Blog di Marco Castellani

Mese: Luglio 2011 Page 2 of 3

STS-135: le foto ricordo


L’astronauta Ron Garan della missione STS-135 riprende la stazione spaziale internazionale, l’AMS-02 che è stato sistemato nella precedente missione Shuttle e lo shuttle Atlantis (sulla destra) durante una passeggiata spaziale, l’ultima in programma per le missioni Shuttle.  Credit: NASA.

 

Non si può che rimanere meravigliati dalla bellezza della nostra Terra ripresa dalla ISS e che mostra lo Shuttle con il cargo aperto pronta per l’attracco. Credit: NASA.

L’orbiter Atlantis si sta avvicinando alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Atlantis in questa foto si trova a circa 600 piedi al di sopra della ISS. Credit: NASA.

Foto dell’astronauta Ron Garan durante l’ultima passeggiata spaziale in programma per le misisoni Shuttle. Immagini che passeranno senza dubbio nella storia. Credit: NASA. Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

Alcune foto fatte dall’astronauta Ron Garan durante la passeggiata spaziale sono disponibili su Twit Pic alla pagina: http://twitpic.com/5ppq6y .

 

Un membro dell’equipaggio della STS-135 missione Shuttle ha fermato questa spettacolare aurora australe dalla Stazione Spaziale Internazionale. Si osserva sulla destra un’ala dello Shuttle e sulla sinistra quella della ISS. Qui sotto un’altra immagine dell’aurora in ricordo dell’ultima missione Shuttle.

Fonte NASA: http://www.nasa.gov/externalflash/135_splash/index.html

Sabrina

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STS 135: aggiornamenti dell’ultima missione

Credit: ISS Expedition 28 Crew, NASA.

 

Il 13 luglio scorso, per l’ultima volta, lo Space Shuttle si è avvicinato e ha attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il lancio da Cape Canaveral, alcune foto spettacolari sono pubblicate in questo articolo, è stato seguito da oltre un milione di persone. La missione STS-135 Space Shuttle Atlantis è partita con quattro astronauti di equipaggio per incontrare la ISS dopo tre giorni di viaggio. Dato che questa è l’ultima missione, nei prossimi mesi i rendezvous con la ISS si avranno solo grazie con voli russi.

Il meraviglioso lancio dello Space Shuttle. Cortesia NASA.

 

Cortesia NASA.

 

L’immagine qui sopra, davvero unica, è stata ripresa l’8 luglio scorso durante il lancio dello Shuttle dal un pallone sonda che raggiunge l’alta atmosfera da alcuni studenti e volontari del Quest For Stars. Credit: Quest For Stars.

 

L’immagine spettacolare di apertura dell’articolo mostra l’incontro dello space shuttle con il portellone del cargo aperto per l’attracco con la ISS che mette in mostra il Raffaello Multi-Purpose Logistics Module, italiano nella sua progettazione, a circa 200 chilometri di altezza alle spettacolari acque blu del nostro pianeta Terra.

Qui sopra un’immagine dello Shuttle Atlantis in 3D durante le manovre di attracco alla stazione spaziale. Image credit: NASA/3D by Nathanial Burton-Bradford.
L’atterraggio dello Shuttle è previsto per il prossimo 21 luglio.

Sabrina

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Le tappe della Missione Rosetta

 

Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004 con l’Ariane-RG dalla base di Kourou nella Guiana Francese. Qui sopra un momento del lancio.

A pieno carico, il peso era di 3000 chilogrammi e comprendeva 1670 chilogrammi di propellente, 165 chilogrammi di strumentazione dell’orbiter, che entrerà in orbita attorno alla cometa nel maggio 2014, e circa 100 chilogrammi del lander, che scenderà sulla superficie del nucleo cometario il 10 novembre 2014. Ad una distanza di circa 5.25 UA (pari a circa 790 milioni di chilometri dal Sole, praticamente nell’orbita di Giove), Rosetta incontrerà la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e la seguirà nel suo moto in vicinanza del Sole per oltre un anno e mezzo. La missione Rosetta si concluderà nel dicembre 2015, dopo undici anni dal suo lancio.

