Una domanda sempre più pertinente, sempre più ragionevole, viste che la lista degli esopianeti conosciuti continua inesorabilmente ad allungarsi, è se possano esistere sistemi di pianeti simili al nostro. In altre parole, se ci sia da qualche parte, se si sia già trovato, un posto come casa nostra, in questo smisurato Universo.
Non parlo appena della Terra e della caccia ai pianeti ad essa simili, in cui siamo ormai lanciatissimi, come comunità scientifica. Piuttosto estendo la trattazione a questo sistema di pianeti che conosciamo, la cui configurazione ha peraltro informato sapienze antichissime, discipline come l’astrologia, la quale, pur se ora sappiamo che non riveste carattere scientifico, nondimeno ha avuto una profonda influenza sulla cultura e lo sviluppo dell’uomo, nei secoli.
E’ certamente un argomento delicato. Tuttavia, l’idea che quello che fanno i pianeti intorno a noi ci riguarda, che non siamo impermeabili a quanto accade lì sopra secondo me si può utilmente trattenere almeno a livello di indicazione, di suggestione, di invito alla partecipazione ad uno spettacolo più grande, ad un cosmo più ampio, più articolato e vasto dei nostri pensieri ordinari. Proprio quelli che spesso qualifichiamo appunto terra terra, come per dire, non esiste pianeta diverso dentro di me, sono legato a doppio filo alla cosa più immediata, non ho spazio di possibilità.
Invece è bello recuperarsi, da questa condizione in cui si cade sempre, e concedersi alla dolce evidenza che c’è altro, c’è altro dopo i nostri piccoli schemi mentali, esiste molto altro.
In questo altro potrà meravigliare il fatto che esistano sistemi di pianeti simili al nostro, simili in maniera piuttosto spettacolare.
Prendiamo il sistema planetario che si trova intorno alla stella Kepler–90. Per intanto, si tratta di otto pianeti, lo stesso numero di quelli del Sistema Solare (no, Plutone è da tempo uscito dal conteggio…). La stella che li illumina è una nana di tipo G, molto simile al Sole. Tra gli otto, ci sono pianeti rocciosi, tipo la Terra e pianeti giganti del tipo di Giove e Saturno.
Invece, una differenza sostanziale (che potrà deludere alcuni) è che i pianeti sembrano orbitare troppo vicino alla loro stella, perché possano presentare sulla loro superficie, un ambiente adatto alla vita. Peraltro, non è ancora detta l’ultima parola, perché future osservazioni potrebbero portare alla scoperta di altri pianeti più lontano dalla stella, e dunque più freddi.
Già così, ci rendiamo conto che il nostro ambiente non è poi così irripetibile. Che possiamo trovare situazioni nel nostro Universo, che ci ricordano assai da vicino, l’ambiente di casa nostra.
In fondo, in questo passaggio di epoca, trovarsi di fronte un cosmo non così inospitale come pensavamo un tempo, ma aperto ad una vivibilità più ampia, estesa, contribuisce a smuovere i nostri paradigmi un po’ sedimentati. E questo nuovo universo, più lo studiamo più ce ne accorgiamo, è sempre fonte di sorpresa.
Scopri di più da Stardust
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.