Viene qui pubblicata integralmente l’introduzione di Carla Ribichini al volume “Anita e le stelle: la saggezza di uno sguardo” appena uscito presso Amazon (in cartaceo e in digitale). Il volume ospita sei racconti scritti da Marco Castellani, che fanno idealmente seguito ai sei già apparsi nel volume “Anita e le stelle“. Le frasi scritte dai ragazzi della scuola Corradini, che compaiono nel libro tra un racconto e l’altro, si possono leggere a questo indirizzo.
Lo stato di salute della nostra umanità è grave, i giovani sono smarriti e disorientati, eppure sono fatti per credere, per trovare un significato, per cercare qualcosa più grande di loro. Si portano nel cuore un desiderio infinito di vita, perché la loro vocazione è la vita e Anita, la protagonista dei racconti di Marco Castellani, questa vita ce l’ha raccontata insegnandoci l’arte dello stupore e della contemplazione.
Semi della nuova umanità… Carla Ribichini al lavoro con i suoi alunni (Istituto Comprensivo P.M. Corradini, Roma)
Marco Castellani è un astrofisico per formazione e professione ed un poeta per passione e vocazione; ha lavorato nelle classi della scuola media in cui insegno rivolgendosi a ragazzi appena dodicenni; pur nella diversità dei nostri ruoli la finalità educativa è stata la medesima, abbiamo condiviso contenuti e strategie e cercato insieme una nuova visione per sviluppare intuito, creatività, consapevolezza e libertà di pensiero. La scienza è stata solo il punto di partenza e il grande merito dell’autore è stato quello di averla inserita in una dimensione più profonda, di averla trasformata in letteratura e di averla tradotta come impegno per il mondo.
Assai volentieri ospitiamo la presentazione integrale della professoressa Carla Ribichini (I.C. Comprensivo “Marcello Corradini”, Roma), contenuta nel volume di racconti per ragazzi “Anita e le stelle” (Arsenio Edizioni, Euro 14) in uscita in questi giorni, già disponibile su Ibs.it.
«A volte mi sento brillare come una stella che non vive in cielo, vive sulla terra e brilla anche di giorno. È facile sentirsi una stella, basta amare la vita e sentire dentro la vera stella che vuoi essere. Dentro tutti siamo stelle.»
Così Davide, in modo semplice e commovente, racconta la sua esperienza dopo la lettura del racconto di Marco CastellaniLa bambina e il quasar.
Gli alunni della scuola media “P.M. Corradini” di Roma hanno partecipato al progetto Educare narrando… tra Scienza e Poesia e hanno compreso che raccontare una storia non è pratica oziosa, ma strumento per educare e risvegliare i cuori. Lasciar parlare la voce delle storie è importante perché le storie mettono in movimento la vita interiore, soprattutto quando è denutrita, spaventata e messa alle strette, come spesso lo è la vita dei nostri giovani.
Unire lo studio metodico e rigoroso dello scienziato allo stupore e alla meraviglia del poeta è l’azione coraggiosa di Marco Castellani. I momenti fondamentali del suo prezioso lavoro: ricerca e conoscenza, restituzione e servizio, sono stati per noi strumenti di apprendimenti significativi. La sua passione per l’universo e il suo amore per l’uomo che lo abita lo hanno spinto a donarci una scienza nuova. Lo scienziato illuminato sa che la conoscenza da sola non basta, ed ecco allora che, tra le righe dei suoi racconti, si affaccia una scienza che si rende disponibile e comprensibile e si mette a disposizione di tutti attraverso emozioni e ritmi narrativi.
L’autore, scienziato e poeta, ha voluto divulgare la scienza in modo nuovo, l’ha liberata dalle sue catene. Una scienza non più prigioniera, ma dettata dal cuore ha reso comprensibili i concetti più astratti e complessi; l’intimo colloquio che l’autore è riuscito a stabilire tra scienza e poesia è stato la chiave segreta per conoscere il mistero della vita.
I racconti sono stati una finestra aperta sul cielo. La curiosità e lo stupore della protagonista e la sua forte determinazione alla conoscenza, hanno aperto un varco e spalancato le porte dell’universo; la classe si è trasformata in un vero e proprio osservatorio e i ragazzi, che generalmente hanno lo sguardo rivolto a terra, hanno alzato gli occhi e, con il naso in su, si sono divertiti a contare le centinaia di migliaia di stelle, hanno assaporato l’armonia perfetta che anima il cosmo. E il cosmo, prima lontano ed oscuro, a poco a poco, si è fatto loro più vicino, i corpi celesti sono entrati nello spazio del loro cuore cambiando il loro universo interiore: tutti hanno conosciuto il cielo sopra e dentro di loro e fatto esperienza del legame profondo che c’è tra gli uomini e le stelle.
