Blog di Marco Castellani

Giorno: 11 Dicembre 2007

Una suggestiva “istantanea” dell’Universo intorno a noi…

Come può sembrare la zona di Universo dove ci troviamo ad abitare? La survey 2MASS ci offre una mappa di grande interesse di una zona
di Universo locale…

Questa immagine mostra circa un milione e mezzo delle stelle e delle galassie più brillanti nell’universo “locale”, rilevate dalla “Two Micron All Sky Survey” (2MASS) in luce infrarossa.

L’Universo vicino, così come lo vede la survey 2MASS
Credits: 2MASS, T. H. Jarrett, J. Carpenter, R. Hurt

Il quadro che ne risulta è uno straordinario arazzo di punti luminosi, lo studio della quale fornisce delle preziose indicazioni di come l’Universo stesso si sia formato ed evoluto. Verso il centro vi sono le stelle che si trovano sul piano della nostra Galassia; lontano dal centro, invece, la gran parte dei punti rappresentano delle galassie, il cui colore è stato scelto per indicarne approssimativamente la distanza (blu le più vicine, rosse le più lontane). Le strutture che hanno delle denominazioni sono pure annotate. Molte galassie sono gravitazionalmente legate, a formare ammassi, i quali a loro volta si trovano (più debolmente) legati a formare i cosiddetti superammassi di galassie, le strutture più ampie che conosciamo nell’intero Universo…



APOD 11 dicembre 2007

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I pianeti giganti “resistono” anche vicini alla loro stella…

Un recente studio suggerisce come i pianeti giganti possano resistere al calore della loro stella – senza “evaporare” – anche molto vicini ad essa: perfino due volte più vicini di quanto è Mercurio rispetto al Sole…

Non si è mai compreso fino in fondo, il motivo per il quale i pianeti giganti molto vicini alla propria stella, possano resistere alle alte temperature senza che una parte significativa della loro atmosfera “evapori” e si disperda nello spazio.

Ora un nuovo studio suggerisce come la “linea di confine” sia addirittura la metà della distanza – già assai piccola – che c’e’ tra Mercurio e il Sole, (circa 0.15 unità astronomiche). Lo studio è stato condotto grazie a simulazioni tridimensionali al computer degli strati più esterni dell’atmosfera di un ipotetico pianeta del tipo di Giove, in orbita intorno ad una stella simile al nostro Sole: i modelli hanno mostrato, appunto, come non si abbia significativa “evaporazione” dell’atmosfera planetaria, fino a che la distanza non diventa circa il 40% di quella tra Mercurio e il Sole. Questo pone la “linea di confine” molto più vicino alla stella di quanto si ritenesse finora…



University College London Press Release

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