Le immagini in banda ottica ed infrarossa dalla Digital Sky Survey ci mostrano un affollato campo intorno al micro-quasar denominato GRS 1915, che si trova vicino al piano della nostra Galassia. L’inserto mostra invece una visione “ravvicinata” della sonda Chandra del micro-quasar, che risulta essere una delle sorgenti in banda X più brillanti della Via Lattea. Il microquasar contiene un buco nero di circa 14 volte la massa del Sole, tutto occupato a strappare materia da una stella compagna che si trova nelle sue vicinanze…

La regione intorno all’oggetto GRS 1915
Crediti: X-ray (NASA/CXC/Harvard/J.Neilsen); Optical & IR (Palomar DSS2)

Il materiale in caduta verso il buco nero – come sappiamo – forma un disco di accrescimento. Non solo, ma le immagini in banda radio mostrano la presenza di potenti getti che fuoriescono dall’oggetto centrale, insieme a fenomeni complessi e imprevedibili di variabilità, che vanno da tempi scala di pochi secondi ad addirittura alcuni mesi!

Con lo strumento High Energy Transmission Grating, Chandra ha potuto osservare GRS 1915 ben undici volte dal suo lancio nel 1999. Questi studi rivelano come i getti in GRS 1915 possano essere periodicamente “inibiti” dal formarsi di un vento molto caldo (visibile in banda X) che si origina dal disco di accrescimento intorno al buco nero stesso (si può vedere al proposito un filmato sul sito di Chandra). Si ritiene che il vento inibisca i getti sottraendo loro la materia della quale normalmente si sarebbero alimentati.

Di converso, quando i venti si quietano, i getti possono riemergere. Questi interessanti risultati suggeriscono come i buchi neri abbiano “incorporato” un meccanismo per regolare la velocità alla quale possono crescere. In realtà, i meccanismi di auto-regolazione sono ben noti quando si parli di buchi neri supermassivi, purtuttavia è la prima volta che si trova una chiara evidenza per l’azione di questi nel caso di buchi neri di massa stellare…

Chandra Press Release

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