Per quanto difficile da credere, vista la sua sbalorditiva definizione, l’immagine che vi propongo stavolta, non è acquisita da Hubble ma da un telescopio con base a Terra: precisamente il Gemini South Observatory, posizionato sulle Ande cilene. I getti gemelli provengono dall’oggetto MHO 2147, una giovane stella in formazione. Si trova nella direzione del centro della Via Lattea, ad una distanza da noi di circa diecimila anni luce.

I sinuosi getti stellari di MHO 2147.
Crediti & Licenza: International Gemini Observatory / NOIRLab / NSF / AURA

Nella parte centrale, la stella è oscurata da una densa regione di polvere fredda. Tuttavia la radiazione infrarossa riesce ad attraversare agevolmente questi spessi strati e restituirci la meravigliosa sinuosità dei due getti, che si estendono per ben cinque anni luce dalla stella madre. Guidati verso l’esterno dalla giovane stella in rapida rotazione, la loro direzione apparentemente errante è dovuta – si pensa – a moti di precessione.

In effetti la giovane stella non vive da sola, ma è parte di un sistema complesso, per cui il suo asse di rotazione non è stabile ma oscilla a seguito dell’interazione gravitazionale con le stelle vicine.

L’Universo che abitiamo ci contamina ogni giorno della sua bellezza. Noi però ci scrolliamo via la polvere di stelle di dosso, magari con movimenti nervosi, affrettati. Ritenendo che non sia reale. Che per la bellezza non ci sia più tempo: il tempo è ormai preso dal virus, dai pubblici contagi, dai personali disagi. E invece – accidenti – non c’è niente di più vero. Nella scala cosmica, solo il fantastico ha la possibilità di essere veritiero, avvertiva Teilhard de Chardin.

Guardando i segni della danza cosmica di questa giovane stella, stavolta sono proprio tentato di credergli.

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