di Sabrina Masiero, Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Astronomia / Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – Osservatorio Astronomico di Padova

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Cortesia: NASA GOES Project Science (http://goes.gsfc.nasa.gov) and NOAA Comprehensive Large Array-Data Stewardship System (http://www.class.ncdc.noaa.gov/saa/products/welcome;jsessionid=16B994300652014CF5CA9C50047C3808).

 
E’ una suggestiva linea di temporali e svariate nuvole di forma circolare quella che delinea l’orizzonte osservabile della Terra, com’è stata osservata dai venti astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Questa immagine ripresa da uno di loro, mentre stavano osservando la parte ovest-sud ovest dall’Amazon Basin (bacino amazzone), lungo il Rio Madeira, verso la Bolivia, mostra un’atmosfera altamente instabile e attiva, che forma una vasta zona di nubi in vari stadi di sviluppo. I disegni delle nubi di forma semi circolare vicino al centro della foto possono essere rivelati da un satellite geo-stazionario che si occupa dello studio dell’ ambiente, il Geostationary Operational Environmental Satellite (GEOS), che opera nell’infrarosso e che sono mostrate nella seconda immagine, nel rettangolo giallo.

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Quest’ultima è stata acquisita venti minuti prima di quella fatta dell’astronauta improvvisatosi fotografo. I disegni circolari delle nubi, che sono ben distinguibili nell’immagine fatta a bordo dell’ISS, sono probabilmente prodotti dal temporale che si stava sviluppando ed evolvendo nel tempo (spesso si formano proprio nella sua fase finale).

La luce del Sole viene riflessa dalla superficie dell’acqua e catturata dalla camera a bordo dell’ISS, ben visibile sulle acque del Rio Madeira e sul Lago Acara nel Bacino amazzone. Una foschia diffusa sul bacino rende la luce riflessa di un tono color arancione. Il Rio Madeira fluisce in direzione nord e si unisce all’Amazon River (fiume amazzone) sul suo cammino verso l’Oceano Atlantico.
Un vasto pennacchio scuro chiamato “smoke plume” nell’immagine (nella parte più bassa e in centro) potrebbe essere una sorgente della foschia.

Le foto dell’ astronauta, prese lo scorso 6 ottobre 2009 con una Nikon D2Xs digitale utilizzando una lente di 48 mm (28-70 mm di zoom) sono raccolte alla pagina: http://eol.jsc.nasa.gov/scripts/sseop/photo.pl?mission=ISS020&roll=E&frame=47807  e sono sostenute e richieste dall’ISS Crew Earth Observations experiment and Image Science & Analysis Laboratory, del Johnson Space Center.
Di grande valore scientifico e interesse per il pubblico, esse vengono rese pubbliche su Internet. Ulteriori immagini prese dagli astronauti e cosmonauti possono essere visite presso il NASA/JSC Gateway to Astronaut Photography of Earth alla pagina web: http://eol.jsc.nasa.gov.

Sabrina Masiero

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