Auguri ad ognuno per un Lieto Santo Natale 2008!
Auguri ad ognuno per un Lieto Santo Natale 2008!
A tutti i lettori di GruppoLocale, un carissimo augurio di un felice Natale, per voi e per i vostri cari!
A presto con le news di GruppoLocale 🙂
«Tutte le feste della Chiesa sono belle…
la Pasqua, sì, è la glorificazione…
ma il Natale ha una tenerezza, una dolcezza infantile che mi prende tutto il cuore»
(Padre Pio da Montalcina)
Al cuore della Nebulosa Tarantola, una delle regioni di formazione stellare più imponente nei pressi della Via Lattea,…
Enormi stelle nelle zone centrali della Nebulosa Tarantola producono un intenso flusso di radiazione e venti di gas alla temperatura di diversi milioni di gradi, capaci di scavare gigantesche “caverne” e incredibili bolle nel gae e polveri più freddi che trovano intorno…
La vista di Hubble della Nebulosa Tarantola
Image Credit: NASA/CXC/Penn State/L.Townsley, et al.
Le stelle più massicce nella nebulosa – quelle a vita più breve – hanno già terminato la loro evoluzione e sono esplose catastroficamente come supernovae,
espandendo le bolle in “superbolle” brillanti in banda X… Hubble ci restituisce ora una immagine davvero “pittorica” di tale ambiente turbolento e caotico!
Scendo negli spogliatoi della palestra dopo forse una mezz’oretta scarsa da che sono entrato. Mi vede un signore che incontro spesso in palestra e col il quale spesso ci scambiamo dei saluti, e mi chiede se ho già finito per la giornata. “No no devo prendere una cosa…”
L’ammasso globulare M13 si presenta in questa foto di Hubble quasi come.. un brilluccicante (e natalizio) globo di fiocchi di neve…!
Il Telescopio Spaziale Hubble ha acchiappato una bella istantanea delle molte centinaia di migliaia di stelle che si muovono all’interno dell’ammasso globulare M31, uno dei più brillanti e meglio conosciuti ammassi globulari del cielo del nord.
Tale brilluccicante “metropoli” è relativamente facile da osservare anche ad occhio nudo nel cielo notturno d’inverno, in direzione della costellazione Hercules, a patto che la nottata sia abbastanza limpida…
L’ammasso globulare M13.
Credits:NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)
L’ammasso globulare M13 è la casa di oltre centomila stelle, e si trova ad una distanza di circa 25.000 anni luce dalla Terra. Le stelle son così densamente “impacchettate” nell’alone sferico dell’ammasso, che spendono la loro intera vita ruotando intorno al centro di massa.
Con un diametro di circa 170.000 anni luce, la galassia Messier 101 (M101) è una gigantesca galassia a spirale di stelle, gas e polveri il cui diametro è quasi il doppio di quello della Via Lattea…
La sua peculiare orientazione permette l’osservazione dettagliata della struttura a spirale dai telescopi a Terra, poiché la galassia si presenta
alla nostra osservazione praticamente “di fronte”. La galassia M101 (detta anche Galassia Girandola proprio per il suo particolare aspetto) si trova nella costellazione dell’Orsa Maggiore, ad una distanza di circa 25 milioni di anni luce dalla Terra.
La suggestiva immagine di M101 ottenuta da Chandra
Credits: NASA/CXC/JHU/K.Kuntz et al.
Queste osservazioni in banda X di Chandra permetteranno di determinare un prezioso profilo in banda x di una galassia che si presenta di fatto assai simile – dimensioni a parte! – alla galassia di cui noi stessi facciamo parte, la nostra cara Via Lattea. Ciò aiuterà indubbiamente gli astronomi a comprendere meglio i cammini evolutivi che conducono alla formazione di buchi neri, ed anche a ottenere un termine di riferimento per interpretare le osservazioni
delle galassie ancora più lontane.
Omega Centauri è uno dei gioielli più spettacolari del cielo del sud, come ben illustrano le ultime sbalorditive foto dell’ESO. Contiene diversi milioni di stelle, e si trova a circa a 17.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Centauro.
L’ammasso Omega Centauri (NGC 5139) brilla ad una magnitudine di circa 3,7 ed è visibile nei cieli del sud, con un diametro apparente largo addirittura quasi quanto la luna piena. L’ammasso globulare è visibile anche ad occhio nudo, se osservato in un posto sufficientemente scuro nelle notti abbastanza limpide. Ma già utilizzando un telescopio modesto, si schiude alla vista un incredibile densissima sfera con una miriade di stelle “impacchettate” assai densamente.
In ogni caso, se vogliono svelarne davvero le recondite bellezze, gli astronomi devono ricorrere ad un telescopio professionale. E’ proprio quello che hanno fatto per raccogliere questa immagine, che è stata acquisita con lo strumento chiamato Wide Field Imager montato al telescopio da 2,2 metri di diametro posto nella stazione osservativa di La Silla, nel deserto di Atacama nel Cile.
Omega Centauri si estende nel cielo per circa 150 anni luce, è l’ammasso globulare più grosso della nostraGalassia, tanto che si pensa possa contenere addirittura qualche decina di milioni di stelle! In realtà tali sono le sue dimensioni che ormai da qualche anno è considerato dai ricercatori, più che un “classico”
ammasso globulare, quasi una piccola galassia.
Sotto questo riguardo, è interessante notare come le ricerche più recenti mostrano come Omega Centauri possieda in effetti caratteristiche tipiche delle galassie, come una distribuzione di abbondanze chimiche diverse, segno della compresenza di popolazioni stellari di diversa natura (ricordiamo che – pur con qualche eccezione di minore entità – gli ammassi globulari sono perlopiù costituiti da una singola popolazione stellare, dominante o addirittura esclusiva componente dell’ammasso stesso)
Il fatto che la sua origine sia peculiare, tipo una piccola galassia nana “risucchiata” dalla nostra Via Lattea, sarebbe poi confermato anche dal fatto che diverse indicazioni puntano a ritenere che al centro dell’ammasso vi sia un buco nero di media grandezza: le stime lo pongono a circa 40.000 volte la massa del nostro Sole
Come che siano le cose (è un campo di studi al momento decisamente aperto e in grande attività ) è comunque un ammasso che risulta davvero suggestivo, soprattutto se guardato attraverso queste foto di ESO!
Il sito di APOD ospita una suggestiva immagine relativa all’esplorazione del corpo celeste a noi più prossimo, la Luna: sono passati molti anni, ma fa sempre effetto vedere il rover e gli astronauti “a spasso” sul nostro satellite…
Come sarebbe esplorare la Luna? La NASA ha tentato di dare una risposta concreta a questo interrogativo di sempre, mettendo in opera tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso il programma Apollo.
Un mosaico di foto restituisce un interessante panorama lunare: si può notare il rover “parcheggiato” e gli astronauti al lavoro
Credit: Apollo 15 Crew, USGS, NASA
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