Blog di Marco Castellani

Un pianeta davvero buffo, per Spitzer…

Il telescopio spaziale Spitzer  ci riporta la scoperta di una interessante peculiarità che riguarda un pianeta distante – in pratica, manca il metano, un ingradiente fondamentale a molti pianeti del nostro Sistema Solare e comunissimo in gran parte dei corpi celesti.

Il pianeta Gliese 436 b (Credits: Spitzer website)

Lo studio appare oggi sulla prestigiosa rivista Nature: in esso gli scienziati (assai onestamente) non nascondono come le recenti scoperte siano per loro motivo di perplessità. Dalle loro parole si percepisce bene tale imbarazzo: “I modelli ci dicono che il carbonio in questo pianeta dovrebbe trovarsi in forma di metano. I teorici avranno il loro bel daffare per riuscire a spiegare la sua assenza”.

La scoperta è assai interessante, poiché porta gli astronomi un passo più avanti nell’importante settore della indagine della atmosfera di pianeti lontani, pianeti delle dimensioni confrontabili con quelle della Terra. Il pianeta privo di metano, chiamato GJ 436b (o Gliese 436 b), risulta circa delle dimensioni di Nettuno; già questo lo rende il più piccolo pianeta lontano che un telescopio abbia mai “assaggiato”, o più propriamente analizzato.

Tutto fa pensare che la medesima tecnica impiegata in questa ricerca inoltre possa essere sfruttata, in futuro, da telescopi spaziali più grandi, al fine di cercare pianeti di tipo terrestre, ancora più piccoli, mappando la presenza di metano e altri “segnali chimici” della possibilità di forme di vita, come acqua, ossigeno, e anidride carbonica.

Il metano è di certo presente nel nostro pianeta – l’unico di cui siamo certi che ospiti forme di vita – ed è prodotto principalmente dai microbi che vivono all’interno delle mucche (…l’avreste mai pensato?). Tutti i pianeti giganti del nostro Sistema Solare, in ogni caso, hanno abbondanza di metano (nonostante la mancanza di mucche…). Nettuno appare blu proprio per la alta abbondanza di tale idrocarburo, che assorbe e trattiene la luce di colore più rosso della radiazione solare.

Il metano è anche un ingradiente piuttosto comune di corpi celesti relativamente freddi, incluse le “stelle mancate”, chiamate nane brune.

GJ 436b si trova a circa 33 anni luce da noi, in direzione della costellazione del Leone. Percorre una stretta orbita di appena 2,64 giorni attorno alla sua piccola stella madre, una “nana M” molto più fredda del nostro Sole.

Spitzer è stato molto abile nel trovarlo, sfruttando una tecnica basata sulla variazione di luce percepita dalla stella, quando il piccolo pianeta si frappone alla linea di vista. Una tecnica che Spitzer ha impiegato tra i primi, fin dal 2005, e sulla quale sono basate molte scoperte di pianeti extrasolari.

Ora la palla passa nel campo dei teorici. Perché manca il metano su GJ 436b? Un’altro affascinante mistero, che la scienza è chiamata a dipanare… 😉

Spitzer Press Release

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4 Comments

  1. mcastel

    già già. Dovremmo forse imparare a rispettarli entrambi… D'altra parte sono le persone anche più “deboli” e rispettarle sarebbe un segno della nostra forza 😉

  2. sabrinamasiero

    Sì, Marco, sono d'accordo con te. I bambini hanno quella semplicità e genuinità che li rende unici. Da loro c'è sempre da imparare, anche se rispettiamo di più un anziano per la sua saggezza che non un bambino per la sua innocenza.

  3. mcastel

    uh che bello!! E' vero, i bimbi sono sempre un passo avanti a noi. Hanno questa stupenda capacità di spalancare gli occhi davanti al mondo, all'universo intero… c'è sempre qualcosa da imparare da loro 🙂

  4. sabrinamasiero

    Mucche e metano: dalle stalle alle stelle il passo è sempre breve, Marco! Del resto, se guardi anche questo disegno, realizzato da Sefora, bambina di nove anni, che ha partecipato al concorso “Osserva il cielo e disegna le tue emozioni 2009” organizzato dall'INAF di Catania, ci si rende conto che il passo è già stato scavalcato! 🙂

    http://tuttidentro.wordpress.com/2009/05/15/oss

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