Ci sono varie tappe nel viaggio di Rosetta verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko:

Lancio 2 marzo 2004
Primo swing-by con la Terra 4 marzo 2005
Swing-by con Marte 25 febbraio 2007
Secondo swing-by con la Terra 13 novembre 2007
Fly by con l’asteroide Steins 5 settembre 2008
Terzo Swing-by con la Terra 13 novembre 2009
Fly by con Lutetia 10 luglio 2010
Manovre di Rendezvous con la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko 22 maggio 2014
Discesa del lander Philae sul nucleo cometario 10 novembre 2014
Periodo in cui la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko viene seguita da Rosetta intorno al Sole novembre 2014-dicembre 2015
Fine della missione dicembre 2015

Simulazione del fly by con Marte avvenuto il 25 febbraio 2005. Cortesia ESA.

 

L’orbiter continuerà ad orbitare intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko monitorando il nucleo cometario man mano che si approssima al Sole e fornendo informazioni preziose per l’atterraggio del lander che dovrà avvenire qualche mese più tardi in modo delicato e senza problemi.

La missione Rosetta si concluderà nel dicembre 2015, quando passerà di nuovo in vicinanza dell’orbita terrestre, dopo oltre 4000 giorni dall’inizio della sua attività.

Vedremo più in dettaglio nei prossimi giorni le tappe di questo affascinante viaggio.

Sabrina

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Missione Rosetta

 

La missione Rosetta è una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Americana, la NASA [1] e il Jet Propulsion Laboratory della NASA. E’ uno tra i più ambiziosi progetti oltre che tra le più lunghe missioni, dato che copre un periodo di 11 anni, dal 2004 al 2015. Rosetta è la prima missione che porterà avanti un’esplorazione a lungo termine, di circa un anno, di una cometa man mano che si avvicina al punto di minima distanza dalla Terra e dal Sole.

Il principale target della missione è la cometa 67P/Churyumov-Geramisenko che verrà raggiunta nel maggio del 2014 dopo aver ricevuto tre spinte gravitazionali dalla Terra e una dal pianeta Marte.

La sonda Rosetta è composta da un orbiter che entrerà in orbita attorno alla cometa nel maggio 2014, seguirà la cometa nel suo cammino verso il punto di minima distanza dalla Terra e dal Sole e dopo alcuni mesi, il 10 novembre 2014, sgancerà un lander sulla superficie del nucleo cometario, Philae, che fornirà importanti informazioni sulla superficie, composizione, natura, forma e dimensioni del nucleo utilissimi per capire l’origine delle comete.

I mesi duranti i  quali i quali l’orbiter si troverà in orbita attorno al nucleo saranno di estrema importanza perchè si avrà una mappatura della superficie della cometa in modo da permettere al lander di posarsi in maniera soffice e senza danni sulla sua superficie.

La missione Rosetta permetterà lo studio degli oggetti minori del sistema solare, in particolare di due asteroidi e di una cometa. Qui sotto una rappresentazione della fascia principale degli asteroidi, cui fanno parte Steins e Lutetia, che Rosetta ha visitato rispettivamente il 5 settembre 2008 e il 10 luglio 2010.

 

La fascia principale delgi asteroidi è composta da oltre 35000 oggetti osservati e catalogati finora e si trova tra l’orbita di Marte e quella di Giove.

[1] Sito web: http://rosetta.jpl.nasa.gov/ ; il ruolo della NASA: http://rosetta.jpl.nasa.gov/dsp_missionFacts_NASAsRole.cfm

Questo lavoro che pubblico da oggi e che continuerà per alcuni giorni l’ho presentato ad una conferenza presso l’Osservatorio Astronomico del Gruppo Astrofili di Santa Maria di Sala, Venezia, lo scorso 7 luglio 2011 dal titolo “Missione Rosetta: Appuntamento con l’asteroide”. Ringrazio il Presidente Tino Testolina e tutti i membri principali del Gruppo per avermi dato questa possibilità.

Continua…

Sabrina

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Fuochi d’artificio, sul sole!

E’ passato poco più di un mese. Era il 7 giugno quando numerosi satelliti in orbita intorno alla Terra, rilevavano un flash di raggi X provenienti dal bordo occidentale del disco solare. Rubricato appena con la sigla “M” (che sta per medio) sulla schala Richter dei brillamenti solari, lo scoppio sembrava essere uno dei tanti che si verificano sulla nostra stella. Sembrava, appunto…

… Fino a che i ricercatori non hanno potuto visionare i filmati, dai quali si vede che la zona interessata da questo evento è grande una porzione significativa dello stesso sole: davvero spettacolare. “Mai visto niente di simile”, commenta Alex Young, un fisico solare in forza al Goddard Space Flight Center.

