Blog di Marco Castellani

Giorno: 22 Gennaio 2004

Anche Spirit in panne?

Nessun segnale da Marte.  Spirit ? in panne.  WASHINGTON – Problemi per Spirit. Il robot della Nasa non manda pi? segnali da Marte, a causa di un guasto che secondo i tecnici ? potenzialmente grave. La natura della panne non ? stata ancora accertate. L'unica cosa sicura ? che impedisce a Spirit di comunicare con la terra.dal sito “www.repubblica.it” del 22.1.'04 ore 19.15

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Silenzio radio prima delle ultime prove per contattare Beagle 2

I tentativi di contatto con la sonda Beagle 2 sul suolo marziano sono stati volutamente interrotti per un periodo di dieci giorni, per far si’ che la sonda si ponga automaticamente nel modo di comunicazione più adatto per poterne ricevere un eventuale segnale…

 Crediti: ESA
Il silenzio radio dovrebbe infatti portare automaticamente il Beagle 2, qualora funzionante, nel modo di comunicazione che rende massima la probabilità di essere individuato dalla Mars Express, in orbita attorno al pianeta rosso. Al termine di questo periodo, che e’ stato prolungato fino alla notte tra il 24 ed il 25 gennaio (quando la Marx Express dovrebbe sorvolare la zona del pianeta dove e’ scesa la Beagle 2), vi sarà forse l’ultimo tentativo di contatto della sonda…

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stelle di neutroni come buchi neri per getti di materia alla velocit? della luce

Alcuni astronomi di diversi paesi che lavorano con l’Australia Telescope Compact Array della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (CSIRO), un radiointerferometro nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, hanno individuato una stella di neutroni che espelle un getto di materia quasi alla velocit? della luce. Si tratta della prima volta che viene osservato un getto cos? veloce provenire da qualcosa che non sia un buco nero.

Gli scienziati hanno studiato per tre anni Circinus X-1, una fonte luminosa e variabile di raggi X cosmici. La scoperta, descritta in un articolo pubblicato sulla rivista “Nature”, sfida l’idea che soltanto i buchi neri siano in grado di creare le condizioni necessarie per accelerare getti di particelle a velocit? estreme.
“Produrre questi getti – spiega Rob Fender dell’Universit? di Amsterdam, leader del gruppo – ? un processo cosmico fondamentale, che per? non ? ancora ben compreso nonostante venga studiato da decenni. Quello che abbiamo osservato potrebbe aiutarci a capire come oggetti molto pi? grandi, come i buchi neri massivi, possano produrre getti visibili anche a grandi distanze”.
Circinus X-1 si trova all’interno della nostra galassia, a quasi 20.000 anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione del Compasso vicino alla Croce del Sud. Consiste di due stelle: una stella “normale”, probabilmente con una massa pari a 3-5 volte quella del sole, e una piccola compagna compatta, una stella di neutroni che emette lampi di raggi X. Le due stelle interagiscono e la gravit? della stella di neutroni attira materia dalla stella pi? grande, generando radiazioni e getti di materia che viaggiano al 99,8 per cento della velocit? della luce.

Articolo apparso su “lescienze.it”

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Tutti i colori dell’Universo…

Un team internazioneal di astronomi avrebbe determinato il colore  dell'Universo quando era molto pi? giovane di adesso. Potremmo dire, che mentre allo stato attuale l'universo ? in qualche modo sul beige, era decisamente pi? blu in epoche passate, all'epoca in cui aveva solamente 2,5 miliardi di anni…

Sarebbero questi i (bizzarri!) risultati di una estesa ed accurata analisi di un campione di pi? di 300 galassie  comprese in una piccola zona del cielo del sud, il cosiddetto Hubble Deep Field Sud.

L'obiettivo principale dell'indagine era quello di comprendere come il contenuto di stelle dell'Universo si e' formato e poi evoluto durante il tempo. Ed ecco la spiegazione dei “colori predominanti” dell'Universo, dalle parole di  Marijn Franx, dello staff del Leiden Observatory (Olanda): “Il colore blu dell'universo primordiale ? motivato dalla luce di colore predominante blu che proviene dalle stelle giovani nelle galassie. Il colore pi? rosso dell'Universo oggi si spisga con il numero relativamente pi? grande di stelle vecche, di colore rosso.”



Il principale investigatore del team, Gregory Rudnick , del Max-Plank Insitut f?r Astrophysics (Garching, Germania), aggiunge: “Poich? la quantit? complessiva di luce nell'Universo nel passato era circa la stessa di oggi, e una stelle blu giovane emette molta pi? luce di una stella rossa, vecchia, questo implica che ci devon esser state assai meno stelle nell'Universo giovane di quante ce ne sono ora. Le nostre ricerche mostrano come la gran parte delle stelle nell'Universo si ? fornata in epoca relativamente 'tarda', nel momento in cui l'Universo aveva circa sette miliardi di anni.”

Questi nuovi risultati sono vasti su dati raccolti nel corso di pi? di cento ore di osservazioni con lo strumento ISAAC al telescopio VLT (Very Large Telescope) dell'ESO, nell'ambito di un progetto pi? ampio di ricerca , il Faint InfraRed Extragalactic Survey (FIRES). Le distanze dalle galassie sono state determinate dalla valutazione della loro brillanza in varie bande ottiche e nel vicino infrarosso.


Tradotto e adattato da:
http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2003/pr-34-03.html

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