Blog di Marco Castellani

Mese: Novembre 2002 Page 2 of 3

Straordinari fenomeni eruttivi sul satellite di Giove “Io”.

Osservazioni della luna di Giove “Io” effettuate al telescopio Keck nel febbraio del 2001, hanno rivelato una straordinaria attivita’ eruttiva…

Si potrebbe qualificare come il fenomeno eruttivo piu’ rilevante mai osservato finora in tutto il sistema solare, quello che riguarda la luna di Giove Io, osservato dal telescopio Keck (a lato, le immagini sono state acquisite l’anno scorso, ma la loro riduzione ed elaborazione e’ stata portata a termine solo di recente).

Grazie alla sua ottica adattiva, e soprattutto dopo il termine della missione Galileo, il Keck si rivela – insieme ad analoghi telescopi sempre con base a terra – uno strumento piu’ che adeguato per monitorare il vulcanismo su tali piccole lune.


Nell’immagine a lato (fonte:SpaceflightNow) sono messe a confronto osservazioni di Io effettuate il 20 febbraio (in alto) ed il giorno successivo (in basso), usando il telescopio Keck con ottica adattiva. Le osservazioni sono effettuate in banda infrarossa, a diverse lunghezze d’onda, che vanno da 1 a 2.5 micron. L’ultima colonna sulla destra e’ invece una ricostruzione basata sulle mappe fornite dalla sonda Galileo. E’ evidente il segno dello scoppio di attivita’ vulcanica confrontando le immagini acquisite nei due giorni…

Approfondimenti sul sito di Spaceflightnow

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Arrivano le Leonidi!

Da mercoledi’ 19 novembre, appuntamento con le piccole meteore.. per chi puo’, e’ da non perdere!

Da alcuni anni il cielo di novembre offre un appuntamento di particolare interesse per gli appassionati osservatori della volta celeste: lo sciame meteorico delle Leonidi. Questo fenomeno, noto anche come pioggia di stelle cadenti, ? originato dall’incontro tra la Terra e la nube di frammenti rilasciati dalla cometa Tempel-Tuttle nei suoi ripetuti passaggi vicino al Sole.

Approfondimenti sul sito Il Notiziario Astronomico (al quale siamo debitori per la notizia e la fotografia!) . Si puo’ inoltre consultare il sito dell’Unione Astrofili Italiani.

Altre suggestive fotografie delle Leonidi scattate negli ultimi anni si possono inoltre ammirare nella pagina di Astrofotografia di Luca D’Avino.

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VLT individua la stella più “povera in metalli” mai studiata…

Trovata una stella nella Via Lattea, cosi’ poco “arricchita” in materiali pesanti, da essere composta quasi esclusivamente di idrogeno ed elio…

E’ una debole stellina della Via Lattea, denominata con la sigla HE 0107-5240 la stella piu’ povera in “metalli” mai osservata (ricordo che col termine “metalli” si intende impropriamente in astronomia l’insieme degli elementi piu’ pesanti dell’idrogeno e dell’elio): l’abbondanza in metalli per tale stellina risulta pari a circa 1/200.000 di quella solare, ovvero piu’ o meno 20 volte inferiore alla stella che finora deteneva il “record” delle meno metalliche

Questo e’ il risultato di una grosso progetto di ricerca condotto da un team internazionale di astronomi, che si basa su anni di pazienti osservazioni dell’emisfero sud, “scrutato” con l’impiego di UVES, il potente spettrografo montato sul telescopio da 8.2 metri VLT, alla stazione osservativa ESO Paranal Observatory in Cile.

Tale scoperta apre nuovi orizzonti verso la comprensione delle modalita’ di formazione della Via Lattea e del progressivo arricchimento in metalli delle stelle che la compongono: per la precisione, e’ la prova che – contrariamente a quanto predetto dalla gran parte delle teorie attuali – stelle anche relativamente “piccole” come la nostra HE 0107-5240 (la cui massa e’ circa l’ottanta per cento di quella del Sole) possono formarsi in ambienti quasi privi di elementi pesanti. Sappiamo infatti da tempo che il grado di arricchimento chimico di una regione di gas influenza anche lo spettro di masse delle stelle che eventualmente si vengono a formare in tale ambiente… questa scoperta ci dice che le previsioni quantitative delle masse in funzione dell’arricchimento chimico del gas da cui si formano, forse debbono essere riviste.

In realta’, tale scoperta fornisce un risultato ancora piu’.. eccitante: contrariamente a quanto si pensava fino a poco tempo fa, e’ possibile trovare (e studiare) stelle composte quasi esclusivamente da materiale (idrogeno ed elio) proveniente in maniera diretta dal Big Bang, senza che siano intervenuti in maniera evidente fenomeni ulteriore arricchimenot chimico… una sorta di “finestra” su quando l’universo era dunque assai piu’ giovane!

