua età era solo una piccola frazione di quella attuale…



http://www.sdss.org/news/releases/20070209.quasar.html


Loading


Scopri di più da Stardust

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.