Gli astronomi si sono interrogati per molto tempo sula ragione per la quale una galassia piccolina, isolata, possa produrre nuove stelle assai velocemente, più in fretta di ogni galassia conosciuta intorno a noi. Grazie al telescopio spaziale Hubble ora sembra che si cominci a fare luce sull’enigma di NGC 1569…

Hubble ha infatti aiutato gli astronomi in maniera decisiva a risolvere
l’annoso mistero della galassia solitaria e “esuberante” NGC 1569,
mostrando come in realtà essa si trovi ad una distanza una volta e mezza più grande di quanto i ricercatori ritenessero fino ad oggi.

Questa insospettata “extra-distanza” è tutt’altro che irrilevante, poichè ci porta a ricollocare la galassia proprio nel mezzo di un gruppo di circa 10 galassie, centrate intorno alla galassia a spirale IC 342.

Per la data posizione, le interazioni gravitazionali tra le galassie del gruppo sono in grado di comprimere il gas in NGC 1569 e stimolare così la formazione di nuove stelle.

La suggestiva immagine della galassia NGC 1569 fornita da Hubble
Crediti: NASA, ESA, the Hubble Heritage Team (STScI/AURA), and A. Aloisi (STScI/ESA)

Da tenere presente come la distanza più grande, significa non solo che la galassia sia intrinsecamente più brillante di quanto finora ritenuto, ma anche che stia producendo nuove stelle ad un tasso circa due volte più elevato rispetto a stime ottenute prima dei presenti dati. Per la precisione, la galassia sta formando stelle ad un ritmo che risulta circa 100 volte più elevato rispetto a quanto avviene nella Via Lattea. Tale alto tasso di formazione stellare risulta inoltre essere stato più o meno costante per gli ultimi cento milioni di anni.

Scoperta da William Herschel nel 1788, NGC 1569 è la “casa” per tre tra i più grossi ammassi stellari mai scoperti nell’universo locale. Ognuno di questi ammassi contiene più di un milione di stelle.

NASA Press Release

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