Blog di Marco Castellani

Mese: Gennaio 2007 Page 2 of 3

Lo spendore delle stelle in formazione in N90…

Una nuova immagine acquisita dal Telescopio Spaziale Hubble, ci mostra N90, una regione di formazione stellare nella Piccola Nube di Magellano (davvero) in tutto il suo splendore…!

La ricca popolazione di “stelle bambine” che si trovano in tale regione ha permesso agli astronomi di esaminare in dettaglio i processi di formazione stellare in un ambiente che si presenta decisamente diverso da quello tipico della nostra Via Lattea.


Credits: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-ESA/Hubble Collaboration

Questa nuova immagine,è stata acquisita con la “Advanced Camera for Surveys” a bordo del Telescopio Spaziale Hubble. Le stelle appena formate sono contraddistinte da un colore blu brillante. N90 è posizionata sul bordo della Piccola Nube di Magellano, nella costellazione del Tucano, a circa 200.000 anni luce dalla Terra…



Press Release su spacetelescope.org

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Una stella (linux) per viaggiare tra le stelle…

Un programma molto interessante, liberamente scaricabile, disponibile per ambienti Linux e Windows: stiamo riferendoci a Stellarium…

GruppoLocale continua pian piano a segnalare software meritevoli di attenzione, naturalmente di ambito “astronomico”: questa è la volta di Stellarium. Dal sito relativo al programma: Stellarium è un planetario gratuito Open Source per il vostro computer. Mostra un cielo realistico in 3D proprio come lo vedreste ad occhio nudo, con un binocolo o un telescopio.



Una buona panoramica del programma, insieme con alcune immagini, e con la modalità di installazione per ambienti GNU/Linux, è disponibile nel blog “OSRevolution”, nel post titolato

Una stella (linux) per viaggiare tra le stelle
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Consiglio di fare un giro sul blog citato e sul sito del progetto: soprattutto in questo caso, una immagine val più di tante parole… 😉


Sito Web di Stellarium

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Disponibile il calendario di Chandra del 2007…

Il sito della sonda Chandra mette a disposizione degli appassionati un calendario del 2007 realizzato con le più spettacolari immagini catturate nel corso dell’anno scorso dalla “infaticabile” sonda…

Le “star” di questo calendario sono i resti di supernova, galassie di varie forme e dimensioni, nonchè ammassi globulari nella nostra Galassia. Si può scaricare liberamente un file PDF a colori di 12 pagine, come pure sono disponibili le immagini dei singoli mesi del calendario. Nel sito si troavano anche i link con le descrizioni degli oggetti che (diciamo) “fanno le star” dei vari mesi…



Link al sito di Chandra

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Echi di luce nel centro galattico…

La sonda Chandra ha scoperto un “eco luminoso” che sarebbe stato generato dal buco nero supermassivo al centro della nostra galassia, ovvero “Sagittarius A*”…

Le immagini rese disponibili da Chandra mostrano una veduta del centro della Via Lattea, con l’indicazione della posizione di Sagittarius A*. Il confronto con immagini della stessa zona di anni precedenti, rende evidente la presenza di un “eco luminoso”, corrispondente con tutta probabilità all’acquisizione da parte del buco nero stesso, nei 50 anni precedenti, di una massa circa pari a quella del pianeta Mercurio..

This set of Chandra images shows evidence for a light echo generated by the Milky Way's supermassive black hole, a.k.a. Sagittarius A*. Astronomers believe a mass equivalent to the planet Mercury was devoured by the black hole about 50 years earlier, causing an X-ray outburst which then reflected off gas clouds near Sagittarius A*. Studying this light echo gives a crucial history of activity from the black hole, and it also illuminates and probes the gas clouds near the center of the Galaxy.
Crediti: NASA/CXC/Caltech/M.Muno et al.

Tali studi sono di grande importanza per conoscere in dettaglio l’attività di Sagittarius A*, ed anche per comprendere l’evoluzione delle nubi di gas al centro della Galassia, ancora assai poco conosciute…


Chandra Press Release

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Chandra investiga i resti della supernova Keplero…

Utilizzando il telescopio spaziale Chandra (NASA), alcuni scienziati hanno ottenuto una sbalorditiva immagine di uno dei più giovani “resti di supernova” della nostra Galassia…

Questa nuova “veduta” del materiale residuo all’esplosione di una stella in fase di supernova, può aiutare gli astronomi a risolvere un antico dilemma, riguardante la natura esatta della supernova che ha originato i “resti di supernova di Keplero”…


