Blog di Marco Castellani

Tag: iniziare

Parlare dello spazio

Ogni tanto per capire cosa ci sto a fare qui mi serve dare un’occhiata indietro, per ricordarmi come sono arrivato qui.

Questo progetto (per molta parte con il precedente nome di gruppolocale.it) è in corsa da diversi anni. Forse è proprio questo il suo reale valore, al di là delle notizie astronomiche che ora meglio e più diffusamente vengono rilanciate da ottimi siti, come Media INAF per esempio.

Qui cerco dunque un punto di vista, mi permetto collegamenti che non potrei fare se non in un blog personale. Anche, prendo vantaggio del mio non indifferente archivio. Il progetto è online dal lontano maggio 2002 ma in realtà anche da prima, sia pure in forma che nell’originale è ora difficilmente fruibile.

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Come un perpetuo inizio

Finisce il mondo.

E ricomincia.

Ricomincia quando uno sorride, accetta il limite, stringe la mano, si mette su un progetto, perdona, rischia il ridicolo per una cosa a cui tiene, pensa che non è poi così male, pensa a quello che ha e non a quello che gli manca. Pensa che non merita tutto il credito e l’affetto che gli viene dato, ma va bene, va bene così, non è una roba a guadagno zero questa. Pensa al sorriso delle donne, all’amore della sposa. Pensa che anche quando non si capisce nulla è bello essere qui. Che fantastica storia la vita.

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Come un primo giorno di scuola

Agnese era pronta quasi un’ora prima di entrare. Simone si è alzato senza protestare, senza farsi pregare.
 
Allora, tutti pronti. Proprio ieri siamo tornati finalmente a casa, in modo da stare vicino a scuola. Non c’è ancora la cucina. Non abbiamo il salone. Però ci sono i pavimenti rifatti, tutte le pareti ridipinte. La doccia nuova. E la camera matrimoniale, la camera mia e di Paola, che è quella – finalmente – quella sopra il parco. Da quanto la volevo!
 
Con la piccola Agnese ci siamo fermati a fare colazione al bar, non avendo altre possibilità. Lei si è presa un cornetto e giudiziosamente ne ha messo metà in una bustina per mangiarla a merenda (con dolcissima previdenza… mi intenerisce vedere come comincia a mettere attenzione e cura nelle piccole cose).
 
E arriviamo a scuola, e vedi che l’eccitazione contagia un pò tutti – genitori, bimbi. Vediamo chi è il nuovo maestro, vediamo dov’è la classe quest’anno. Le porte a vetri si aprono e capisci che comunque è un evento che sta per iniziare.
Caffetteria scolastica. Foto storica.
Si può iniziare con stupore e quasi con trepidazione, con gli occhi e il cuore aperti. L’inizio brilla per ogni cosa. Cosa chiedere ad un professore?  “Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.” (dal bellissimo post nel blog di Alessandro D’Avenia)
 
Allora la lezione che io adulto posso trattenere, da tutto questo, è che è bello iniziare, è certamente bellissimo. Ma si può ricominciare sempre, sempre si può ripartire. Domandare la bellezza, lo stupore. Chiedere, umilmente, che il cuore sia colpito. Di nuovo, aperto.
 
Come un primo giorno di scuola, insomma.

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