Saturno e il suo grande anello

Crediti: NASA/JPL-Caltech.

di Sabrina Masiero, Dipartimento di Astronomia dell’Università degli Studi di Padova /INAF-Osservatorio Astronomico di Padova

Questa immagine artistica vuole dare un’idea della posizione del più grande anello recentemente osservato intorno a Saturno e quasi del tutto invisibile. La scoperta è stata fatta dallo Spitzer Space Telescope della NASA. L’anello appare immenso e molto distante dal pianeta gassoso e dai suoi anelli.
La maggior parte del materiale dell’anello è a circa 6 milioni di chilometri dal pianeta e si estende verso l’esterno per più di 12 milioni di chilometri circa. Per ottenere le dimensioni del diametro di questo nuovo anello, dovremmo avere 300 “Saturni” messi in fila uno accanto all’altro. L’anello è molto spesso, circa 20 volte quello del diametro del pianeta. Infatti, il volume totale dell’anello è sufficientemente grande che potrebbe contenere un miliardo di Terre!

Il nuovo alone osservato intorno al sistema di Saturno è inclinato di circa 27 gradi rispetto al piano principale degli anelli e circonda l’orbita della luna di Saturno, Febe (vedi immagine). Sia l’anello che Febe orbitano in direzione opposta rispetto agli anelli di Saturno e alla maggior parte dei suoi satelliti, compreso il più grande, Titano, e Giapeto (qui rappresentato).

Rivelare la presenza di questo enorme anello intorno al “signore degli anelli”, come spesso viene chiamato in modo simpatico il pianeta Saturno, non è stato affatto facile, in quanto esso è estremamente tenue e costituto da rare particelle di ghiaccio e polvere. Se per un qualche motivo ci venissimo a trovare in quella regione, non ci renderemmo conto di essere all’interno dell’anello, dato che le particelle sono molto distanti le une dalle altre. Inoltre, alla distanza di Saturno, la luce solare è così debole che la bassa densità di particelle che costituiscono l’anello non è sufficiente a farla riflettere e quindi a permettere l’osservazione dell’anello stesso. Spitzer è stato in grado di osservare la luce infrarossa, ossia la radiazione calda emessa dagli oggetti, sebbene il materiale dell’anello sia comunque a temperature alquanto basse.

Questa scoperta offre una possibile soluzione al mistero della luna Giapeto. Dopo alcuni anni che Giovanni Cassini scoprì Giapeto ne 1671, egli fece l’ipotesi, tra l’altro corretta, che un lato della luna era bianca e l’altro scuro. Gli astronomi ritengono che la scoperta di questo nuovo immenso anello, che orbita in direzione opposta a quella di Giapeto, sia la causa dei colori differenti delle due facce del satellite.
Questo è ancora tutto da provare.

L’immagine di Saturno, di Febe e di Giapeto sono state prese dalla sonda spaziale Cassini della Nasa. Le dimensioni di Febe in relazione a quelle di Giapeto sono state aumentate per rappresentarlo meglio: Febe, infatti, è circa 200 chilometri di diametro, mentre Giapeto misura 1.500 chilometri circa. L’anello è, invece, una semplice rappresentazione pittorica.

Per ulteriori informazioni si visiti il sito della NASA alla pagina: http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA12256 .

Sabrina Masiero

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