Blog di Marco Castellani

Tag: crescere

Diavoletti & capelli…

Si sà, il tempo passa. Questo, per la nostra esistenza biologica, ha tutta una serie di implicazioni (non necessariamente negative, naturalmente). Tra quelle forse non proprio positive, in ogni caso, ci può essere, almeno per il sottoscritto, una variazione del numero di capelli.. ehm, chiaramente a derivata negativa….

Questo è il fatto, d’accordo. Ma come fai a prendertela.. quando te lo fanno capire in maniera simpatica? Stamattina, Simone si preparava come di consueto per andare a scuola. La mamma era già uscita con i due più grandi, e il papà incitava i piccolini perchè non si facesse tardi. Questo ovviamente infastidiva Simone, e il papà notandolo lo scherniva dicendo “Ma Simone, hai un diavolo per capello oggi….?”

Il bimbo rispondeva prontamente “Ma no papà! Sei tu che hai un diavolo per capello!!”

Poi – ed è questo il “bello” – si vede che ci ripensava un pò, faceva un momento silenzio, indi guardava il padre in faccia, considerava qualcosa nella sua testa e infine…

“Beh, comunque tu non ce ne hai molti, di diavoli, si vede…….”

🙂

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Due formiche nello zaino…

    Il papà sta cercando, come molti altri giorni, di convincere la piccola Agnese a prepararsi per arrivare in tempo a scuola. Tal papà frigge, il tempo stringe, ha paura di arrivare tardi, stavolta.

    Per parte sua, Agnese si sta domandando, con una calma davvero olimpica, se sia opportuno  indossare il grembiule rosa in luogo di quello bianco (che è a lavare), dopidichè – a valle di una affannosa trattativa che ha coinvolto anche una telefonata alla mamma – comincia a riflettere (sempre con calma) sulla possibilità di mettersi dei sandali, valutando i vantaggi (colore in tono con le calze e col vestito) e gli svantaggi (la terra può entrare nei buchetti delle scarpe, durante la ricreazione in giardino).

    Mancano pochissimi minuti, non si riesce a venirne fuori… Il papà sa per (amara) esperienza, che se si esaspera o si arrabbia, la bimba si blocca e piange, scenario assolutamente da evitare perchè porterebbe ad un blocco difficilmente superabile, in tempi brevi.

    Ed allora spuntano le due formiche. Giò già, proprio le due formiche. “Lo sai Agnese, che hai nello zaino due formichine che vogliono andare a scuola con te? Sbrighiamoci, sennò non fate in tempo!!”
   
Lei  guarda il babbo un pò perplessa, poi decide subito di stare al gioco: “Due formiche ? Cosa fanno? Che dicono…?”

    (Ok – la situazione si sta sbloccando, forse ce la facciamo: ora tocca inventare qualcosa subito, però……..)

“Beh, vedi.. sono lì che vogliono salire sul tuo banco, tanto la maestra non le vede…
            … e poi hanno il quaderno, piccolo piccolo così, e le matita, piccolissime così…”

    (Il papà fa vedere con la mano quanto sono piccole, intanto stanno uscendo dall’androne di casa, la bimba segue divertita e fa domande..)

        Agnese (guardando lo zaino!): “Formichine… ci siete? Andiamo?  “
       Il papà (facendo le vocine piccole piccole – sperando nessuno lo noti!) : “Siii… dài Agnese, portaci a scuola. Ma stai attenta a che nessuno ci schiacci.. un amico mio lo hanno schiacciato per sbaglio e..
          …ora sta a casa con una fasciatura, appena può torna a scuola!”

E se qualcuno stamattina ha visto per caso una bimba che correva a scuola parlando con lo zaino, accompagnata da un adulto che faceva le vocine buffe… beh, forse ha visto bene…! 😉

   

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Diventar grandi…

Stamattina mentre varcavamo la porta dell’asilo, io ed Agnese, mano nella mano, mentre la accompagnavo, come cento altri giorni, ad appoggiare lo zainetto al solito posto, mentre poi l’accompagnavo in classe … “e ricordati di salutare bene le tue maestre, eh…!”, le dicevo… Insomma, mentre facevo tutto questo, come tanti e tanti giorni ho fatto, per quest’anno, per quello precedente… ero attraversato da un sentimento strano, una senzazione particolare… sì, è l’ultimo giorno di asilo per Agnese, l’anno prossimo affronterà la prima elementare.

E io sentivo – sento tuttora – come tale traguardo sia un segnale del modificarsi delle cose, delle situazioni, dello scorrere del tempo… e come tante volte ci pare di essere dentro una iterazione di certi atti, atteggiamenti, abitudini, e non ci si rende sempre conto che c’è una evoluzione, una perenne trasformazione…

Per come sono fatto, io me ne rendo conto in occasione di determinati “passi”, traguardi, come può essere il raggiungimento della scuola elementare per la mia figlia più piccola, appunto. Mi sono reso conto – in questa occasione- con una lucidità inconsueta, che nessuno dei miei bimbi è ora veramente piccolo… che anche loro stanno crescendo, che anche io sto cambiando, continuando a crescere, ad evolvere….

Grandi e piccini, mano nella mano, camminando insieme… e io che sempre devo reimparare dai miei (non troppo…) piccoli bimbi le cose elementari, devo reimparare a stare nelle cose che faccio, a farmi stupire da ciò che incontro, a non dare tutto per già noto, a spalancare (ancora) lo sguardo alla realtà…

Forse per un adulto è più difficile, a volte: ma quando succede, quando ci viene concesso, qunado ci viene regalato, è proprio bello…

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