Blog di Marco Castellani

Mese: Gennaio 2022

Si aprono gli specchi per JWST

Qualcosa di epico sta accadendo nello spazio. Ieri il team del James Webb Telescope ha annunciato che è terminata con pieno successo la complessa sequenza di posizionamento per i diciotto tasselli rivestiti in oro che formano lo specchio primario del telescopio, da sei metri e mezzo di diametro.

Il James Webb Telescope in una illustrazione artistica, con tutti i componenti importanti dispiegati.
Crediti: NASA GSFC/CIL/Adriana Manrique Gutierrez

Tutte le principali operazioni di dispiegamento sono ora completate, e si aspetta che il telescopio raggiunga il suo punto di osservazione (il secondo punto di Lagrange, a circa un milione e mezzo di chilometri da Terra), dove avrà inizio la lunga e meticolosa fase di messa a punto. Ci vorranno mesi, ma è bene non avere fretta, perché la messa a punto è di importanza decisiva per la qualità delle osservazioni che potranno essere effettuate.

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Adorazione

Si dice che i Magi fossero forse astronomi. Non è chiaro, tra l’altro le specializzazioni nell’antichità non erano così esasperate come oggi. Diciamo persone in ricerca, magari. E facciamo finta, perché no, di esser certi che fossero proprio ricercatori del cielo. Bene, questi astronomi mollano tutti i ragionamenti e le elucubrazioni per compiere un atto di adorazione.

Maestro di Subiaco, Adorazione dei Re Magi sec XIV affresco
Subiaco Monastero di San Benedetto Cappella della Madonna

Al giorno d’oggi questa sembrerebbe una pazzia per molti. Il razionalismo non ci lascia feritoie aperte, punti di fuga, spazi per la luce. Ci troviamo chiusi nel nostro cervello, diventato spazio autoreferenziale e ultimo giudice di tutto, misura di ogni cosa. Smettere per qualche momento di calcolare per adorare sembra quasi un atto irresponsabile verso la scienza, verso la razionalità, la progettualità.

E se fosse in un altro modo? Se fosse invece l’atto supremo che salva e invera tutto questo, che cioè mette in sicurezza ogni progettualità e ogni serio tentativo di fare scienza?

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Tracce di eleganza cosmica

Girare tra gli anelli di Saturno è decisamente un privilegio concesso a pochi. Uno dei più attenti osservatori è stata la sonda Cassini, che ha preso questa bellissima immagine poco più di un decennio fa.

Lune ed anelli di Saturno, in una visione di quieta bellezza.  
Crediti: NASAESAJPLCassini Imaging Team

Si vede la luna Rea parzialmente coperta dagli anelli e, più in lontananza, la piccola luna Giano. Mentre Rea fa certo la sua figura con un diametro superiore ai 700 chilometri, Giano è una delle lune di Saturno più piccole: misura infatti appena 180 chilometri di diametro. In automobile si farebbe agevolmente tutto il giro nell’arco di una giornata (compresa sosta all’autogrill, se ve ne fossero). Colpisce riuscire a vedere un corpo celeste così piccolo a tanta distanza da Terra (più di un miliardo di chilometri). Cassini ha fatto davvero un ottimo lavoro.

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Don’t Look Up, aspettando d’essere liberi

L’ho visto pure io, ieri. Ormai non potevo più attendere. Ogni giorno mi diventava sempre più impossibile schivare gente che ne parlava. Inevitabilmente, la trama si definiva sempre di più, vanificando in parte la sorpresa. Soprattutto però, mi incuriosiva la grande enfasi con cui molti, sui social, magnificano questo film di Netflix. Volevo semplicemente capire se l’enfasi, per me, fosse giustificata.

Ora, il film è certamente interessante. Direi che concordo pressoché in toto com quanto scritto dall’ottimo Davide Coero Borga su Media INAF qualche giorno fa.

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