Blog di Marco Castellani

Mese: Febbraio 2007

Comete in collisione nella nebulosa Helix

Secondo le nuove osservazioni del telescopio spaziale Spitzer, comete in collisione stanno rilasciando polveri intorno alla stella morta che ha dato origine alla celeberrima nebulosa Helix.

“Ci siamo sorpresi nel vedere cosi’ tante polveri intorno questa stella”, dice Kate Su dell’Università dell’Arizona. “Le polveri devono provenire dalle comete che sopravvissero alla morte del loro sole.” La spettacolare nuova visione della Helix da parte di Spitzer mostra attraverso i colori varie lunghezze d’onda infrarosse. La stella morta appare al centro della nebulosa come una pupilla rossa in un gigantesco occhio verde.

La nebulosa Helix, posizionata a circa 700 anni luce da noi nella costellazione dell’Acquario, si è formata quando una stella molto simile al nostro Sole mori’ e libero’ nello spazio i suoi strati esterni. La radiazione fuoriuscente da questa nana bianca riscalda e colora la materia espulsa. Questa bellissima nebulosa planeteria non sarà visibile tanto a lungo. In circa 10.000 anni le sue nubi luccicanti si spegneranno, lasciando la nana bianca e le comete in orbita intorno ad essa raffreddarsi in solitudine nello spazio.

Gli astronomi hanno studiato a lungo questa nana bianca, ma nessuno aveva rilevato finora la presenza di polveri intorno a essa. Spitzer è stato in grado di rilevare il chiarore di un disco polveroso in orbita intorno alla nana bianca a una distanza compresa tra 35 e 150 unita’ astronomiche (1 UA = 150 milioni di km).

Inizialmente, Su e il suo team sono rimasti molto sorpresi nel vedere queste polveri, in quando si ritiene che quando una stella muore, espellendo i suoi strati esterni, le polveri presenti nel sistema dovrebbero essere soffiate via. Il team ha poi ottenuto dati piu’ dettagliati, che confermavano la presenza del disco di polveri.Da dove viene questa polvere? Secondo gli astronomi potrebbe essersi prodotta recentemente da comete in collisione l’una con l’altra nella regione piu’ esterna del sistema. Alcuni milioni di anni fa, prima che si formasse la nana bianca, le sue comete e gli eventuali pianeti si sarebbero trovati in orbite stabili, armoniosamente in giro intorno alla stella. Ma quando la stella mori’, ciascun pianeta interno sarebbe stato bruciato o fagocitato dalla stella in espansione. I pianeti esterni, gli asteroidi e le comete sarebbero stati “compressi” tutti in unico disco intorno alla stella.

In precedenza Spitzer aveva già trovato evidenza di comete superstiti intorno a una stella morta. Nel gennaio dello scorso anno, i ricercatori riportarono la scoperta di polveri intorno a una nana bianca ma, in questo caso, il disco era molto piu’ ravvicinato alla stella, a una distanza di solo 0.005 UA.

“Trovare evidenza di attività planetaria intorno a una nana bianca è una sorpresa” dice George Rieke. “Trovarla due volte è uno shock!”.I dati di Spitzer potrebbero anche aiutare a spiegare un mistero riguardo la nana bianca della Helix. Precedenti osservazioni nei raggi X dei satelliti Röntgensatellit e Chandra indicavano emissioni altamente energetiche della nana bianca nei raggi X. Sebbene la nana bianca sia molto calda (110.000 K) non lo è abbastanza per spiegare questa emissione. Una spiegazione possibile sarebbe stata che la nana bianca stesse risucchiando materia da una stella compagna nascosta.Ma le osservazioni di Spitzer puntano a una risposta diversa: la materia scoperta nel disco di polveri della Helix potrebbe essere in caduta verso la stella producendo cosi’ i raggi X osservati. “I raggi X della Helix erano un mistero irrisolto” dice il Dr. Chu (University of Illinois), “Adesso, potremmo aver trovato una risposta nell’infrarosso.”


Spitzer Press Release

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Osservando l’addensamento dei quasar…

Utilizzando una mappa di più di 4000 quasar luminosi dispersi nelle zone più remote dell’universo, gli scienziati della Sloan Digital Sky Survey (SDSS-II) hanno potuto dimostrare che questi oggetti brillanti sono chiaramente “addensati” in alcune zone, separate da vaste regioni di spazio vuoto. Il forte “clustering” indica come i quasar si trovino in realtà all’interno di vaste concentrazioni di materia oscura…

“Le mappe precedenti mostravano come i quasar vicini si distribuissero come ‘normali’ galassie”, ha spiegato Yue Shen (della Princeton University) , a capo del team di ricerca che ha individuato l’addensamento dei quasar, “ma il fattore di addensamento nelle nostre mappe è dieci volte maggiore, la differenza che esiste tra una fotografia ad alto contrasto, ed una copia Xerox slavata.”