La NASA ha da poco rilasciato alcuni video ad alta risoluzione dell’evento registrato con il Solar Dynamic Observatory (SDO).  Secondo quanto riporta il sito stesso, “i video sono grandi, tipicamente 50 o 100 MB, ma valgono bene la pena di scaricarli”.

Credit: Science@NASA

Alcuni filmati si possono in ogni caso vedere direttamente dal sito della NASA (e vi consigliamo di farlo, è davvero un brillamento incredibile… difficile pensare più al nostro sole come una stella placida e tranquilla, ammesso e non concesso che ve ne possano essere!).

“Tecnicamente” parlando, il brillamento è stato innescato da filamento magnetico instabile, vicino alla superficie del sole. Il filamento stesso si è “caricato” con del plasma freddo, il quale poi è esploso in un gigantesco sbuffo di grumi scuri e di lunghe strisce. I grumi di plasma erano grandi come pianeti – diverse volte più grandi della Terra. Si muovevano balisticamente, secondo il campo di gravità della stella, per poi ricadere sulla sua superficie con enormi esplosioni.

Spettacolare è un termine forse abusato, ma sarete d’accordo, spero, se dico che qui ci sta tutto……. 😉

NASA Press Release

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Un braccio di spirale nella parte esterna della Galassia

Una rappresentazione della nostra Galassia secondo le ultime osservazioni, composta da due bracci di spirale principale. I blu le parti che sono state effettivamente osservate, in grigio quelle ipotizzate, un’estrapolazione dei bracci con le parti osservate in precedenza. In giallo la posizione del nostro Sole.


E’ stato identificato un braccio di spirale nella nostra Galassia che si trova oltre quello più esterno a circa 15 Kpc (1kpc=1000 pc) dal centro galattico.

Sebbene siano stati proposti numerosi modelli della struttura a spirale della nostra Galassia negli ultimi cinquant’anni, una prova inequivocabile dell’esistenza di una barra nella parte centrale è sempre rimasta elusiva. Tale prova richiede il tracciato dei bracci di spirale sul lato più lontano della nostra Galassia.

La scoperta è stata fatta da T. M. Dame e P. Thaddeus dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e pubblicata su arXiv:
http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/1105/1105.2523v1.pdf e in fase di pubblicazione su ApJ Letters.

Da anni si ipotizza che la forma elementare della nostra Galassia sia di tipo barrato, composta da due bracci di spirale principali che si originano da entrambi i poli della barra centrale. Ma, dal nostro punto di vista, è possibile osservare solo porzioni di questi bracci. Dato che un’enorme quantità di polvere blocca letteralmente la luce e dunque le nostre osservazioni, non possiamo essere sicuri della forma della nostra Galassia come lo possiamo essere, invece, con quelle esterne che possiamo studiare come un sistema nella sua globalità.

Tuttavia, e questo risultato lo conferma, esiste la possibilità di conoscere in maggior dettaglio la struttura della galassia che ci ospita.

Utilizzando il piccolo radio telescopio CfA di 1.2 metri nel loro centro di ricerca a Cambridge, Dame e Thaddeus hanno utilizzato le emissioni di monossido di carbonio CO per confermare la presenza di una nuova struttura a spirale che si trova nelle parti più lontane della Via Lattea, in particolare nella parte più esterna del braccio Scutum-Centaurus (Sct-Cen), che è simmetrico al secondo braccio principale, quello del Perseo, che passa a pochi Kpc dal Sole.

Fonte: http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/1105/1105.2523v1.pdf

Sabrina

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Atlantis, spettacolare partenza!

La missione STS-135 è partita solo con un piccolissimo ritardo alle 17.29 ora italiana. Cortesia NASA.

 

L’Atlantis e i suoi quattro membri di equipaggio hanno lasciato la terra per l’ultima missione dello space shuttle, che coronerà un trentennio di programma di esplorazione spaziale.

 

Gli astronauti salutano prima di salire sul bus navetta che li porterà sulla rampa di lancio. Cortesia NASA.

 

Lo Shuttle pronto sulla rampa di lancio. Cortesia NASA.

 

Lo Shuttle ha lanciato in orbita grandi osservatori, come l’Hubble Space Telescope, ha permesso la realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e ci ha insegnato molto su come gli esseri umani possano vivere e lavorare nello spazio.

