Blog di Marco Castellani

Mese: Settembre 2011 Page 1 of 2

Cosa si prova sorvolando la Terra?

 

Video su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?v=74mhQyuyELQ&feature=player_embedded

L’educatore scientifico James Drake ha realizzato questo video davvero spettacolare mentre la Stazione Spaziale Internazionale stava passando sopra il Nord e il Sud America.

In particolare Drake ha utilizzato una serie di seicento fotografie disponibili online sul sito “Gateway to Astronomy Photograph of Earth“: http://eol.jsc.nasa.gov/ e che sono state poi sistemate una di seguito all’altra per ottenere il video.
Per maggiori informazioni su James Drake vi suggerisco il suo blog Infinity Imagined su http://infinity-imagined.tumblr.com/

Sabrina

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Due Lune nel nostro cielo?

Video su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?feature=digest_refresh_fri&v=xbZ4MlTw2JA&gl=IT

 

Sarà uno dei più ambiziosi obiettivi del satellite Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) capire se il nostro pianeta ha avuto due Lune.

Alcuni ricercatori della NASA sono dell’idea che questa ipotesi non sia poi così remota o da escludere e lo studio della superficie del satellite potrebbe svelarci questo mistero, dato che una delle possibili teorie è che il satellite mancante potrebbe essersi scontrato con la nostra Luna. Le evidenze osservative potrebbero trovarsi nella parte nascosta, non visibile, della Luna.

La missione GRAIL della NASA, partita poche settimane fa, confermerà o smentirà questa ipotesi di due lune nel nostro cielo.

Per ulteriori informazioni sulla Missione GRAIL-NASA:  http://www.nasa.gov/mission_pages/grail/main/index.html

Sabrina

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Ancora mistero sull’asteroide che estinse i dinosauri

Immagine artistica dell’impatto di Baptistina con un altro asteroide della Fascia Principale che ha formato la famiglia di asteoroidi Baptistina, uno dei frammenti dei quali, fino a qualche tempo fa, si riteneva responsabile del cratere nel Golfo del Messico che comportò l’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa. Credit: NASA/JPL-Caltech.

E’ ancora mistero sull’ asteroide che portò all’estinzione dei dinosauri. Osservazioni compiute dalla mssione Wide Field Infrared Survey Explorer (WISE) della NASA porterebbero ad un principale sospettato, un membro della famiglia di asteroidi chiamati Baptistina nella Fascia Principale degli asteroidi compresa tra Marte e Giove.

 Ma ancora non si ha la certezza e il caso su uno dei più grandi misteri della Terra rimane ancora aperto.

Mentre i ricercatori concordano sull’affermare che un grande asteroide è caduto sulla Terra circa 65 milioni di anni fa, portando all’estenzione dei dinosauri e ad alcune altre forme di vita sul nostro pianeta, non sono ancora sicuri su l’esatta provenienza dell’asteroide o di come esso abbia fatto rotta sulla Terra.

Uno studio del 2007 dai dati ottenuti in luce visibile da telescopi terrestri portano a suggerire il principale sospettato un residuo di un enorme asteroide, chiamato Baptistina. Secondo tale teoria, Baptistina deve essersi schiantato contro un altro asteroide della Fascia Principale tra Marte e Giove circa 160 milioni di anni fa. La collisione deve aver frammentato l’asteoroide producendo degli enormi pezzi, simili a “montagne volanti”. Si ritiene che uno di essi debba aver colpito la Terra, causando l’estinzione dei dinosauri circa 100 milioni di anni più tardi.

Poichè questo scenario è stato proposto per primo, le prove di questa teoria ora vengono messe in discussione da una nuova ricerca compiuta da WISE, che ha osservato 1056 oggetti della famiglia di Baptistina cambiando le ipotesi sulle dimensioni di questi frammenti e quindi anche ad una loro diversa evoluzione. Secondo queste stime l’impatto di Baptistina è avvenuto circa 80 milioni di anni fa e non 160 milioni di anni. Questo comporta che non è più vero che un suo frammento abbia fatto rotta sulla Terra 65 milioni di anni fa, ossia solo dopo 15 milioni di anni più tardi dalla collisione.

Come risultato delle scoperte del team di ricercatori di WISE, la scomparsa dei dinosauri rimane un argomento ancora aperto” come ha affermato Lindley Johnson del programma di osservazione presso il Quartier Generale della NASA a Washington. I calcoli originali in luce visibile avevano portato ad una stima delle dimensioni e della riflettività dei membri della famiglia di Baptistina, portando quindi ad una buona stima della loro età, ma ora sappiamo che queste stime erano del tutto sbagliate. Con osservazioni in luce infrarossa, WISE è stato in grado di ottenere una stima più precisa, che mette in discussione i tempi della Teoria di Baptistina.

