Girare tra gli anelli di Saturno è decisamente un privilegio concesso a pochi. Uno dei più attenti osservatori è stata la sonda Cassini, che ha preso questa bellissima immagine poco più di un decennio fa.

Lune ed anelli di Saturno, in una visione di quieta bellezza.  
Crediti: NASAESAJPLCassini Imaging Team

Si vede la luna Rea parzialmente coperta dagli anelli e, più in lontananza, la piccola luna Giano. Mentre Rea fa certo la sua figura con un diametro superiore ai 700 chilometri, Giano è una delle lune di Saturno più piccole: misura infatti appena 180 chilometri di diametro. In automobile si farebbe agevolmente tutto il giro nell’arco di una giornata (compresa sosta all’autogrill, se ve ne fossero). Colpisce riuscire a vedere un corpo celeste così piccolo a tanta distanza da Terra (più di un miliardo di chilometri). Cassini ha fatto davvero un ottimo lavoro.

I satelliti naturali di Saturno non sono pochi, se ne conoscono addirittura ottantadue, con orbite confermate.

Al di là di questo, l’immagine trasmette una sensazione di serena bellezza ed equilibrio. L’universo è anche questo, in effetti. Vi è certamente spazio per l’espressività più roboante di collisioni di buchi neri, esplosioni di stelle, impatti planetari (oggi parecchio di moda nell’immaginario dei terrestri). Ma vi è anche spazio per il gioco attento e direi delicato di precisi equilibri gravitazionali, come questo, tra anelli, lune e pianeta.

Dovessi tentare un paragone musicale, direi che qui non è la geniale irruenza della Quinta di Beethoven a prendere la scena, ma l’equilibrio (davvero) celeste della Sonate per pianoforte di Mozart. Insomma nell’universo c’è posto per un grandissima varietà. Chi lo ha creato non mancava di fantasia, questo è certo.

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