C’è davvero un bel daffare per gli osservativi. Negli ultimi giorni i più grandi telescopi del mondo si sono assegnati un compito comune: guardare Giove. E per non perdere una occasione forse unica, Matt Mountain, il direttore dello Space Telescope Institute a Baltimora, ha deciso di destinare del tempo supplementare al lavoro di un team di astronomi per l’indagine della macchia in espansione sul pianeta gigante.
Una vista ravvicinata della nuova macchia scura su Giove
acquisita con la WFC3 di Hubble il 23.7.09
Crediti: NASA, ESA and H. Hammel (Space Science Institute, Boulder, Colorado)
and the Jupiter Comet Impact Team
Gli scienziati non nascondono la grande soddisfazione che l’esame dei dati ottenuti dalla WFC3 ha regalato loro: il livello di dettaglio è straordinario, e questo fa davvero ben sperare per tutta la futura scienza che si potrà effettuare con la nuova camera: grazie davvero all’applicazione meticolosa degli astronauti che hanno compiuto la recente missione su Hubble, una nuova era per il telescopio spaziale pare si stia finalmente aprendo…
Riguardo la macchia scura, è stata scoperta da un astrofilo australiano, Anthony Wesley, il 19 luglio di quest’anno: è una macchia creata dall’arrivo di un piccolo oggetto nell’atmosfera di Giove (e dalla successiva sua disintegrazione). L’unica volta in cui qualcosa di simile è stato visto su Giove è stato ben quindici anni fa: forse qualcuno si ricorderà; era il 1994, quando la cometa Shoemaker Levy 9 colpiva la superficie di Giove…
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