WISE ha osservato e scansionato l’intero cielo due volte nella luce infrarossa da gennaio 2010 a febbraio 2011. La parte della missione dedicata alla caccia dell’asteroide, chiamata NEOWISE, ha utilizzato i dati di un catalogo di oltre 157 000 asteroidi nella fascia principale scoprendone più di 33 000 di nuovi. Il team di NEOWISE ha misurato la riflettività e la dimensione di circa 120 000 asteroidi, tra cui 1 056 membri della famiglia Baptistina.

Fonte NASA: http://www.nasa.gov/mission_pages/WISE/multimedia/gallery/pia14729.html

http://www.nasa.gov/mission_pages/WISE/news/wise20110919.html

Il mio ricordo va a Elisabetta Pierazzo, Researcher Senior presso il Planetary Science Institute scomparsa prematuramente nel maggio scorso, grande esperta di questa affascinante ricerca astronomica.

Memoriale per Elisabetta al Planetary Science Institute: http://www.psi.edu/memorial/betty_it.html in italiano;

La sua pagina: http://www.psi.edu/~betty/

Sito web del Planetary Science Institute: http://www.psi.edu/

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Se il ministro pensa ad un tunnel…

Ha ormai fatto il giro di Internet (e ritorno), suscitando commenti di ogni tipo, la nota del ministro Mariastella Gelmini (che stranamente al momento in cui scrivo, non è ancora stata “rivista”) riguardo il recente esperimento in cui si sarebbero trovati (il condizionale, vista la portata della cosa, è più che mai d’obbligo) neutrini più veloci della luce. Nella nota si plaude ad un fantomatico “tunnel” tra Svizzera ed Italia (“tra il CERN e i laboratori del Gran Sasso”, sic), di ben 700 km e passa, attraverso cui si farebbero correre i neutrini.

Ora, questo fa capire che un ministro – specialmente un ministro dell’istruzione – prima di parlare dovrebbe documentarsi un attimino. Dunque tutti i frizzi e i lazzi a commento dell’improvvida nota hanno la loro ragion d’essere.

Una antica foto di un vero tunnel, in costruzione. Quello della metropolitana di Parigi.

Però a mio modesto avviso fa capire anche come la fisica, perfino nelle sue acquisizione fondamentali, sia lungi dall’essere patrimonio culturale comune. Uno magari pensa, beh per far viaggiare sottoterra qualcosa, bisogna fargli spazio, ci vuole un tunnel. E magari, improvvidamente, scrive un comunicato.

Ma la realtà è sempre più fantasiosa.

Se per i neutrini ci volesse un tunnel, vuol dire che la materia li bloccherebbe, o almeno li disturberebbe. Dunque vuol dire che l’interazione del neutrino con la materia sarebbe non trascurabile. Invece la materia è quasi completamente trasparente, per un neutrino.  E meno male, a pensarci bene. Visto che ogni secondo, ogni centimetro della nostra pelle, a motivo dell’attività del Sole, è attraversato da circa cento miliardi di neutrini. Staremmo freschi se ci fosse una interazione anche vagamente significativa. Con questa pioggia addosso, staremmo proprio freschi.

Ma quanti lo sanno?

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UARS: satellite in rotta di collisione con la Terra

di Gabriele Umbriaco

Si sa che i satelliti artificiali messi in orbita attorno alla terra sono parecchi, circa 13000, qui ne vedete una ricostruzione su google earth http://youtu.be/ydbbd-4oEds

Sappiamo anche che molti di questi non sono piu’ attivi se non addirittura frammenti di collisioni o esplosioni nello spazio.

Rappresentano un pericolo altissimo per gli altri satelliti orbitanti, tanto piu’ se con equipaggio umano come la stazione spaziale. In un futuro non molto lontano c’e’ chi prevede un’affollamento cosi’ alto che potrebbe essere difficile attraversare questa coltre, come trovarsi in un’isola contornata di scogli, impossibile salpare con una barca.

In questo mare di spazzatura spaziale c’e’ la memoria di decenni di esplorazione, puo’ anche capitare che prima o poi qualcosa cominci a caderci sulla testa. E’ quello che sta per accadere ad un satellite americano, il satellite UARS ( Upper Atmosphere Research Satellite della NASA) che fu lanciato dallo Shuttle Discovery STS-48 il 12 settembre 1991.

