Le immagini da cui la composizione proviene sono state acquisite – tanto per cambiare! – al Telescopio Spaziale Hubble, tra ottobre e novembre dello scorso anno, tranendo un deciso vantaggio dall’adozione della nuova camera appena istallata, la Wide Field Camera 3 (WFC3), insieme ad altre prese tramite la Advanced Camera for Survey, nell’anno 2004. La vista è centrata su una porzione del cielo del sud, di un largo campo di galassie chiamato brevemente GOODS, ovvero Great Observatories Origins Deep Survey – un progetto di analisi del cielo a grandi profondità portato avanti da diversi osservatorii, per tracciare la formazione e l’evoluzione delle galassie.
Il campo di GOODS visto da Hubble.
…E non è forse pieno di meraviglie, il cielo sopra la nostra testa….?
Crediti: NASA, ESA, R. Windhorst, S. Cohen, M. Mechtley, and M. Rutkowski (Arizona State University, Tempe), R. O’Connell (University of Virginia), P. McCarthy (Carnegie Observatories), N. Hathi (University of California, Riverside), R. Ryan (University of California, Davis), H. Yan (Ohio State University), and A. Koekemoer (Space Telescope Science Institute)
Quello a cui siamo davanti è infatti un ricco mosaico di circa 7500 galassie che coprono buona parte della storia dell’universo. Le galassie più vicine che si vedono nella figura hanno infatti emesso la loro luce poco più di un miliardo di anni fa. Di converso, le più lontante, alcune delle quali visibili come puntini di colore rosso, si vedono come apparivano ben 13 miliardi di anni fa, o circa 650 milioni di anni dopo il Big Bang. Il mosaico in se stesso copre una zona di spazio che è circa pari a qualle di un terzo del diametro della luna piena (ed è parimenti piena… di meraviglie!)