Blog di Marco Castellani

Un cratere senza nome

Un cratere su Mercurio osservato da Messenger. Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington.  Cliccate per ingrandire. Immagine disponibile su: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/pics/EN0220043917M.map.png

Questa è l’ultima di una serie di nuove immagini che continuamente arrivano, praticamente ogni giorno, dalla sonda Messenger attualmente in orbita intorno a Mercurio.

Diamo un’occhiata ad un cratere senza nome nell’emisfero meridionale di Mercurio che ha un diametro di circa 155 chilometri.

Il fondo liscio del cratere è stato causato probabilmente dal processo di liquefazione che si verifica durante l’impatto. Sono inoltre visibili l’anello (con una buona altezza) e le pareti a terrazza, così come la struttura regolare intorno il cratere, ossia tutto il materiale sparato lontano durante l’impatto, e una serie di crateri secondari che circondano il cratere.

L’immagine è stata fatta dal Narrow-Angle Camera (NAC) a bordo di Messenger lo scorso 25 luglio 2011.

Lo scorso 17 marzo, Messenger è diventata la prima sonda ad orbitare intorno al pianeta Mercurio. La missione è attualmente nella “commissiong phase“, una fase nella quale la sonda e la sua strumentazione sono continuamente monitorati e verificati attraverso una serie di attività di controllo molto delicate. Nel corso del primo anno di missione, ben sette strumenti scientifici verranno utilizzati per cambiare la storia del pianeta Mercurio e probabilmente dell’intero sistema solare.

Per maggiori informazioni visitate il sito di Messenger: http://messenger.jhuapl.edu/index.php

Fonte Messenger: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/image.php?gallery_id=2&image_id=608

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1 Comment

  1. mcastel

    Fantastico… ogni pianeta è interessante e ha caratteristiche diverse, nel nostro Sistema Solare. Penso che potremo imparare molto da Mercurio dall’attività di Messenger. A volte mi sembrano più eccitanti le scoperte (e le immagini, ormai davvero accurate) dell’Universo a noi più vicino che nemmeno quelle dei lontanissimi quasar… !

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