E’ stato il primo satellite multistrumento per l’osservazione della fotochimica dell’ozono atmosferico oltre che del metano, azoto e dei cloro-fluoro-carburi. Fu lanciato proprio in contemporanea alla scoperta della formazione del buco dell’ozono. Inoltre, poco prima del lancio il famoso vulcano pinatubo erutto’ liberando in alta atmosfera grandi quantità di polveri e acido solforico. Il satellite UARS fu determinante sia per lo studio della formazione dell’ozone che nella dimanica dell’atmosfera. Ha inoltre fornito una prima misura certa della radiazione ultravioletta proveniente dal sole, di fondamentale importanza per capire l’equilibrio radiativo della stratosfera e mesosfera assieme alla loro fotochimica.

Cliccare per ingrandire

Il satellite pesa 5668 Kg, ha a bordo 10 strumenti diversi, era stato progettato per lavorare tre anni e invece ha funzionato per 14 anni e 91 giorni, ancora oggi sei dei suoi strumenti sono ancora funzionanti.

Cliccare per ingrandire.

 

Ma nel 2005 è stato spento e abbassato di orbita dai 600 ai 350Km da dove ha cominciato a cadere lentamente anno dopo anno. Ora il freno atmosferico dato dall’attrito con le molecole di alta atmosfera lo stanno rallentando tanto che è previsto che cada prima o dopo il 23 settembre. La sua orbita è inclinata di 57° e quindi al momento sta volando anche sopra le nostre teste.
E’ previsto che delle 6 tonnellate ne arrivino al suolo circa 500Kg in 26 frammenti distribuiti su un’area lunga 800Km, il resto si brucerà in alta quota tra gli 80 e i 40 Km di altezza, lungo una distanza di 1400Km. Il rischio per l’uomo è calcolato in 1/3200, e non dovrebbero esserci rischi concreti per l’uomo, dopo tutto dall’inizio dell’era spaziale non ci sono mi stati segnalati ferimenti causati da rientro di satelliti, a parte le perdite degli astronauti che tristemente ricordiamo.
Con ogni probabilità il satellite si disperderà nel mare o in zone non abitate, ma la probabilità di vederlo entrare in atmosfera non è nulla viste le dimensioni cosi’ elevate del satellite in oggetto.

Per vedere dove si trova il satellite seguite questo link http://www.n2yo.com/?s=21701
mentre le previsioni del rientro sono visibili a questo sito: http://reentrynews.aero.org/1991063b.html
Potete visionare le previsioni di passaggio al sito http://www.heavens-above.com

Questo avvenimento ci fa ricordare che la stazione spaziale internazionale, ben piu’ grande e pesante di questo satellite, si trova ora senza la possibilità di essere risollevata dalla sua orbita, perche’ li Shuttle sono andati in pensione e le navette Soyuz russe hanno subito un incidente il mese di agosto ed ora tutti i voli sono sospesi fino a data da destinarsi. Inesorabilmente la stazione spaziale sta lentamente cadendo, come si puo’ vedere nel grafico della sua altezza qui riportato. Si puo’ notare quanto l’ultimo volo dello Shuttle l’abbia alzata in giugno u.s.

 

Il Video Real-time Satellites in Google Earth è disponibile su YouTube:

https://www.youtube.com/watch?v=ydbbd-4oEds&feature=player_embedded

Gabriele

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Lo SpazioPorto “America” della Virgin Galactic

Lo SpazioPorto della Virgin Galactic. Credit: Virgin Galactic

 

Torniamo un po’ indietro nel tempo e vediamo degli altri traguardi raggiunti dalla Virgin Galactic.

Nel 2009 iniziarono i lavori di costruzione di una struttura imponente, lo Spazioporto America, con una pista di circa 3 chilometri per gli aeri più grandi del mondo che avevano lo scopo di portare i viaggiatori ad una quota di circa 100 chilometri, negli strati più esterni dell’atmosfera terrestre.

Il progetto era stato approvato tre anni prima dal Governatore Bill Richardson con una spesa di 200 milioni di dollari e l’anno scorso lo Spazioporto è stato ultimato (si vedano le foto qui sotto che sono state gentilmente concesse dalla mia amica Beverly S. Rother) nelle vicinanze della base militare di White Sands, nella parte meridionale del New Mexico e battezzato “The Land of Enchantment”.

Secondo il Direttore Esecutivo della New Mexico Spaceport Authority, questo risultato porterà gli Stati Uniti “non lontani da una nuova era dello spazio“. Nel New Mexico Virgin Galactic ha sistemato il suo quartier generale e coordinerà i suoi voli spaziali dallo Spazioporto America fornendo servizi all’avanguardia e una posizione meravigliosa per gli astronauti alle prime armi per realizzare i loro sogni.

