Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Per me è fonte di stupore osservare come la poesia più antica e quella moderna si ricolleghino e quasi risuonino tra loro, di una consonanza – direi quasi una collimazione – così precisa ed esatta: insospettabile, a priori. Come se i moderni riprendessero il filo di un discorso ancestrale e importante, forse interrotto, o rimandato appena per un poco.

Ad esempio, leggendo il frammento di Saffo con il quale si apre questo articolo (come il successivo, qui proposti nella traduzione di Salvatore Quasimodo), mi torna in mente subito Giuseppe Ungaretti… [Continua a leggere sul portale EduINAF]
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