Blog di Marco Castellani

Tag: Opera

La metamorfosi del neutrino

Dopo oltre tre anni di ricerche e miliardi di miliardi di particelle in viaggio da una parte all’altra delle Alpi,fin negli appennini dove si trovano i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), per la prima volta al mondo è stata osservata, in modo diretto, una metamorfosi del neutrino. La trasformazione, cioè, di un neutrino in un altro.

Ad annunciarlo è l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sottolineando che si tratta di una “scoperta che apre le porte a una nuova fisica”. “Serviranno ovviamente altre osservazioni di neutrini ‘mutanti’ – spiega l’Infn – per avere la certezza definitiva della scoperta”.

Una veduta dei laboratori sotto il Gran Sasso (Crediti: Media INAF)

Il fenomeno è stato osservato dall’esperimento internazionale Opera. Il neutrino, al termine di un viaggio che lo ha portato dal laboratorio europeo di Ginevra del Cern, da dove è stato ’sparato’ in fasci puntati verso il Gran Sasso, fino all’interno della montagna abruzzese a 732 chilometri di corsa sotto la crosta terrestre in soli 2,4 millisecondi, ha mutato la propria natura. È stata una impresa, continua l’Infn, “resa possibile dalla collaborazione tra Cern e Laboratori dell’Infn del Gran Sasso nel progetto Cngs, Cern Neutrino-Gran Sasso. Questo risultato, infatti, è una forte indicazione del fatto che i neutrini hanno una massa e che possono oscillare passando da una ‘famiglia’ a un’altra”.

Fu il fisico italiano Bruno Pontecorvo, del gruppo dei “ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi, a proporre, verso la metà del Novecento, la possibilità di trasformazione dei neutrini. “Nel Modello Standard elaborato dai fisici per spiegare l’Universo, – continua l’Infn – i neutrini non hanno una massa. Occorrerà dunque rettificarlo in questo punto, fornire nuove spiegazioni e iniziare nuove ricerche con tutte le possibili implicazioni in cosmologia, nell’astrofisica e nella fisica delle particelle”.

“È un risultato importante – commenta Margherita Hack – è una conferma che i neutrini hanno una massa. Si pensava che la massa dei neutrini fosse un centomillesimo di quella dell’elettrone: per quanto piccola è pur sempre una massa e potrebbe contribuire in parte a spiegare di che cosa è composta la materia oscura” che costituisce il 25% dell’universo.

Guarda l’intervista a Natalia Di Marco per l’esperimento OPERA

Guarda il filmato sull’esperimento CNGS

Notizia ripresa dal sito Media INAF. Si può consultare anche l‘articolo su La Stampa o su Il Sussidiario.net sullo stesso argomento.

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Sabato sera a veder l’opera…!

E’ stato piuttosto “emozionante”, devo dire, lo scorso sabato sera, mettere piede dopo tanto tempo di nuovo in una sala da concerto. E l’occasione per me era davvero ghiotta: si stava per avverare il suo sogno, da tanto tempo coltivato, di poter assistere ad una rappresentazione de La Bohème di Puccini, opera della quale sono innamorato da tempo (dopo esserne venuto in contatto dalla colonna sonora di quel magnifico e poetico film che è Stregata dalla Luna). Insieme a questo vi era il fatto di poter uscire con Paola, noi due da soli, cosa che ultimamente si è fatta piuttosto difficile 😉

Insomma tutto questo insieme, nella cornice dell’auditorium di Via della Conciliazione. Siamo partiti con buon anticipo per trovare posto (e siamo stati fortunati, a trovare un posticino vicino), e ci siamo diretti con curiosità alla sala. Appena hanno aperto ci siamo diretti ai nostri posticini, per scoprire con gradevole sorpresa che eravamo piuttosto avanti, vicini all’orchestra e alla scena: eh sì, perchè contrariamente ai miei “timori”, vi era allestita una scenografia completa e suggestiva, altro che “in forma di concerto”, ma la vera e propria opera!

Beh, non ho tempo di fare una vera e propria recensione, e mi sa che non ne ho nemmeno le competenze… 😉 Voglio solo dire che è stata davvero una bella serata, e ho riportato una serie di impressioni gradevoli ed interessanti… tra le quali.. il poter assistere da vicino alla meraviglia della musica “in atto”, nel vedere i giovani orchestrali suonare (e bene!), vede i loro sguardi d’intesa, vederli girare i fogli con lo spartito, anche vederli parlottare piano o guardare il palco interessati, provare gli strumenti durante le pause… stupirsi per la scenografia curata e davvero suggestiva… il gioco così bel calibrato delle luci che con il mutarsi dei colori seguivano e suggerivano i diversi stati d’animo dominanti durante lo svolgimento dell’opera (e quanto può fare il semplice colore della luce!!) … la simpatia e la mimica dei cantanti, alcuni dei quali ho scoperto bravissimi anche come attori veri e propri… e come non dire la suggestione della musica, così evocativa, così meravigliosamente melodica come solo un genio italiano poteva ideare, la cantabilità spiccata delle arie, la stupenda cellula melodica del secondo atto (la mia preferita)… la contentezza davvero contagiosa del direttore Francesco La Vecchia al termine della rappresentazione, il suo complimentarsi con gli orchestrali – gli orchestrali, quasi tutti molto giovani, della Orchestra Sinfonica di Roma – e i cantanti (e senza alcun cenno di fastidioso divismo, ma solo con la gioia di una cosa ben fatta)… gli applausi della sala… e tornare a casa con tanta bella musica nel cuore ed ancora nelle orecchie…

Davvero magnifico, davvero tutti bravissimi. Davvero un genio, Puccini…

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