La forma sinuosa dell’edificio immerso nel paesaggio quasi desolato e i suoi spazi interni cercano di catturare quel senso di fascino e mistero del volo spaziale mescolandolo al brivido che i primi turisti spaziali sicuramente sperimenteranno durante il volo.

Sempre nel 2009 l’Aabar Investments investì centinaia di milioni di euro nell’impresa Virgin Galactic. Aabar Investments è il gruppo di investimenti degli Emirati Arabi Uniti (qualche novità sul fatto che potessero aiutare la Virgin Galactic?) che diede sicuramente un contributo notevole allo sviluppo della Virgin Galactic in un momento difficile a causa della riduzione di fondi prodotta dalla recessione ecconomica americana. L’accordo tra l’Aabar Investments e la Virgin Galactic permise di innalzare il valore complessivo della Virgin a ben 875 milioni di dollari, più altri 100 milioni che sarebbero arrivati in seguito. In cambio, Acquistando il 32% delle azioni della Virgin Galactic la Aabar avrebbe ottenuto i “diritti regionali esclusivi” per il lancio di vascelli turistici e scientifici della Virgin Galactic da Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi.

Secondo il Sun, il tabloid inglese, il Principe Henry, terzo in successione al trono inglese e fratello del Principe William, sognerebbe di andare nello spazio. Grande appassionato di Star Trek, qualcuno ha riferito che è ossessionato dallo spazio e avrebbe già prenotato un posto su uno dei primi voli suborbitali della Virgin Galactic. Al suo rientro in Afganistan, nel 2012, il Principe Henry spera di poter inoltre diventare membro onorario della NASA. Secondo i suoi amici più intimi, vorrebbe seguire il corso di addestramento della NASA e sedere su uno dei sedili magici della Virgin Galactic. 200 000 dollari un Principe come Henry se li può permettere.

Queste immagini dello SpazioPorto America della Virgin Galactic mi sono state gentilmente concesse dalla mia amica Beverly S. Rother e mostrano le varie fasi di costruzione.

Giugno 2010, New Mexico, USA. Il Quartier Generale della Virgin Galactic è in costruzione. Foto courtesy: Beverly S. Rother.

Agosto 2010. La volta dello SpazioPorto America viene sistemata sulla sommità. Courtesy: Beverly S. Rother.

Era il 7 ottobre 2010 quando si è svolto lo Spaceport America Runway Dedication in New Mexico con Sir Richard Branson. L’evento rientrava nella Settimana dello Spazio nel New Mexico diventando un’ulteriore e signigicativa occasione per Virgin Galactic.  Una pista privilegiata per il WhiteNightTwo e lo SpaceShipTwo della Virgin Galactic, che rappresenta uno sviluppo monumentale nella storia della commercializzazione dello spazio e dell’attività spaziale stessa.
Più di 400 leader nel settore spaziale commerciale hanno partecipato al 6th International Symposium for Personal and Commercial Spaceflight. Courtesy: Beverly S. Rother.

Altri aggiornamenti sulla Virgin Galactic seguiranno nei prossimi giorni.

GO VIRGIN GALACTIC!

 

Link Utili:

Virgin Galactic: http://www.virgingalactic.com
Virgin Galactic Multimedia (per video e immagini): http://www.virgingalactic.com/multimedia/

Sabrina

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Lo SpaceShipTwo della Virgin Galactic

Lo SpaceShipTwo della Virgin Galactic. Credit: Virgin Galactic.

 

Di buon mattino, il 4 maggio 2011 nei cieli del Mojave Air and Spaceport in California il VSS Enterprise, noto come SpaceShipTwo, primo velivolo spaziale commerciale, ha superato il test del volo di ritorno, prerequisito fondamentale per l’impiego del VSS Enterprise come vettore di viaggi turistici nell’atmosfera terrestre.

E’ questo un ulteriore passo in avanti per il turismo spaziale. Grazie all’areo vettore WhiteKnightTwo, il VSS Enterprise (navicella da sganciare una volta giunti alla giusta altitudine) è stato trasportato a oltre 15 000 metri di altezza.

Virgin Galactic sta utilizzando in questi mesi l’aeronave SpaceShipTwo, derivata dallo SpaceShipOne che, con poco carburante, raggiunge velocità supersoniche attraverso la combinazione dele sue turbine e dell’aria terrestre. Lo SpaceShipTwo non è fornito di scudo termico, come lo era lo Shuttle che al momento del rientro a Terra, permetteva un atterraggio senza problemi e in piena sicurezza, evitando che lo Shuttle si incendiasse a causa delle enormi velocità. Lo SpaceShipTwo “alza” letteralmente le sue ali in posizione verticale, rientrando nell’atmosfera terrestre e formando in questo modo un’elica che impedisce danni e incidenti causati dal forte impatto con l’atmosfera terrestre.