Così raccontano Marika e Aurora:
«In un punto sparso dell’universo ci siamo io e le mie possibilità: ogni mia molecola è unica, capiente di speranza e saggezza, voglio incamminarmi, fare un passo in avanti e trovare la mia luce. Vari stadi di conoscenza evoluta mi attendono e le stelle aspettano il mio arrivo.» (Marika)
«Sono una piccola stella che brilla, silenziosa e tranquilla, sempre in evoluzione. L’essere umano è rinchiuso nella parte più buia e triste di sé. Credo che tutti noi siamo stelle e dobbiamo evolverci, uscire da quella profonda oscurità e affrontare la vita nella luce.» (Aurora)
La lettura è stata un’avventura affascinante, ha permesso ai ragazzi di diventare un po’ esploratori, un po’ scienziati, un po’ poeti e conoscere le meraviglie della scienza. L’autore, con umiltà, ha guidato tutti a scoprire la bellezza che dorme nascosta nell’universo e, in modo delicato e discreto, ci ha coinvolti per proteggere e salvare la nostra dimora planetaria. I ragazzi si sono sentiti chiamati a fare la loro parte, hanno lavorato con la serietà di veri scienziati, hanno imparato a guardare il cielo e hanno sentito il desiderio di portare la sua luce, il suo raccoglimento e il suo silenzio sulla terra bisognosa. Queste sono le loro sincere e commoventi promesse:
«Le corde dell’Universo mi avvolgono e mi trascinano in un insolito viaggio. Vedo sfumature di energia potente che galleggiano sulle onde del mare infinito. Le stanze dell’Universo sono aperte e il ragazzo che non vuole sprofondare in un buco nero guarda oltre, ascolta il silenzio delle stelle e della loro pazienza. Sa trovare la giusta direzione, mantenere le promesse e migliorare.» (Marika)
«Ogni volta che appoggio la testa sul cuscino, in quell’istante prima di addormentarmi, vedo in uno specchio la mia immagine rifratta che si tramuta prima in acqua e ancora in aria e quell’aria arriva nel lontano universo. Da lì osservo il mondo e mi sento libera: sono un piccolo anello di una grande catena, sono un piccolo strumento di un’infinita orchestra e di un’infinita armonia. Come ragazza dell’universo prometto che sarò forte e tenace e lo salverò.» (Monica)
«Prometto di trasformare il male delle persone in amore, di piantare il seme della conoscenza, di lasciar giocare la mente con le stelle e di correre con le comete. Come un vecchio saggio prometto di ascoltare il silenzio siderale dell’universo» (Tiziano).
L’uomo ha un assoluto e urgente bisogno di essere introdotto alla Scienza e comprendere il mondo in cui vive, da sempre si è sentito misteriosamente attratto dalla potentissima energia che continuamente piove dal cielo, da sempre ha percepito una forza primordiale strettamente connaturata con la sua vita; eppure, di fronte all’immensità del creato, ha provato paura e solitudine; avvicinarsi all’astrofisica e conoscere l’universo è per lui un’esperienza importante e necessaria.
L’astrofisico Marco Castellani ci ha dato l’opportunità di interagire con la Scienza e, con la leggerezza del poeta, ci ha permesso di ascoltare la voce dell’universo; in modo stimolante e coinvolgente, ci ha ricordato che l’universo ha bisogno di ognuno di noi, della nostra consapevolezza e del nostro lavoro; i suoi racconti sono stati un sofisticato e potente telescopio grazie al quale abbiamo compiuto un vero e proprio viaggio planetario.
Alla fine del viaggio le distanze si sono sorprendentemente annullate: scienza e poesia, cielo e terra, abissi e altitudini, esseri umani e stelle, tutto strettamente connesso, legato e unito. Ci siamo sentiti finalmente meno soli, abbiamo subito il fascino delle stelle e capito di essere a casa, innamorati del nostro immenso cielo, quello sopra di noi e quello dentro di noi.
«Ho visto pianeti conosciuti, narrati con amore ho ascoltato le loro storie, assaporato le loro verità mi sono accorta di essere tutt’uno con l’universo e che l’universo è in me.» (Daniela)