Credits: Chandra website

Per quanto ordinariamente le supernovae si dividano in due grandi categorie, le “Tipo I” e le “Tipo II”, a seconda della natura della stella (o del sistema binario) che ha originato la supernova stessa, quella che ha dato origine a queste immagini si pone piuttosto, per caratteristiche, in una classe a se stante: gli astronomi sono propensi ad ipotizzare, per questo sistema, una “peculiare” supernova di “Tipo Ia”…



Chandra Press Release

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I pianeti giganti? Fan presto a formarsi…

I pianeti gassosi giganti, come Giove e Saturno, si formano appena dopo che si sono formate le stelle intorno cui orbitano, secondo una nuova ricerca…

Osservazioni del Telescopio Spaziale Spitzer della NASA, mostrano infatti che i pianeti giganti gassosi, o si formano entro i primi dieci milioni di anni della vita di una stella tipo il Sole, oppure non si formano affatto. Dunque, tale studio offre una nuova evidenza di come questi grandi pianeti si debbano formare assai presto nel ciclo di vita di queste stelle, destinate a durare molti miliardi di anni…

Ilaria Pascucci dell’ University of Arizona Steward Observatory in Tucson, a capo di un team di astronomi, ha condotto una ricerca molto accurata di gas intorno a 15 diverse stelle di tipo simile al sole, con età comprese tra i tre ed i 30 milioni di anni. Gli scienziati, usando gli “occhi infrarossi” di Spitzer, hanno ricercato segni di presenza di gas caldo nelle parti internde dei sistemi di tali stelle, in un’area comparabile a quella che, nel nostro Sistema Solare, c’e’ tra la Terra e Giove.


Credits: Spitzer website

Tutte le stelle oggetto dell’indagine – incluse quelle nate appena pochi milioni di anni fa – risultano avere meno del 10 % della massa di Giove distribuita in gas che ruota intorno alla stella, ha deto la Pascucci. “Questo indica come i pianeti giganti come Giove e Saturno si sono già formati in questi ambienti, analoghi al nostro Sistema Solare da giovane, oppure che non si formeranno mai”, ha detto Michael Meyer, del team della Pascucci, che ha anche condotto una ricerca per il gas freddo nelle regioni più esterne dei sistemi indagati…



Spitzer Press Release

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Prima mappa in 3D della materia oscura nell’Universo…

Tramite un’analisi della survey chiamata COSMOS – la più larga mai ottenuta con il Telescopio Spaziale Hubble – un team internazionale di astronomi ha messo insieme uno dei risultati più interessanti della cosmologia attuale, una mappa tridimensionale che offre un “first look” della distribuzione a larga scala della materia oscura nell’Universo…

Questo risultato, definito “storico” nella press release (vedi link in fondo) sembra confermare la teoria “standard” di formazione delle strutture cosmiche.
Per gli astronomi, la possibilità di mappare l’Universo, ordinariamente, è simile alla procedura di mappare una città, dall’alto, utilizzando solo foto notturne, che mostrano le luci delle città: di fatto, la gran parte delle strutture rimangono invisibili, perchè non emettono luce. Allo stesso modo, noi possiamo vedere pianeti, stelle e galassie nel cielo notturno, ma essi sono fatti di materia ordinaria, che rende conto solo di circa un sesto della massa totale nell’Universo. Il resto è verosimilmente in una forma di materia – la “materia oscura” – la cui natura non è ancora chiaramente determinata, ma che non emette nè riflette la luce.





Ora, un team internazionale di astronomi, coordinati da Richard Massey, del
California Institute of Technology (Caltech, USA), ha realizzato una mappa tridimensionale della distribuzione di materia oscura nell’Universo, con un dettaglio che non ha precedenti. La mappa è equivamente al vedere dall’alto una città, la sua periferia e la campagna circostante, in luce diurna, dunque rendendo percepibili per la prima volta tutti quei dettagli forniti da ambienti interessanti ma prima passati inosservati perchè non emettono luce…



http://www.spacetelescope.org/news/html/heic0701.html

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Trovato un buco nero dentro un ammasso globulare…!

Alcuni astronomi sono riusciti a scovare segni della presenza di un buco nero all’interno di un ammasso globulare, un posto dove mai si sarebbe ritenuto che fosse possibile trovarlo…

La scoperta è stata fatta tramite il satellite XMM-Newton satellite dell’ESA (L’agenzia spaziale europea). Il buco nero, scoperto quasi per caso, si trova all’interno di uno degli ammassi globulari della galassia ellittica chiamata NGC4472, distante circa 50 milioni di anni luce dall’ammasso della Vergine.

La scoperta è estremamente interessante, per quanto comporta di nuovo nello studio della dinamica degli ammassi globulari, come pure sull’esistenza di una “nuova” classe di buchi neri, quelli di “massa intermedia”…



ESA Press Release

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