 

La calotta del serbatoio centrale viene allontanata. Mancano pochi minuti al lancio. Cortesia NASA.

 

Il countdown segna le 00: 00, è il momento fatidico della partenza! Cortesia NASA.

 

Atlantis lascia la rampa di lancio: sono le 17.29 ora italiana, le 11.29 ore locali. Cortesia NASA.

 

Con grande eleganza e potenza, lo Shuttle si alza in volo. Cortesia NASA.

 

Ripreso da varie telecamere, lo Shuttle inizia il suo ultimo viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale. Cortesia NASA.

 

L’Atlantis ha lasciato la rampa di lancio 39A alle ore 17:29, con un piccolo ritardo a meno 31 secondi mentre veniva verificata la retrazione del braccio dell’ossigeno gassoso Vent Arm o “Benie Cap”.

 

Sullo sfondo del cielo, la grande e lunga scia di carburante emessa dai motori dello Shuttle e dai suoi booster laterali. Cortesia NASA.

 

Momento in cui lo Shuttle sgancia il serbatoio centrale. Sullo sfondo la Terra. Cortesia NASA.


Domenica prossima lo Shuttle raggiungerà la ISS.
NASA TV ha mandato in onda tutto il lancio e le varie repliche del lancio dove ho potuto ricavare le immagini.

Sito web di NASA TV: http://www.nasa.gov/ntv

Riassunto della missione STS-135:  http://www.nasa.gov/pdf/558175main_STS135%20Mission%20Summary-4.pdf

Informazioni sulla missione:  http://www.nasa.gov/mission_pages/shuttle/main/index.html

Sabrina

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Si chiudono le missioni Shuttle

Lo Shuttle Atlantis sulla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center, ripreso giovedì 7 luglio 2011. Fonte NASA/Bill Ingalls.


Con il lancio di oggi dello Shuttle Atlantis si chiude in modo definitivo le missioni del programma americano Shuttle iniziate nell’aprile 1981.

Al Launch Control Center presso il Kennedy Space Center della NASA in Florida, il team che controlla il lancio dello Shuttle continua a monitorare il tempo. Le previsioni sono di un 30% di possibilità favorevole del lancio previsto alle 11.26 del mattino, le 17.26 ora italiana.

 

Della STS-135 missione fanno parte il comandante Chris Ferguson, il pilota Doug Hurley e gli Specialisti di Missione Sandra Magnus e Rex Walheim (da sinistra nella foto qui in alto).

Al monento non c’è alcun motivo per rinviare la missione. Il Comandante Chris Ferguson pochi minuti fa è stato il primo a salire a bordo dell’Atlantis (foto qui sotto), seguito dal pilota Doug Hurley. Durante un’intervista pre-lancio quanlche settimana fa, Ferguson, riflettendo sul programma spaziale americano, ha aiutato la a mantenere unito il paese col perseguire degli obiettivi comuni costruendo e operando nella Stazione Spaziale Internazionale.

 

We have done fantastic things in space” (Stiamo facendo cose fantastiche nello spazio) ha affermato il comandante.

 

Lo space Shuttle Atlantis proietta la sua silhouette sull’edificio di assemblaggio degli shuttle (Vehicle Assembly Building) quando sta per iniziare il suo viaggio dall’High Bay 3 nell’edificio verso la rampa di lancio 39A per il suo ultimo volo, il 31 maggio 2011. Cortesia NASA.


Dal primo lancio avvenuto il 12 aprile 1981, 355 astronauti hanno volato 852 volte nelle 135 missioni. Sedici paesi sono stati rappresentati sulle missioni spaziali: Belgio, Canada, Francia, Germania, Israele, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Russia, Arabia Saudita, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Stati Uniti.
Cinque sono state le navette: Columbia, Challenger, Discovery, Atlantis ed Endeavour.

 

Lo shuttle Atlantis sulla rampa di lancio, ieri 7 luglio 2011. Cortesia NASA.

Go, Atlantis!

Il Blog della NASA dove si può seguire in tempo reale ogni tappa della missione:
http://www.nasa.gov/mission_pages/shuttle/launch/launch_blog.html
NASA TV per seguire il lancio: http://www.nasa.gov/multimedia/nasatv/

NASA Space Shuttle:  http://www.nasa.gov/mission_pages/shuttle/main/index.html

Sabrina

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