Blog di Marco Castellani

La danza magnetica di Titano e Saturno

di Sabrina Masiero, Dipartimento di Astronomia dell’Università degli Studi di Padova, INAF – Osservatorio Astronomico di Padova

 

Cassini_Magnetic Field Saturn
Un’immagine artistica del fly by di Cassini con Titano, la maggiore delle lune di Saturno, avvenuto lo scorso 11 dicembre 2009. Crediti: NASA/JPL.

 
Durante il suo ultimo fly by con Titano, la più grande luna di Saturno, la sonda Cassini della NASA ha studiato l’interazione tra il campo magnetico del pianeta e quello del satellite. Il fly by si è avuto nella serata dell’11 dicembre, ora californiana, poco dopo la mezzanotte del 12 dicembre di tempo universale.

Man mano che Titano si fa strada nella magnetosfera che circonda Saturno, e che possiamo pensarla come un’enorme “bolla” magnetica, esso crea una scia nelle linee del campo magnetico che fuoriescono dal pianeta.
Il fly by permetterà agli strumenti a bordo della sonda Cassini di studiare il campo e le particelle che si allontanano fino a circa 5.200 chilometri dal satellite, una regione ancora del tutto sconosciuta. Altri strumenti prenderanno in esame le nubi di Titano.
Ad un incontro più ravvicinato, Cassini si verrà a trovare a circa 4.900 chilometri dalla superficie di Titano.
L’ultimo fly by di Cassini con Titano, Cassini si è avuto circa due mesi fa: questo è il sessantaquattresimo dall’inizio della missione.

Titano viene visto come una sorta di “mondo fratello” della Terra, in quanto ha una superficie coperta di materiale organico e un’atmosfera la cui composizione chimica ricorda quella primordiale del nostro pianeta.

Per informazioni, visitate il sito del Jet Propulsion Laboratory alla pagina: http://www.jpl.nasa.gov/news/features.cfm?feature=2401&icid=’NewsFeaturesHome’ .

Sabrina Masiero

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1 Comment

  1. mcastel

    Molto interessante! Se ci si pensa i risultati della sonda Cassini in tutto l'ormai lungo tempo della sua missione sono veramente incredibili, ci ha fatto scoprire un sacco di cose. Sono sempre più convinto che sia un periodo “d'oro” questo per l'esplorazione del Sistema Solare…
    Grazie per l'articolo, Sabrina ! 😉
    Marco

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