Un “cubo” largo 360 milioni di anni luce, mostra la distribuzione della materia oscura, degli aloni massivi, dei quasar luminosi, in una simulazione in cui l’universo aveva appena 1.6 miliardi di anni (vedi la figura ingrandita per i dettagli)

(Credit: Paul Bode and Yue Shen, Princeton University)

I quasar sono concentrazioni ultraluminose di gas in caduta verso buchi neri di grande massa, che spesso si trovano al centro di galassie perfettamente “normali”. La loro forte luminosità ci permette di osservarli anche a grandissime distanze, e grazie al fatto che la luce si muove a velocità finita, anche di ottenere delle “istantanee” dell’universo quando la sua età era solo una piccola frazione di quella attuale…



http://www.sdss.org/news/releases/20070209.quasar.html


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La varietà delle galassie in Abell S740…

L’immagine fornita dal telescopio spaziale Hubble mostra una diversa “collezione” di galassie nell’ammasso chiamato Abell S740, che è localizzato a più di 450 milioni di anni luce da noi, nella costellazione del Centauro…

Al centro dell’ammasso di galassie Abell S740 si può vedere la galassia gigante ellittica di nome ESO 324-G004, la cui massa è circa 100 miliardi di volte quella del nostro Sole. Hubble è riuscito anche a risolvere migliaia di ammassi globulari che orbitano intorno a tale ellittica. Gli ammassi globulari sono gruppi molto compatti di centinaia di migliaia di stelle, gravitazionalmente legate tra loro. Alla distanza di tale galassia, comunque, essi appaiono in pratica come singoli puntini di luce all’interno dell’alone galattico diffuso…

Altre strani ellittiche sono presenti nell’immagine. Alcune mostrano evidenze di un disco o anche di una struttura ad anello. Sono inoltre individuabili anche diverse galassie a spirale: le stelle più luminose in tali galassie sono contenute, come sappiamo, soprattutto nella zona del disco e lungo i bracci di spirale stessi…

Una immagine Hubble di Abell S740

L’immagine è stata creata combinando osservazioni scientifiche di Hubble acquisite nel gennaio del 2005 con altre osservazioni sempre di Hubble, ma prese un anno dopo, al fine di formare una immagine composita in tre colori.

HubbleSite Press Release

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Il satellite Plank si mostra “in tutta la sua bellezza”…

Ieri, il satellite Plank di ESA è stato mostrato ai media a Cannes. L’evento ha avuto luogo con il contributo di Alcatel Alenia Space. Ospite d’eccezione George Smoot, premio Nobel per la fisica del 2006 per le ricerche sul fondo cosmico di microonde…

La sonda Plank sarà la prima missione europea a studiare il residuo del fondo cosmico di microonde, originatosi dopo il Big Bang. Fin dalla scoperta delle piccole anisotropie nella radiazione cosmica di fondo, avvenuta nel 1992 con la sonda COBE, gli scienziati hanno usato le fluttuazioni per comprendere la fisica del “grande scoppio” e delle modalità di formazione delle strutture galattiche…


ESA Press Release

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Hubble indaga sull’atmosfera “a strati” di un pianeta gigante…

Le grandi capacità di indagine del Telescopio Spaziale Hubble hanno permesso agli astronomi di studiare, per la prima volta, la struttura “a strati” dell’atmosfera di un pianeta orbitante attorno ad un’altra stella…

Hubble ha scoperto un denso strato superiore di gas idrogeno molto caldo, dove la atmosfera – a temperature molto alte – del pianeta gigante, tende a diffondersi nello spazio.



L’illustrazione artistica (Credits: NASA, ESA, and G. Bacon, STScI) qui sopra, mostra il pianeta extrasolare, chiamato HD 209458b. Questo è un mondo davvero diverso da quelli che conosciamo, nel nostro Sistema Solare: compie un’orbita intorno alla propria stella in tre giorni e mezzo, è circa della grandezza di Giove ma, a differenza di questo, HD 209458b è così caldo che gli strati superiori della sua atmosfera quasi “evaporano” nello spazio circostante. E’ la luce della stella che scalda così tanto il pianeta, causando la diffusione dell’atmosfera nello spazio circostante.

Gli astronomi stanno usando Hubble per analizzare la luce che filtra attraverso gli stradi atmosferici del pianeta, poichè dallo spettro di tale radiazione luminosa, si possono ricavare importanti informazioni sulla struttura e sulla composizione chimica della atmosfera di questo “misterioso” pianeta…



HubbleSite Press Release


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