Un raro evento celeste è stato catturato dall’ X-ray Observatory a bordo della sonda Chandra della NASA, collegato al passaggio di Titano (la luna più grande di Saturno, e la sola luna nel Sistema Solare a possedere una densa atmosfera) sulla linea di vista della Nebulosa del Granchio. L’ombra prodotta da Titano rispetto alla debole radiazione X proveniente dalla nebulosa stessa, ha permesso la prima misura accurata della grandezza della sua atmosfera….

Il 5 gennaio dello scorso anno, Titano è transitato davanti alla Nebulosa del Granchio. La nebulosa costituisce il residuo di una esplosione a supernova occorsa nell’anno 1054. Per quanto Saturno e Titano passino a pochi gradi da tale nebulosa all’incirca ogni 30 anni, raramente accade che passino proprio davanti ad essa, come lo scorso anno.

“Questo potrebbe essere stato il primo transito di Titano davanti alla Nebulosa del Granchio dalla nascita della nebulosa stessa”, ha detto Koji Mori della Pennsylvania State University, primo autore dell’articolo che descrive questi risultati, accettato per la prossima pubblicazione sulla rivista Astrophysical Journal, “La prossima congiunzione di questo tipo avrà luogo nell’anno 2267, sicché questo è davvero un evento unico”.

Le osservazioni di Chandra hanno rivelato che il diametro dell’ombra prodotta da Titano è chiaramente più largo del diametro della sua superficie solida. La differenza nei diametri fornisce dunque la misura dello spessore della sua atmosfera, che risulta all’incirca di 880 chilometri (perlomeno, la zona di atmosfera sufficientemente densa da assorbire la radiazione in banda X proveniente dalla Nebulosa del Granchio). Tale risultato è in buon accordo con quanto rilevato dalle osservazioni Voyager I fatte nelle bande radio, infrarosse e ultraviolette, nel 1980 (al più i dati attuali potrebbero indicare una grandezza del 10-15% maggiore dell’atmosfera di Titano, rispetto ai dati del Voyager, differenza che potrebbe essere spiegata dal fatto che nel 2003 Saturno risultava il 5% più vicino al Sole rispetto al 1980, e dunque l’atmosfera di Titano, più calda, sarebbe anche leggermente più espansa di quando venne investigata dal Voyager).

Comprendere l’estensione della atmosfera di Titano è assai importante per la progettazione accurata della missione Cassini-Huygens: la sonda Cassini-Huygens raggiungerà Saturno nel luglio di quest’anno, per dare inizio ad un tour di quattro anni intorno a Saturno, ai suoi anelli e alle sue lune. Il tour includerà passaggi ravvicinati verso Titano (la sonda dovrebbe passare a circa 1000 chilometri dalla sua superficie), nonché l’invio della piccola sonda Huygens, che dovrebbe atterrare sulla superficie di Titano. Se la atmosfera di Titano si fosse davvero espansa, la traiettoria deve essere riprogrammata, secondo gli scienziati che coordinano la missione.

L’articolo che descrive questi risultati dovrebbe apparire a luglio di quest’anno sulla rivista The Astrophysical Journal.

Tradotto & adattato da:

http://www1.msfc.nasa.gov/NEWSROOM/news/releases/2004/04-087.html

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