All’inzio del 2011 Virgin Galactic ha annunciato al mondo che non si occuperà solamente di turismo spaziale ma, con la firma di un contratto – primo al mondo nel suo genere- ma di vera e propria ricerca scientifica, dato che  farà volare nello spazio scienziati e ricercatori con lo scopo di compiere esperimenti scientifici.
Il contratto è stato stipulato tra la Virgin Galacti e la Southwest Researchh Institute (SwRI) per alcuni esperimenti in microgravità di tipo biologico, climatologico e astronomico. Al momento due voli sono già stati prenotati, in futuro si prevedono altri sei seggiolini per un costo complessivo di 1,6 milioni di dollari.

SwRI è un’organizzazione indipendente non profit di ricerca e sviluppo in ingegneria applicata e scienze fisiche. Ha più di 3000 impiegati che effettuano attività sia per clienti industriali che governativi. Uno degli obiettivi di SwRI, oltre a condurre esperimenti scientifici sviluppati al proprio interno, è quello di assistere altre istituzioni o enti scientifici americani che non hanno esperienza di volo spaziale e far, quindi, volare i loro payload e il loro personale in missioni suborbitali. “Questo accordo segna l’enorme potenziale scientifico del Virgin Galactic Spaceflight System. Virgin Galactic sarà in grado di offrire a ricercatori voli spaziali che sono senza precedenti come frequenza e costo” ha affermato George Whitesides, Presidente della Virgin Galactic.

Noi di SwRI siamo molto entusiasti circa questo accordo. Inizialmente due dei nostri payload specialists voleranno con Virgin Galactic per condurre monitoraggio biomedico, rilevamento di immagini atmosferiche ed esperimenti in microgravità su regolite planetaria” ha affermato Alan Stern, Vice Presidente Associato della Space Division di SwRI ed ex Associate Administrator for Science della NASA.

My special thanks go to my Dear Friend Beverly S. Rother for information, pictures and collaboration.

Link utili:

Virgin Galactic: http://www.virgingalactic.com
Virgin Galactic Multimedia (per video e immagini): http://www.virgingalactic.com/multimedia/
The Spaceship Company (TSC): http://www.thespaceshipcompany.com/

Video interessanti della Virgin Galactic:

Virgin Galactic SpaceShipTwo Animation: http://www.youtube.com/watch?v=WBo8t0B5NhM

Animation of a Virgin Galactic flight from launch to landing: http://www.youtube.com/watch?v=IytjSl6voP0

Virgin Galactic Test Flight: http://www.youtube.com/watch?v=HO0EtiVH580&feature=related

Virgin Galactic: http://www.youtube.com/watch?v=MN-GE4D61Zk&feature=related

Virgin Galactic Spaceship 2: http://www.youtube.com/watch?v=APvW1OELo-k&feature=related

 

Sabrina

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Go Virgin Galactic!

Era il 1969 quando il dicianovenne Richard Branson guardava lo sbarco della Luna alla TV con i suoi genitori e le sorelle desiderando di sperimentare un giorno il sapore della meravigliosa conquista dello spazio.
Quel giorno divenne realtà nel marzo 1999 a Londra.

Virgin Galactic è ora una grande agenzia di viaggi spaziali sub-orbitali commerciali che ha l’obiettivo di offrire ogni anno 500 posti per raggiungere una quota di circa 100-150 chilometri d’altezza sulla superficie terrestre e sperimentare l’assenza di gravità per una durata di circa 6 minuti. Il costo di ogni seggiolino è di circa 200 000 dollari, quindi attualmente, solo persone molto ricche se lo possono permettere.

L’Agenzia spaziale russa è al momento l’unica che può offrire sul mercato voli simili però ad un costo inferiore, circa 20 milioni di dollari, per sei giorni di avventura nello spazio.
Nel corso del tempo Virgin Galactic riuscirà ad abbassare il costo del biglietto e offrire a molte più persone, meno economicamente avvantaggiate, la possibilità di volare nello spazio.

Nei prossimi giorni analizzeremo più in dettaglio alcuni importanti risultati ottenuti dalla Virgin Galactic.

My special thanks go to my dear Friend Beverly S. Rother who helped me in finding news and information. Her Friendship is more than I can say.

Sito Web della Virgin Galactic: http://www.virgingalactic.com
Virgin Galactic Multimedia (per video e immagini): http://www.virgingalactic.com/multimedia/

Sabrina

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