A volte nel tentativo di essere adeguati e misurati però perdiamo il contatto con la meraviglia potenziale delle cose.Vediamo tutto a livello di superficie, e a quel livello – alla fine – niente sembra veramente interessante (questo lo dico di passaggio ma è veramente drammatico). Sarà perché siamo fatti per un livello diverso forse?
Photo Credit: eperales via Compfight cc |
Non serve nessuna preparazione particolare, non serve alcuna erudizione: provare per credere. C’è qualcosa di incredibilmente moderno in questa velocità. E insieme di antichissimo. E’ l’elaborazione di un senso – di un legame tra le cose e gli uomini, e tra gli uomini stessi – in una delle sue forme più pure, più facilmente assimilabili. Mi viene da parlarne come un farmaco, o forse – come è stato detto – come bene comune.
Il dolore felice/ di amare/ e non essere amati /nel cuore un immensa traccia/ apri di fronte al mare le braccia (gelosia #lamorenonègiusto)
— Davide Rondoni (@Daviderond) November 4, 2013
E’ buffo che un’epoca così veloce come la nostra non frequenti molto le poesie. A differenza di altre forme di espressività letteraria, si prestano benissimo ad essere veicolate su web. Perfino su Twitter possono girare efficacemente scampoli di ottima poesia: c’è gente che in meno di centoquaranta caratteri ci ha lasciato dei capolavori, delle epifanie sconvolgenti. E forse, leggendo certi frammenti di Saffo, o di Ungaretti, nella loro drastica brevità sembra proprio di trovarci di fronte ad una sorta di tweets ante-litteram.
Così la poesia rimane una risorsa per noi uomini distratti. Una risorsa che noi spesso non consideriamo. Ma non importa. Mi verrebbe da dire, non fa nulla.
Perché tanto lei c’è.
E potrà sempre riaccadere.
Potrà sempre succedere che ritrovi quella strana meraviglia; che leggendo poesie – scorrendo i versi di un poeta o una poetessa magari a me sconosciuti – senta scendermi dentro quelle misteriosa e dolcissima tranquillità che tante volte mi manca, senta risuonare il mio cuore di una corrispondenza tanto incredibile quanto insperata, come un dono che superasse l’attesa.
E sarà di nuovo come affondare le mani in una meraviglia,
vicina ma spesso celata.
E sarò colpito.
Tanto che alzando gli occhi dal libro mi accadrà di nuovo, di vedere il mondo e gli oggetti consueti, con una luce diversa: più carica della incredibile bellezza di questa nostra imperfetta umanità…
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