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Marte osservata … ai raggi X !

Disponibile sul sito web della missione Chandra una curiosa immagine del pianeta rosso, osservato ai raggi X…!

Questa singolare immagine prodotta dalla sonda Chadra ha permesso per la prima volta agli scienziati di osservare radiazione X da Marte.





L’immagine in banda X di Marte

Credits: Chandra website


I raggi X sono prodotti nella parte superiore, molto rarefatta, dell’atmosfera marziana, e sono causati da radiazione fluorescente emessa da atoni di ossigeno.

In pratica, radiazione in banda X proveniente dal Sole, eccita gli atomi di ossigeno nell’atmosfera di Marte. Nel tornare, quasi immediatamente, al loro stato piu’ stabile, essi possono emettere radiazione X fluorescente, come quella registrata da Chandra nella singolare foto.

Va detto comunque che dopotutto Marte non “brilla” ai raggi X, poiche’ la radiazione X complessiva rilevata sul pianeta e’ piuttosto piccola, dell’ordine dei 4 megawatt. Non molto, per un corpo celeste cosi’ grande…

Fonte: sito web di Chandra

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L’Italia da’ il “via libera” alla missione Venus Express!

L’Italia ha acconsentito a sostenere finanziariamente una parte della missione Venus Express, decisione di importanza fondamentale per la realizzazione effettiva della missione stessa…

Gia’ si era dato spazio su questo sito alla notizia che l’ambiziosa missione Venus Express, patrocinata dall’ESA, dipendeva criticamente per la sua effettiva realizzazione dal fatto che un certo numero di paesi acconsentissero a finanziare la missione stessa. Per come erano andate le cose, la leventuale mancanza del sostegno del nostro paese avrebbe comportato la sospensione del progetto.

I manager ESA aveno dato tempo all’Italia la scadenza di ottobre per decidere l’eventuale partecipazione al progetto. Raggiunto tale termine, pero’, ancora non si era arrivati ad un accordo, per cui sembrava proprio che la missione dovesse essere accantonata. Fortunatamente, “negoziati” tra i manager ESA e l’Agenzia Spaziale Italiana in questi ultimi giorni hanno portato alla formulazione di un piano finanziario che il nostro paese ha trovato adeguato e per il quale di conseguenza si e’ impegnato a contribuire.

Ora il piano e’ ufficialmente accettato. Ci si aspetta che la sonda possa partire entro i prossimi tre anni alla volta del pianeta con gli anelli… in bocca al lupo, Venus Express!

Approfondimenti: sul sito Spaceflightnow

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“Le Scienze” di novembre in edicola

Nel fascicolo in edicola, un articolo di Paul Davies su “Come costruire una macchina del tempo”, ed uno su “I luoghi piu’ vuoti dell’universo”…

Checche’ ne pensiate, pare che costruire una macchina del tempo sia “possibile” (anche se “non facile” !)… Almeno cosi’ sostiene Paul Davies nel suo articolo sul fascicolo de Le Scienze da poco in edicola.

Sullo stesso numero, segnalo un lavoro di Evan Scannapieco, Patrick Petitjean e Tom Broadhurst su I luoghi piu’ vuoti dell’universo, ove possiamo scoprire che, anche nelle desolate distese fra una galassia e l’altra, il vuoto non e’ mai totale.

Come sempre molto interessante la rubrica “Cronache dallo spazio” del prof. Giovanni Fabrizio Bignami, che questo mese titola “Sogni e pianeti: una lezione dalla NASA”: vengono analizzate le differenze di metodo tra i programmi della NASA ed il nostro Piano Spaziale Nazionale…

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Concluso il primo convegno di radioastronomia amatoriale

Si e’ appena concluso a Trento il 1? Convegno Nazionale di Radioastronomia Amatoriale.

Il convegno si e’ concluso il giorno 3 novembre. Numerose le presenze nei due giorni di lavori. Notevole il livello degli interventi fatti. Sono intervenuti tra le personalit? di spicco anche Stelio Montebugnoli, Direttore dei radiotelescopi dell’IRA-CNR di Bologna e Claudio Maccone dell’Alenia Spazio, che sta lavorando per il futuro della ricerca SETI.

E’ on-line una galleria fotografica che riassume i momenti pi? salienti della manifestazione. Troverete il link sulla HomePage di IARA. Presto saranno disponibili gli atti del convegno in forma elettronica.

Credits: Salvatore Pluchino

Coordinatore di: I.A.R.A. Group

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